tag:blogger.com,1999:blog-83252325112664195592024-03-26T12:18:00.799-07:00Liceo Classico Permanentestef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.comBlogger429125tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-63400366233582927202024-01-14T03:54:00.000-08:002024-01-14T03:56:27.710-08:00Le due bisacce<p style="text-align: justify;"> Uffa!!!!C'è sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire...Se
facciamo una cosa perché l'abbiamo fatta, se non la facciamo perché
non l'abbiamo fatta...Oppure perché l'abbiamo fatta in quel modo...
E questo non va bene... E quello è tutto sbagliato...E quest'altro
andava fatto così..</p><p style="text-align: justify;">Insomma, per quanto ci sforziamo, non va mai
bene!</p><p style="text-align: justify;">C'è sempre qualche “giuria” o, quando ci va bene, qualche
“guidatore del sedile posteriore”, che si sente in dovere di
smorzare il nostro entusiasmo.</p><p style="text-align: justify;">Eppure, spesso e volentieri, i critici
dell'arte altrui sono tutt'altro che degli esempi da seguire o dei
maestri da ascoltare con attenzione.</p><p style="text-align: justify;">Certo, i social media hanno
ingigantito il fenomeno, che però risale all'alba dei tempi , di
disprezzare quanto fatto dagli altri e allora chiediamo spiegazioni
al nostro amico <b>Esopo</b>, per iniziare l'anno almeno con un sorriso.</p>
<p style="text-align: justify;"><i>Προμηθεὺς πλάσας ποτὲ ἀνθρώπους
δύο πήρας ἐξ αὐτῶν ἀπεκρέμασε, τὴν
μὲν ἀλλοτρίων κακῶν, τὴν δὲ ἰδίων.
καὶ τὴν μὲν τῶν ὀθνείων ἔμπροσθεν
ἔταξε, τὴν δὲ ἑτέρων ὄπισθεν ἀπήρτησεν.<br />Έξ οὗ δὴ συνέβη τοὺς ἀνθρώπους τὰ
μὲν ἀλλότρια κακὰ ἐξ ἀπόπτου
κατοπτάζεσθαι, τὰ δὲ ἴδια μὴ
προσορᾶσθαι.<br />Τούτῳ τῷ λόγῳ χρήσαιτο
ἄν τις πρὸς ἄνδρα πολυπράγμονα, ὃς
ἐν τοῖς ἑαυτοῦ πράγμασι τυφλώττων
τῶν μηδὲν προσηκόντων κήδεται.</i></p>
<p>
</p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>Prometeo, dopo aver plasmato gli uomini, appese loro al collo 2
bisacce, una ricolma dei difetti altrui e l'altra dei propri e fece
in modo che quella dei difetti propri pendesse davanti e quella dei
difetti altrui dietro.<br /> Perciò, gli uomini vedono da lontano i difetti
degli altri, ma non si accorgono dei propri.<br />Questa favola potrebbe
essere utile per l'impiccione che, cieco nelle proprie faccende, si
cura di quelle che non lo riguardano.</b></span></p>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-75231011675051821292023-03-26T13:04:00.002-07:002023-03-26T23:27:44.211-07:00Studere studere..<p style="text-align: justify;">Riprendiamo il nostro thread sui mali del web e dei social media.<br />Oltre agli hater, ai troll e alle fake news, purtroppo, tocca sorbirsi anche certe “chicche” che, più che ilarità, suscitano sconforto.<br />Nessuna materia si salva: Storia, Geografia, Latino, Inglese, Fisica e Medicina vengono, inesorabilmente, stravolti, con buona pace del “<i>De docta ignorantia</i>” di <b>Nicolò Cusano</b>, che suggerirebbe maggiore prudenza ed accettazione dei limiti della propria conoscenza.<br />Proviamo a riderci sopra lo stesso e partiamo proprio da quanto ci è toccato sentire in piena pandemia, quando moltissimi, senza necessità di laurea, salivano in cattedra e ci indicavano come avremmo dovuto curarci, prendendo spunto dal “solito” <b>Esopo</b>....<br /></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5NnEjK49C2YyDSEWJPeI10x4rYkI_WQSmNuZ2kBc3TeA3ZAKxaXQ_NHrngZ1F4xbup1Wx0AGS4vdBfz1lFMGsWLEZoUIrDfOcP5PdulJfczljydYkRGT7K9mTs-FKT8Q6tGCrnsGrvAykF8mTuUHDGkLlwnV_9sM_vD5HkNqeqifUdBEwrTNbugVY/s517/ilmedicoignorante.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="402" data-original-width="517" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5NnEjK49C2YyDSEWJPeI10x4rYkI_WQSmNuZ2kBc3TeA3ZAKxaXQ_NHrngZ1F4xbup1Wx0AGS4vdBfz1lFMGsWLEZoUIrDfOcP5PdulJfczljydYkRGT7K9mTs-FKT8Q6tGCrnsGrvAykF8mTuUHDGkLlwnV_9sM_vD5HkNqeqifUdBEwrTNbugVY/s320/ilmedicoignorante.png" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /><b><span style="font-size: x-small;">Il medico ignorante<br />Un medico era ignorante. Avendo in cura un ammalato, sebbene tutti i medici dicevano che quest'ultimo non correva pericolo di vita ma che i tempi di guarigione sarebbero stati lunghi, lui solo gli disse di sistemare tutte le sue pendenze: “Non passerai la giornata di domani”. Detto ciò, se ne andò.<br />Dopo qualche tempo, il malato si rimise in piedi e uscì di casa, pallido e camminando a fatica.<br />Avendolo incontrato, il medico gli chiese: “Salve, come stanno gli abitanti degli Inferi?”.<br />E quello rispose: “Sono tranquilli, poichè hanno bevuto l'acqua del Lete . Poco tempo fa, però, Morte e Ade minacciavano terribilmente tutti i medici, perché non lasciano morire gli ammalati, e si sono messi a registrarli tutti . Stavano per registrare anche te, ma io, essendomi gettato ai loro piedi, li ho implorati, giurando che tu non sei un vero medico ma che, senza fondamento, sei stato calunniato".<br />La favola mette alla gogna i medici ignoranti ed inesperti, capaci solo di chiacchierare.</span><br /></b><br />Beh, oltre ai “sedicenti medici”, quelli che parlano a sproposito sui social sono tanti (e qualcuno ha anche tanto di “blasone”).<br />E, allora, da buon “Romano de Roma”, non posso non rispolverare la celebre poesia di <b>Gioacchino Belli </b>(che, tra l'altro, sarebbe stato un buon compare di Esopo)...<br /><br /><b>Il saggio del Marchesino Eufemio<br /></b><br /><i>A dì trenta settembre il marchesino,<br />d’alto ingegno perché d’alto lignaggio,<br />diè nel castello avito il suo gran saggio:<br />di toscan, di francese e di latino.<br />Ritto all’ombra feudal d’un baldacchino<br />con voce ferma e signoril coraggio,<br />senza libri provò che paggio e maggio<br />scrìvonsi con due g come cuggino.<br />Quindi, passando al gallico idioma,<br />fè noto che jambon vuol dir prosciutto,<br />e Rome è una città simile a Roma.<br />E finalmente il marchesino Eufemio,<br />latinizzando esercito distrutto,<br />disse exercitus lardi, ed ebbe il premio!</i></p><p style="text-align: justify;"><b> Post collegati:<i><br /></i></b></p><p style="text-align: justify;"><i><a href="http://liceo-classico-permanente.blogspot.com/2022/03/il-nipote-di-archimede-lanello-magico.html" rel="nofollow" target="_blank">L'anello di Gige</a> </i></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-72611267546302601692023-01-02T10:03:00.000-08:002023-01-02T10:03:02.013-08:00Chiamiamo il dottore?<p>Iniziamo l'anno con una favola del “perspicace” <b>Esopo</b>...<br /><br />Αἴλουρος ἀκούσας ὅτι ἔν τινι ἐπαύλει ὄρνεις νοσοῦσι, σχηματίσας ἑαυτὸν εἰς ἰατρὸν καὶ τὰ τῆς ἐπιστήμης πρόσφορα ἀναλαβὼν ἐργαλεῖα παρεγένετο καὶ στὰς πρὸ τῆς ἐπαύλεως ἐπυνθάνετο αὐτῶν, πῶς ἔχοιεν. αἱ δὲ, ὑποτυχοῦσαι· καλῶς, ἔφασαν, ἐὰν σὺ ἐντεῦθεν ἀπαλλαγῇς.<br />οὕτω καὶ τῶν ἀνθρώπων οἱ πονηροὶ τοὺς φρονίμους οὐ λανθάνουσι, κἂν τὰ μάλιστα χρηστότητα ὑποκρίνωνται.<br /></p><p style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-small;">Un gatto, avendo udito che in una fattoria alcune galline erano malate, essendosi vestito da medico ed avendo preso con sé gli strumenti utili della professione si recò da loro e, fermatosi davanti alla fattoria, domandò loro come stessero. E quelle rispondendo: "Bene", dissero, "se tu vai via di qui".Così, anche tra gli uomini, i malvagi non ingannano i prudenti, anche se fingono infinità bontà.</span></b><br /><br />Beh, Esopo ci mette in guardia da coloro che sembrano preoccuparsi di noi e hanno, invece, altre mire, tuttavia voglio mettere in risalto, in questo caso, il rapporto che si instaura, a volte, tra chi fa la professione più bella del mondo (escludendo quella del “genitore”) e l'ammalato, vero o falso che sia.<br />Di guarigioni “lampo” dettate dalla paura, come quella delle galline, ce ne sono e continueranno ad essercene molte, così come di malanni passeggeri, dettati dalla voglia inconscia di marinare la scuola o il lavoro oppure, semplicemente, dal desiderio di oziare e di ricevere un po' di coccole.<br />Ma siamo sicuri che i “finti ammalati” siano tutti pigroni o ipocondriaci come <i>Argante</i>?<br />Rispolveriamo una scenetta del film “<i>Nell'anno del Signore</i>”, di <b>Luigi Magni</b>.<br />Un breve riassunto per chi il film non l'ha visto...<br />Nella Roma papalina, un gruppetto di Carbonari cospira per cambiare le cose e la storia di due di loro, il medico Montanari ed il giovanissimo Targhini (personaggi effettivamente esistiti e ghigliottinati) , si intreccia con quella del calzolaio Cornacchia e della sua amante Giuditta. Come sempre avviene, la passione politica si mescola con quella dei sensi e tra Montanari e Giuditta nasce l'amore.<br />Il goffo tentativo di Targhini e Montanari di pugnalare un traditore, prima che riveli tutti i segreti e comprometta i compagni, fallisce ed i due finiscono nei guai.<br />Insieme a Giuditta, si rifugiano in casa di Cornacchia ma subito dopo arriva anche lui e ...<br /><b>Cornacchia</b>: <i>Ecco, si c’avevo un dubbio, mò me s’è chiarito. (a Targhini) E nun so si è chiaro pure pè voi: c’ho le corna.</i><br /><b>Montanari</b>: <i>No, è che..</i><br /><b>Cornacchia</b>: <i>No, è che l’anima de li mortaxxx tua e de la rivoluzione. Sta arrivanno Nardoni con la pattuglia. Famo finta che me sento male e tu sei venuto qui pè visitamme. (comincia a svestirsi e appoggiarsi sul letto) Ajo, oddio come me sento male, ajo oddio come me sento male, che c’ho? </i><br /><b>Montanari</b>: <i>C’hai un core come ‘na casa, Cornà.</i><br /></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-90506707792232964602022-12-31T10:34:00.008-08:002022-12-31T14:13:46.077-08:00Tora!Tora!Tora!<p style="text-align: justify;">Qual è stato uno dei primissimi film che avete visto al cinema?<br />Beh, per quelli della mia generazione la risposta è semplice....Escludendo i cartoni della Walt Disney, con gli eterni Pippo, Pluto e Paperino, e l'altrettanto eterno 007, il primo film “da grandi” sul grande schermo fu, sine ullo dubio, “<b>Tora!Tora!Tora</b>!” (di <i>Richard Fleischer</i>, <i>Kinji Fukasaku</i> e <i>Toshio Masuda</i>).</p><p style="text-align: justify;">Come tutti saprete, è la storia dell'attacco a Pearl Harbor; oggi, però, scopriremo qualcosa che scaturì proprio come conseguenza di quell'attacco e che è divenuta uno degli strumenti più utilizzati nella valutazione della bontà dei modelli predittivi.</p><p style="text-align: justify;">Dopo l'attacco, infatti, gli USA iniziarono a cercare uno strumento matematico per individuare gli aerei giapponesi analizzando i loro segnali radar. In soldoni, lavorarono su un classificatore binario che attribuisse ai segnali, come probabilità che si trattasse di un aereo giapponese, un valore tra 0 e 1. Avevano inoltre bisogno, però, di un valore soglia per decidere se la probabilità assegnata al segnale dovesse essere considerata alla stregua di una reale minaccia o di un falso allarme.</p><p style="text-align: justify;">Naturalmente, un valore soglia molto alto avrebbe avuto come conseguenza che ben pochi segnali sarebbero stati considerati come pericolo reale mentre un valore soglia basso avrebbe comportato che quasi tutti i segnali sarebbero stati classificati come tali. Ovviamente i valori soglia possibili sono infiniti: per visualizzarli tutti, gli USA crearono quella cosa che noi data scientists conosciamo come <b>Receiver Operating Characteristics</b> o <b>ROC curve</b>.</p><p style="text-align: justify;">Questo strumento ci consente di mettere in relazione, per qualsiasi modello di predizione, la proporzione di<i> Falsi Positivi</i> (quello che in statistica si chiama “rumore”) con la proporzione di <i>Veri Positivi</i> (che, nel caso specifico, erano gli aerei nemici), per ciascuno dei valori soglia possibili. A seconda del tasso di Falsi Positivi e Veri Positivi che si è disposti ad accettare, si sceglierà un punto sulla curva e a quello corrisponderà un valore soglia predetermianto.</p><p style="text-align: justify;">Da allora, gli usi della ROC curve sono stati tantissimi e particolarmente importanti sono quelli nel campo della medicina; ad es., viene usata nei test di gravidanza e, ultimamente, è stata usata nei test COVID che tutti noi abbiamo fatto, e, probabilmente, continueremo a fare.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/13/Roc_curve.svg/330px-Roc_curve.svg.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="330" data-original-width="330" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/13/Roc_curve.svg/330px-Roc_curve.svg.png" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine ROC Wikipedia<br /></td></tr></tbody></table><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: left;"><br /><br /></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-46678019628546164452022-11-14T09:02:00.002-08:002022-11-14T10:35:17.880-08:00Unicuique suum<p style="text-align: justify;">Stavolta il Diritto Romano non c'entra, né vogliamo scomodare Sciascia...Dobbiamo provare a risolvere uno dei più grandi dilemmi che ci attanaglia, nella nostra quotidianità, fin dalla notte dei tempi: la ripartizione.<br />Come ripartire i costi e/o i benefici? In parti uguali?<br />Beh, almeno nel sociale, questa soluzione ci sembra tutt'altro che equa... Del resto, <b>don Lorenzo Milani</b>, a proposito del sistema scolastico italiano del tempo, nella sua “<i>Lettera ad una professoressa</i>”, faceva notare che “<i>non c'è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi</i>”, ossia che dietro il paravento della cosiddetta “meritocrazia” si celava, spesso e volentieri, una discriminazione “de facto” nei confronti degli studenti più svantaggiati a livello socio-economico e culturale.<br />E siamo sicuri che, anche nelle nostre piccole cose di tutti i giorni, ripartire in parti uguali , ad es. il costo di una cena tra amici oppure quello di una corsa in un taxi condiviso (a chi non è capitato?) sia giusto? E nel caso non lo riteniate tale, come vi comportate? Esiste una formula “magica” che ci cavi d'impaccio senza far torto a nessuno?<br />Esaminiamo, allora, la soluzione proposta da <b>Lloyd Stowell Shapley</b>, premio Nobel per l'Economia nel 2012, che è denominata, per l'appunto, il “<i>Valore di Shapley</i>” e costituisce uno dei fondamenti della teoria dei giochi cooperativi.<br />Il “Valore di Shapley” assegna, infatti, una ricompensa ad ogni giocatore presente nella coalizione, in funzione del contributo marginale che apporta ad essa.<br />Sia <i>v(S)</i> la funzione caratteristica che esprime l'utilità per ogni coalizione S contenuta in un insieme N di giocatori; dobbiamo calcolare la media di tutti i contributi marginali del giocatore su tutti gli ordinamenti possibili dei giocatori della coalizione.<br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWAAU13R42hfjEDqipe-No-wnAljWh580xQJmQu6NMPDbospGwai3dQ1a0XS9k7O5BuWdwJP-sxss593AfS-hkd5tQyhwbKfRR6gfkdTYHZj8sQb-UYtL_S9SpCX3jiJzTC169oM6EzDP7JEBCf_hLDb-WZxa__RrB2XKmeFr0xA7oG518mWlWywDf/s485/shapley_value.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="102" data-original-width="485" height="67" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWAAU13R42hfjEDqipe-No-wnAljWh580xQJmQu6NMPDbospGwai3dQ1a0XS9k7O5BuWdwJP-sxss593AfS-hkd5tQyhwbKfRR6gfkdTYHZj8sQb-UYtL_S9SpCX3jiJzTC169oM6EzDP7JEBCf_hLDb-WZxa__RrB2XKmeFr0xA7oG518mWlWywDf/s320/shapley_value.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;">Dove<i> φ(i,v)</i> è la ricompensa ricevuta dal giocatore i.<br /><br />Facciamo un esempio pratico.<br />Supponiamo che tre colleghi, che si trovano sullo stesso cammino per andare al lavoro, a seguito dell'aumento del prezzo del carburante, decidano di usare la macchina del più lontano tra loro e di dividere le spese della benzina.<br />Assumiamo che, sulla base della distanza da casa, la spesa settimanale di ciascuno sia rispettivamente:<br /><br />Carlo: 50 euro<br />Giovanni: 15 euro<br />Antonio: 10 euro<br /><br />Si vede immediatamente che la coalizione verrebbe premiata con un beneficio di 25 euro: alla fine della settimana, infatti, la spesa complessiva ammonterebbe a 50 euro anziché 75.<br />Ma come bisognerebbe ripartire il denaro risparmiato?<br />Beh, applicando la formula, otterremmo che il valore di ciascuno equivale a :<br /><br />Carlo: 40,83<br />Giovanni: 5,83<br />Antonio:3,33<br /><br />Quindi, in sostanza, Carlo e Giovanni risparmierebbero, ciascuno, circa 9,17 euro, mentre Antonio risparmierebbe, circa, 6,67 euro.<br />A parte il nostro piccolo quotidiano, gli ambiti in cui il “Valore di Shapley” è applicabile sono molti in un mondo in cui la cooperazione diviene sempre più l'asse portante dello sviluppo economico ed i suoi principi vengono richiamati anche nel cosiddetto “<i>Altruismo Efficace</i>” (“<i>Effective Altruism</i>”).<br />Riporto il link della calcolatrice online e degli esempi per chi volesse approfondire: <a href="http://shapleyvalue.com/index.php" target="_blank">calcolatrice valore di Shapley</a><br />Concludiamo, infine, parlando di solidarietà, che dovrebbe andare sempre insieme alla cooperazione, altrimenti significa che qualcosa non va...E lo facciamo, attraverso le parole di <b>Seneca </b>e di una delle sue <i>Epistole a Lucilio</i>, la <i>95</i>.<br />….<br /><i>Natura nos cognatos edidit, cum ex isdem et in eadem gigneret; haec nobis amorem indidit mutuum et sociabiles fecit. Illa aequum iustumque composuit; ex illius constitutione miserius est nocere quam laedi; ex illius imperio paratae sint iuvandis manus.</i><br />….<br /><b><span style="font-size: x-small;">La natura ci generò consanguinei, avendoci creato dalle medesime cose e per il medesimo fine; questa ci ispirò l’amore reciproco e ci rese socievoli. Quella operò in modo corretto e giusto; secondo il suo ordine è più rattristante fare del male che riceverlo; secondo il suo comando siano pronte le mani per coloro che devono essere aiutati. </span></b>
</p><div style="text-align: justify;"><br /></div><p lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br />
</p>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-48688525698843221062022-07-25T09:15:00.004-07:002022-07-25T22:30:21.264-07:00Carta de Jamaica<p style="text-align: justify;"><i> Tὸ εὔδαιμον τὸ ἐλεύθερον, τὸ δ’ ἐλεύθερον τὸ εὔψυχον. (Tucidite, Epitafio di Pericle)</i><br /></p><p><br /></p><p style="text-align: justify;">Riprendiamo il nostro thread sugli Imperi (ed il loro crollo!!!) e, con l'occasione, ripassiamo un po' di Storia.<br />Con il <b>Trattato di Tordesillas </b>(1494), Spagna e Portogallo si erano divisi i territori delle Americhe.<br />Gli spagnoli avevano confidato la gestione dei loro territori all'élite creola (i creoli erano i discendenti dei coloni europei, mentre le altre etnie erano costituite dagli indios e dagli schiavi africani).<br />Le riforme introdotte dai Borboni, che prevedevano che i funzionari incaricati dell'amministrazione dovessero provenire esclusivamente dalla penisola, un aumento della pressione fiscale e, soprattutto, un'ulteriore stretta del “<i>patto coloniale</i>”, che obbligava le colonie a commerciare solo con la madrepatria, fecero aumentare il malcontento presso i creoli, che iniziarono ad auspicare una maggiore autonomia.Come sempre, l'occasione, prima o poi, arriva...Nel 1808 <b>Napoleone </b>invade la Spagna e mette sul trono il fratello; l’élite creola ne approfittò, allora, per instaurare delle Giunte di autogoverno. <br />Il <b>Congresso di Vienna</b> rimetterà <b>Ferdinando VII di Borbone</b> al suo posto, ma ormai è tardi: i coloni non vogliono perdere le libertà acquisite.<br />In soli 10 anni di guerra, con <b>Simón Bolívar</b> a Nord, <b>José de San Martín</b> a Sud e <b>José Artigas</b> nell'attuale Uruguay, l'impero spagnolo si dissolve.<br />Ma facciamo un passo indietro...Nel 1815, con la Restaurazione, la Spagna aveva inviato truppe nelle colonie e quasi tutti i movimenti indipendentisti erano stati sconfitti.<br />Simón Bolívar era stato esiliato in Jamaica e proprio lì, con l'intento di richiamare l'attenzione dell'Inghilterra, scrisse la lettera che presta il titolo al post odierno e che ci offre lo spunto per riassumere il pensiero bolivariano; per comprendere la storia più recente di questa parte del mondo, da <b>Castro </b>a <b>Hugo Chavéz</b>, non si può prescindere, infatti, dal bolivarismo. Giova prima ricordare, però, che Simón Bolívar era stato allievo di <b>Simón Rodríguez<sup>1</sup></b>, pedagogo che aveva abbracciato le teorie illuministiche di <b>Rousseau</b>, e quindi conosceva a menadito il “<i>Contratto Sociale</i>” (oltre a “<i>De l'esprit des lois</i>”, di <b>Montesquieu</b>) ed è proprio per la rottura, da parte della Spagna, del Contratto Sociale che nella “<i>Carta de Jamaica</i>” giustifica le lotte indipendentiste, cercando di ottenere l'appoggio degli inglesi.<br /></p><p style="text-align: left;">...<br /></p><p style="text-align: justify;"><i>El hábito a la obediencia; un comercio de intereses, de luces, de religión; una reciproca benevolencia; una tierna solicitud por la cuna y la gloria de nuestros padres; en fin, todo lo que formaba nuestra esperanza nos venía de España. De aquí nacía un principio de adhesión que parecía eterno, no obstante que la conducta de nuestros dominadores relajaba esta simpatía, o, por mejor decir, este apego forzado por el imperio de la dominación. Al presente sucede lo contrario: la muerte, el deshonor, cuanto es nocivo, nos amenaza y tememos; todo lo sufrimos de esa desnaturalizada madrastra. El velo se ha rasgado, ya hemos visto la luz y se nos quiere volver a las tinieblas, se han roto las cadenas; ya hemos sido libres y nuestros enemigos pretenden de nuevo esclavizarnos. </i><br /></p><p style="text-align: left;">…<br /><br /></p><p style="text-align: justify;">Bolívar riteneva che l'America Latina dovesse essere divisa in tante piccole repubbliche indipendenti e che l'obiettivo di queste repubbliche dovesse essere quello di educare e aiutare le persone a realizzare le proprie giuste ambizioni; uno Stato troppo grande, invece, si farebbe guidare dalla bramosia di potenza e decadrebbe presto nella tirannia.<br />Una volta conquistata l'indipendenza, però, Bolívar si rese conto che i problemi del popolo erano ben lungi dall'essere risolti e, come spesso capita nella Storia, si sentì costretto ad abbandonare il suo precedente idealismo ed a prendere una scorciatoia, autoproclamandosi dittatore del nuovo <i>Stato di Gran Colombia</i>(1828), che comprendeva i territori di Colombia, Venezuela, Ecuador e Panama . La sua fine politica e la fine dell'esperienza della Gran Colombia erano però vicine: la rivolta del Perù (del quale, pure, era presidente) nel 1829 e la dichiarazione di indipendenza del Venezuela nel 1830, diedero il colpo di grazia a questo suo ultimo disegno. Stanco e malato, il Generale si dimise e morì poco dopo, mentre cercava di recarsi in Europa. La Gran Colombia fu sciolta l'anno successivo.<br />Cosa aggiungere? La visione di Bolívar delle piccole repubbliche indipendenti si rispecchia nella situazione attuale; al contrario di quanto avvenne per il Nord America, l'America Latina non è mai riuscita a divenire una Federazione di Stati. I problemi sociali continuano ad essere enormi ed il dinamismo di alcune delle vicende politiche di questo continente riflettono, sotto certi punti di vista, quell'ambivalenza bolivariana, che non ha fiducia nella piena democrazia e che si lascia prendere la mano da istinti elitisti.<br />Occorre ricordare, comunque, che Bolívar apparteneva ad una famiglia ricca e privilegiata e che dedicò ai suoi ideali di Liberazione tutta la sua vita e tutti i suoi averi: morirà povero e amareggiato per i tanti tradimenti e per l'ingratitudine della gente.<br />Ciò dimostra che, probabilmente, Pericle si sbagliava...</p><p style="text-align: justify;"><br /><i>La libertad no hace felices a los hombres, los hace sencillamente hombres.</i><br />(<b>Manuel Azaña</b>, presidente della Seconda Repubblica Spagnola)<br /><br /><span style="font-size: x-small;">1 In quanto maestro del “Libertador”, fu chiamato il “<i>Magister Patriae</i>”. Devo ammettere che questo personaggio un po' mi intriga... Educato da un sacerdote, si convertì alle tesi dell'Illuminismo e beffò la polizia spagnola, che lo braccava per aver partecipato alla rivolta del 1797, dicendo di chiamarsi “Samuel Robinson” (in omaggio a <i>Robinson Crusoe</i>!!!) e riuscendo, così, ad imbarcarsi per la Giamaica.<br />Altro personaggio intrigante è <b>Manuela Sáenz</b>, compagna di Bolívar e figura di riferimento per il movimento femminista dell'America Latina. Lei ricevette, invece, il soprannome di “<i>Libertadora del Libertador</i>”: nel corso di un attentato a Bolívar, organizzato dai seguaci del generale Francisco de Paula Santander, si interpose ai cospiratori facendogli perdere tempo e dando a Bolívar la possibilità di fuggire.</span><br /></p><p style="text-align: left;"><br /></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-91581676898635460532022-03-07T10:13:00.010-08:002022-03-10T11:02:33.843-08:00Il nipote di Archimede: L'anello magico<p style="text-align: justify;">Oggi parliamo di <i>cyberbullismo</i>.<br />Iniziamo, però, con il distinguere i <i>Trolls </i>dagli <i>Haters</i>: sia gli uni che gli altri contribuiscono all'incitamento all'odio ma, mentre l'obiettivo dei primi è quello di sabotare la riuscita di una discussione bombardandola di messaggi aggressivi e incivili, i secondi, invece, dopo aver preso di mira una persona, la insultano e la deridono al fine di ferirla.<br />Gli psicologi parlano di “<i>effetto Gige</i>”: sentendosi protetti dalla mediazione della Rete, i “bulletti” si disinibiscono e dicono e fanno quello che altrimenti, quando sono osservati dagli altri, non direbbero e non farebbero.<br />Ogni comportamento sul web, però, atto a recare danno, può essere tracciato e denunciato, da chi subisce l'offesa, alla Polizia Postale ed ecco che, una volta scoperto, il “leone da tastiera” perde tutto il suo “coraggio”.<br />Rispolveriamo, allora, il secondo libro de “<i>La Repubblica</i>” di <b>Platone </b>e riassumiamo, per quelli che non lo conoscono, il mito dell'anello di Gige.<br />Gige era un pastore al servizio del re di Lidia.<br />Un giorno, dopo un violento terremoto, la terra si spaccò creando un voragine nel luogo dove faceva pascolare il gregge. <br />Gige scese giù e vide, tra le molte meraviglie, un cavallo di bronzo, cavo e con delle aperture.<br />Vi infilò il capo e scorse il cadavere di un uomo completamente spoglio ma con un anello d'oro al dito; quindi, lo prese e uscì.<br />Partecipò, poi, alla consueta riunione dei pastori per dare al re il resoconto mensile sullo stato del gregge ma, mentre era seduto con i compagni, per caso girò il castone dell'anello verso di sé e scomparve; successivamente, girò il castone verso l'esterno e ricomparve. Ripetendo l'esperimento, comprese che l'anello aveva il potere di renderlo invisibile e così fece in modo di essere incluso tra gli informatori del re. Giunto alla reggia, divenne l'amante della regina e con lei congiurò contro il re, l'uccise e prese il potere.<br />Il mito viene citato da Glaucone per affermare che nessuno, se avesse la certezza di non essere scoperto, eviterebbe di compiere azioni illegittime o malvagie; comportarsi in modo giusto, dunque, non sarebbe vera virtù ma solo un compromesso (N.D.R.: tesi cara ai “relativisti” di tutte le epoche!!!).<br /><b>Socrate </b>gli dimostrerà, invece, che la giustizia ha un valore assoluto, in quanto è necessaria per il buon funzionamento della Polis: è solo con il perseguimento del bene comune e dell'armonia che lo Stato ed i suoi cittadini possono prosperare.<br />Ma torniamo al nostro “anello magico”... Che uso ne potrebbero fare i nostri “eroi”???</p><p style="text-align: justify;">La traduzione, come sempre, fra qualche giorno.... <br /></p><h2 style="text-align: left;">Ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους υἱωνός</h2><h4 style="text-align: left;">Τὸ δακτύλιον μαγικόν</h4><p style="text-align: justify;"><i>Ὁ Ἰδομενεὺς βαδίζων εἶδε δακτύλιον χρυσοῦν.<br />Ὁ παῖς ἔλαβε tὸ δακτύλιον καὶ περιηλάσατο· περιήγαγε τὴν σφενδόνην εἰς τὸ εἴσω τῆς χειρὸς καὶ ἐγένετο ἀφανής.<br />Ἔπειτα περιήγαγε ἔξω τὴν σφενδόνην καὶ ἐγένετο φανερός.<br />Ὁ παῖς οὖν ᾔσθετο τῆς δυνάμεως τοῦ δακτυλίου καὶ ἠθέλησεν ὀνίνασθαι.<br />Γενόμενος ἀφανής, ἔβη πρὸς τὴν ἀγορὰν καὶ ἔκλεψε πλακοῦντας ἀλλὰ ὑπερεπληρώσε τὴν γαστέρα καὶ ἔσχε τὴν διάρροιαν. Εἶτα, τοῦ διδασκάλου πολλάκις κολάσας αὐτόν, ἔγραψε αἰσχρολογίαν ἐπί τοῦ τείχους διδασκαλεῖου.<br />Τὸ τελευταῖον ἦλθε εἰς τὸν ποταμὸν καὶ εἶδε τὰς Νύμφας λουομένας.<br />Ὁ Ἰδομενεὺς ἦν ἀφανὴς ἐξ ἀνθρώπων ἀλλὰ οἱ θεοὶ ὁράουσι πάντα· ἡ Ἄρτεμις ὠργίσατο καὶ ἐρράπισε τὸν παῖδα ἐπὶ κόρρης.<br />Γενόμενος φανερός, ὁ Ἰδομενεὺς ἔφυγε.<br />Ἔργον δὲ καλὸν οὔτε θεῖον οὔτ᾽ἀνθρώπινον χωρὶς τῆς ἀρετῆς γίγνεται<b><span style="font-size: xx-small;"><sup>1</sup></span></b>. </i></p><p style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-small;">Il nipote di Archimede<br />L'anello magico<br />Idomeneo, mentre camminava, vide un anello d'oro.<br />Il ragazzo prese l'anello e se lo infilò al dito; girò il castone verso l'interno della mano e divenne invisibile.<br />Poi girò il castone verso l'esterno e tornò visibile.<br />Si rese conto, quindi, del potere dell'anello e desiderò approfittarne.<br />Divenuto invisibile, andò al mercato e rubò delle focacce dolci ma mangiò troppo ed ebbe la diarrea. <br />In seguito, poiché il maestro lo aveva punito molte volte, scrisse una parolaccia sul muro della scuola.<br />Infine, si recò al fiume e vide le Ninfe mentre si bagnavano.<br />Idomeneo era invisibile agli uomini ma gli dei vedono ogni cosa; Artemide si adirò e percosse il ragazzo sulla guancia.<br />Divenuto visibile, Idomeneo fuggì.<br />Non può esserci qualcosa di bello nè divino nè umano senza la virtù</span></b><b><span style="font-size: x-small;"><i><b><span style="font-size: xx-small;"><sup>1</sup></span></b></i>. </span></b><i><br /></i></p><p style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: xx-small;">1 frase di Senofonte riadattata</span></b><br /></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-90503350834340546802021-07-18T03:24:00.005-07:002021-07-18T08:11:27.075-07:00Elegie d'estate<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> -Sei un bra – ket !!!</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">-La tua ironia da nerd nemmeno mi
sfiora : io sono in uno stato di sovrapposizione quantistica!</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">-Ma tu non sei <i>il gatto di
Schrödinger</i>...E, comunque, quello è un paradosso!!!</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Chi ha (oppure ha avuto!) un felino
come fedele compagno di scrivania durante i propri studi sa che,
prima o poi, viene quel fatidico momento in cui bisogna fare un break
e giocarci: che tocchi a lui oppure a noi il ruolo del provocatore,
poco importa: “the game must go on”!!!</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ed il pretesto del break di oggi è
quello che ci occorre per parlare del fenomeno quantistico più
romantico in assoluto: l'<i>entanglement</i>.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">L'entanglement si ha quando gli stati
quantistici di due particelle, interagenti per un certo periodo,
risultano “intrecciati” ossia, anche se mettiamo le due
particelle a grande distanza l'una dall'altra, la modifica che
dovesse occorrere allo stato quantistico della prima particella
avrebbe un effetto misurabile sullo stato quantistico della seconda
particella.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Tutto ciò dovrebbe essere di conforto per <b>Tibullo</b>...</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ma facciamo un passo indietro: <i>Libro I,
Elegia III</i>...</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Tibullo era partito, con Messalla, per
una spedizione militare in Oriente ma, durante il viaggio, si ammala
e, così, viene lasciato indietro dai compagni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Colto dal timore dalla morte, si rende
conto che non può essere felice lontano da Delia, la donna che ama.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Come nell'Odissea (del resto, anche
Tibullo si trova “nella terra dei Feaci”), il tema della
lontananza e del ritorno a casa sono predominanti: Tibullo, inoltre,
ha paura che Delia non gli resti fedele e lo abbandoni, perché sa di
aver contravvenuto ai precetti di Venere per seguire Messalla.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">E vediamo, allora, quale speranza
custodisce nel cuore....</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i>At tu casta precor maneas, sanctique
pudoris<br />Adsideat custos sedula semper anus.<br />Haec tibi fabellas
referat positaque lucerna<br />Deducat plena stamina longa colu,<br />At
circa gravibus pensis adfixa puella<br />Paulatim somno fessa remittat
opus.<br />Tum veniam subito, nec quisquam nuntiet ante,<br />Sed videar
caelo missus adesse tibi.<br /></i><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</p><span style="font-size: xx-small;"><b>Ti supplico, resta casta e una vecchia ti segga sempre accanto,<br />premurosa custode di un santo pudore.<br />Che ti racconti delle fiabe e, con la lanterna accesa,<br />tessa con la conocchia lunghi stami.<br />E, nei pressi, l'ancella, dedita ai lavori pesanti,<br />poco a poco, vinta dal sonno, abbandoni l'opera.<br />Possa io, allora, arrivare all'improvviso, senza che nessuno mi annunci,<br />e presentarmi a te, come se fossi stato inviato dal cielo.</b></span><br /><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><br />
</p>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-58508113913474961122021-06-19T11:28:00.004-07:002021-06-20T03:14:38.615-07:00Shakespeare & Einstein<p style="text-align: justify;"><i>Doubt thou the stars are fire; Doubt that the sun doth move; Doubt truth to be a
liar; But never doubt I love. </i></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>Dubita che le stelle siano fuoco; dubita che il
sole si muova; dubita che la verità sia una bugiarda; ma non dubitare mai che io
amo. (Hamlet, Act II, Scene 2) </b></span></p><p style="text-align: justify;"> Beh, sicuramente Federico II era un genio
poliedrico; proviamo, quindi, su questa scia, ad immaginare il confronto
suggestivo tra chi, con i suoi poemi, ci ha aiutato, più di chiunque altro, a
comprendere l'Universo dei sentimenti umani e chi, con le sue teorie, ci ha
aiutato a comprendere le leggi dell'Universo. </p><p style="text-align: justify;"><b>Shakespeare</b>, comunque, come
dimostrano i versi di apertura del post di oggi, non era digiuno di astronomia;
era amico di <b>Giordano Bruno</b> ( il personaggio “Berowne” nella commedia “<i>Pene
d'amore perduto</i>”) e conosceva e apprezzava il Naturalismo Rinascimentale: le
tesi del filosofo di Nola hanno contrassegnato le sue opere. </p><p style="text-align: justify;">Che Bruno abbia
influenzato i maggiori esponenti della cultura anglosassone del tempo, come
Shakespeare e <b>Marlowe</b>, del resto, è indiscutibile; il frate domenicano ha
continuato ad esercitare il suo influsso nei secoli: perfino al sottoscritto
toccò in sorte, durante un'escursione, descrivere (ahimè, in tedesco!!!), il suo
pensiero e il suo monumento in Campo de' Fiori!!! </p><p style="text-align: justify;">D'altro canto <b>Einstein</b>, come
ogni vero scienziato, era anche un umanista (nonché, un sottile umorista!!!),
attratto dalle tesi di <b>Spinoza </b>e <b>Schopenhauer</b>; ebbe un carteggio con <b>Freud </b>e
scrisse vari saggi su scienza, politica e pacifismo (si batté, tra l'altro,
contro la sperimentazione della bomba atomica, fianco a fianco di un'altra
nostra “vecchia conoscenza”, il filosofo <b>Bertrand Russell</b>), contenuti nella
raccolta “<i>Come io vedo il mondo</i>”. </p><p style="text-align: justify;">Ma torniamo al tema odierno... Secondo voi, chi
avrebbe l'ultima parola in un'impossibile querelle tra il più grande drammaturgo
di tutti i tempi ed il padre della Teoria della Relatività<sup>1</sup>? Con ogni
probabilità, il confronto sarebbe equilibrato: Shakespeare è il re indiscusso
della parola (dobbiamo a lui, tra l'altro, i più celebri modismi in inglese) e
Einstein, invece, ha dalla sua la solidità scientifica delle proprie
argomentazioni. </p><p style="text-align: justify;">Credo, però, che, se proprio debba esserci un vincitore, alla
fine Einstein lascerebbe, cavallerescamente, a Shakespeare la corona. </p><p style="text-align: justify;">Ricordate
il celebre <i>Sonetto 18</i>? Esatto, quello che inizia con “<i>Shall I compare thee to a
summer's day ?</i>”... </p><p style="text-align: justify;">Beh, come tutti sanno, il tema portante è quello
dell'immortalità della poesia e non possiamo che concordare. Del resto... </p><p style="text-align: justify;"><i>Logic
will get you from A to B. Immagination will take you everywhere.</i> </p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-small;"><b>La logica ti
porterà da A a B. L'immaginazione, ovunque. (A. Einstein) </b></span></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: xx-small;">1</span><span style="font-size: x-small;">“<i>When you sit with a
nice girl for two hours you think it’s only a minute, but when you sit on a hot
stove for a minute you think it’s two hours. That’s relativity.”</i> <span style="font-size: xx-small;"><b>“Se siedi
accanto ad una ragazza carina per 2 ore, ti sembrerà che sia passato solo un
minuto, ma se siedi su una stufa calda per un minuto, ti sembreranno due ore.
Questa è la relatività.”</b></span> Questa “spiegazione” della Teoria della Relatività
viene attribuita proprio ad A. Einstein!
</span></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-78166157662371185882021-03-07T11:30:00.003-08:002021-03-07T11:51:11.972-08:00Stupor mundi<p style="text-align: justify;"> E' ora di ripassare un po' di Storia.</p><p style="text-align: justify;">Riprendiamo il nostro thread sugli
imperi e spostiamoci in Sicilia, perché il protagonista del post
odierno, <b>Federico II di Svevia</b>, re di Germania, re di Gerusalemme e
imperatore del Sacro Romano Impero, divenne re di Sicilia all'età di
4 anni e, da allora, fu “siciliano” a tutti gli effetti, con
buona pace delle sue origini germaniche.</p><p style="text-align: justify;">Federico II era coltissimo, parlava 6
lingue (compreso l'arabo) , e con lui la Sicilia conobbe una
fioritura culturale ed artistica senza paragoni, divenendo uno dei
fari d'Europa.</p><p style="text-align: justify;">Con la poesia della Scuola Siciliana
nasce, come probabilmente ricorderete, la letteratura italiana.</p><p style="text-align: justify;">Federico II fondò, nel 1224,
l'Università di Napoli e fu lui stesso un buon letterato; il
manoscritto del suo “<i><span style="font-weight: normal;">De
arte venandi cum avibus</span><b>” </b></i><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">(“L'arte
di cacciare con gli uccelli”) è conservato alla Biblioteca
Vaticana e, se volete apprezzare le raffinate illustrazioni, questo è
il link dell'edizione digitalizzata: <a href="https://digi.vatlib.it/view/MSS_Pal.lat.1071/0001 " target="_blank">De arte venandi cum avis</a></span></span></p><p style="text-align: justify;">Federico II ebbe anche una corrispondenza scientifica con <b>Leonardo
Fibonacci</b>, che gli dedicò il suo “<i>Liber quadratorum</i>”.<span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"></span></span> </p><p style="text-align: justify;">Riguardo alla sua attività di governo, molti videro in lui un
antesignano del sovrano rinascimentale mentre, per una parte della
storiografia anglosassone, fu il tipico monarca medioevale,
fortemente conservatore.</p><p style="text-align: justify;">Di fatto, riformò profondamente la macchina amministrativa della
Sicilia, che assunse i connotati di un regno moderno.</p><p style="text-align: justify;">Introdusse il monopolio sul sale, il “primo monopolio di Stato”
del Medioevo.</p><p style="text-align: justify;">In “politica estera”, fece una crociata “sui generis”:
Federico II si accordò con il sultano al-Kamil, nipote di Saladino, e
così, senza ricorrere a una guerra sanguinosa, ottenne un
importante successo diplomatico.</p><p style="text-align: justify;">Lo scontro con il papato raggiunse, durante suo regno, l'apice:
l'imperatore, che fu scomunicato 2 volte, portò avanti con
determinazione la lotta per l'emancipazione del sovrano dal potere
della Chiesa.</p><p style="text-align: justify;">Nel complesso, considerando il contesto storico, non si può negare
che possiamo ritrovare, nel suo regno, molti di quei concetti su cui
si basa la nostra idea di Stato moderno.<span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
figlio <b>Manfredi</b>, all'indomani della sua morte, scrisse al fratello
<b>Corrado IV</b> : “</span></span><i>Il sole del mondo si è addormentato,
lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l’asilo della pace</i>
“.</p><p style="text-align: justify;">Con Manfredi termina il regno degli
Svevi; sarà sconfitto, infatti, a Benevento da <b>Carlo I d'Angiò</b>,
fratello del re di Francia, al quale il Papa aveva offerto la corona
(la Chiesa non aveva riconosciuto l'elezione di Manfredi, che era
subentrato al fratello Corrado IV, erede designato al trono e morto
di malaria).</p><p style="text-align: justify;">Il figlio di Corrado IV, <b>Corradino di
Svevia</b>, ancora ragazzo, cercherà, a sua volta, di riconquistare il
trono, ma verrà sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e
decapitato.</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i>Carlo venne in Italia e, per
ammenda,<br />vittima fé di Curradino; e poi<br />ripinse al ciel
Tommaso, per ammenda.
</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">E' il <i>XX canto del Purgatorio (vv.
67-69)</i> : <b>Dante </b>accusa, tramite il capostipite (“<b>Ugo Ciappetta</b>“)
, la dinastia francese dei Capetingi di ogni sorta di misfatti,
dettati da una sfrenata cupidigia (naturalmente, i “per ammenda”,
contenuti nei versi, sono ironici...).</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ma questa storia ve la racconterò
un'altra volta.</p>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-75988710066787361152021-02-28T11:00:00.009-08:002021-03-10T10:35:10.419-08:00Il nipote di Archimede - Le Dionisiache<p style="text-align: justify;">Confieso que me gustan las fiestas...Del resto, ho sposato una spagnola!!!<br />Mi piacciono tutte ma, se fossi costretto a sceglierne una, indicherei, senza esitare, il Carnevale.<br />Frappe, castagnole, ravioli ripieni di ricotta...Altro che la “<i>madeleine</i>” di <b>Proust</b>!!!!<br />Però non vi allarmate... La mia “<i>Recherche</i>” sarà breve.<br />Ricordo ancora bene le prime feste di Carnevale del 4° ginnasio, che si tennero a casa mia. Un mio compagno di classe si recò a salutare mia madre e le consegnò due vassoi stracarichi di frappe.<br />-Queste, disse, le ha fatte mia sorella. Dubito della riuscita!!!<br />Inutile dire che non ne restò nemmeno una, a dimostrazione che un po' di fiducia nelle sorelle maggiori, a volte, non guasta!<br />E passiamo, quindi, dalle prime feste sotto la sorveglianza “discreta” dei genitori a quelle dell'ultimo anno, la nostra agognata Terza Liceo.<br />Ci davamo appuntamento, mascherati, davanti al PalaEur (oggi PalaLottomatica), nostro storico punto di raduno, per poi recarci in una delle case al mare concessaci, per festeggiare in libertà, dai genitori più ottimisti.<br />In fin dei conti, il Carnevale è una festa dalle origini antiche...I Greci avevano le “<i>Dionisiache</i>” ed i Romani i “<i>Saturnali</i>” (pare che furono proprio i nostri antenati ad inventare le frappe, che si chiamavano, a quel tempo,“<i>frictilia</i>”): quale occasione migliore per fare un po' ripasso???<br />Rimettiamo, quindi, mano al dizionario di Greco e mescoliamo, come facciamo sempre per divertirci, classico e moderno.<br />La traduzione, come al solito, ve la farò avere in seguito così, se vorrete, potrete cimentarvi.</p><p style="text-align: left;"></p><p style="text-align: left;"><b>Ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους υἱωνός <br /> Τὰ Διονύσια</b><br /></p><p style="text-align: left;"><i>Δείλης γενομένης συνθεμένοι οἱ παῖδες ἔλασαν εἰς τὸν στάδιον.<br />Ὁ Γλαῦκος ἐσκευάζετο ὥσπερ μέλας ἱππεύς· ὁ παῖς ἐπεβάλλετο μέλαν ἱμάτιον καὶ μέλανα πέτασον καὶ προσωπεῖον.<br />Ἡ δὲ Ἀσπασία ἐσκευάζετο ὥσπερ Κλεοπάτρη καὶ Νίκανδρος ὥσπερ Ἰούλιος Καῖσαρ· πάντες οἱ παῖδες ἤρξαντο τρέχειν καὶ παίζειν πρὸς ἀλλήλους.<br />Ὁ Ἰδομενεὺς ἦλθε, σκευαζόμενος ὡς πειρατής.<br />Έξαίφνης ὁ βουγάιος ἔβαλε ᾠὰ ἐπὶ τοὺς ἄλλους παῖδας ἀλλὰ ἐτύπτησε τὸν ἄρχοντα βαδίζοντα παρὰ τὴν στοάν.<br />Ὁ Ἰδομενεὺς ἐκκάθηρε τὰς ὁδοὺς ἕνα μῆνα.<br />Έν τοῖς Διονυσίοις παίζειν ἔξεστι,oὑκ ὑβρίζειν.</i><br />Σ.Δ. </p><p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;"><b><span style="font-size: xx-small;">Il nipote di Archimede<br /></span></b></p><p style="text-align: left;"><b><span style="font-size: xx-small;">Il Carnevale (Le feste Dionisiache)<br /><br />Fattosi pomeriggio, i bambini si diressero, come concordato, verso lo stadio.<br />Glauco si era mascherato da Zorro<sub>1</sub>; il fanciullo indossava un mantello nero, un cappello nero ed una maschera.<br />Aspasia, invece, si era mascherata da Cleopatra e Nicandro da Giulio Cesare; tutti i bambini iniziarono a correre ed a scherzare tra di loro.<br />Giunse Idomeneo, vestito da pirata.<br />All'improvviso, il bulletto tirò delle uova contro gli altri bambini ma colpì il magistrato che camminava lungo il portico.<br />Idomeneo pulì le strade per un mese.<br />Durante le feste Dionisiache scherzare è consentito , fare delle prepotenze no.</span></b></p><p style="text-align: left;"><b><span style="font-size: xx-small;">1 Lett. : "da cavaliere nero", ma l'omaggio al giustiziere mascherato per antonomasia era un atto dovuto 😀 <br /></span></b></p><p style="text-align: left;"><br /></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-28729993036793951202020-12-12T09:30:00.005-08:002020-12-13T03:26:10.309-08:00Chez le dentiste<p style="text-align: justify;">Siete dei pazienti abituali del dentista?<br />Diamo, allora, un po' di spazio a questo professionista che, nella Storia, ci è sempre stato vicino!!!<br />Certo, a seconda dei tempi e dei luoghi, l'arte veniva esercitata da monaci, barbieri, venditori di pozioni miracolose, ecc...<br />Gli amanti dell'epopea del West, ad esempio, ricorderanno sicuramente che <i>John Henry Holliday, “Doc”</i> per gli amici, leggendario pistolero e giocatore di poker, era, per l'appunto, un dentista, con tanto di laurea del <i>College of Dental Surgery </i>della Pennsylvania!<br />Pensavate che l'implantologia fosse una scoperta dei nostri tempi? Beh, reperti archeologici alla mano, già gli Etruschi, nel V secolo a.C., vi si erano cimentati e se ci spostiamo in Francia, nel I secolo d.C. , abbiamo un esempio di perno di ferro intraosseo.<br />Vediamo, allora, le procedure indicate da <b>Aulo Cornelio Celso</b>, nel suo “<i>De Medicina</i>”, agli aspiranti odontoiatri dell'epoca....<br /><br /><i>In ore quoque quaedam manu curantur. <br />Ubi in primis dentes nonnumquam moventur, modo propter radicum imbecillitatem, modo propter gingivarum arescentium vitium. <br />Oportet in utrolibet candens ferramentum gingivis admoveri, ut attingat leviter, non insidat. <br />Adustae gingivae melle inlinendae sunt et mulso eluendae sunt. <br />Ut pura ulcera esse coeperunt, arida medicamenta infrianda sunt ex iis, quae reprimunt. <br />Si vero dens dolores movet et si placuerit eum eximi quia medicamenta nihil adiuvant, circumradi debet, ut gingivae ab eo resolvantur; tum is concutiendus est. <br />Ea facienda sunt donec dens bene moveatur: nam dens haerens cum summo periculo evellitur ac nonnumquam maxilla loco movetur; idque etiam maiore periculo in superioribus dentibus fit, quia potest tempora oculosve concutere. <br />Tum, si fieri potest, manu; si minus, forfice, dens excipiendus est...</i><br /><br /><b><span style="font-size: x-small;">Anche alcuni malanni nella bocca vengono curati con la mano. <br />Lì, innanzitutto, i denti talvolta si muovono, a causa della fragilità delle radici, oppure per difetto delle gengive che si disseccano.<br />In entrambi i casi è necessario portare a contatto delle gengive un ferro incandescente, in modo che le tocchi appena, senza soffermarvisi.<br />Le gengive, così cauterizzate, devono poi essere unte con miele e lavate con vino mielato.<br />Appena le ulcere iniziano ad essere pulite, dei medicinali secchi, che agiscano da calmanti, devono essere sbriciolati su di esse.<br />Ma se il dente duole e se è opportuno estrarlo poiché i rimedi non apportano alcun sollievo, si deve raschiare, affinché le gengive si separino da esso; quindi, bisogna scuoterlo.<br />Queste cose devono essere fatte finché il dente non si muova per bene: infatti il dente che è ben saldo viene estratto con grande pericolo e, a volte, la mascella viene dislocata; con i denti superiori, inoltre, vi è anche maggior pericolo, in quanto può scuotere le tempie e gli occhi.<br />Infine, bisogna estrarre il dente: se è possibile, con la mano, altrimenti con una tenaglia....</span></b><br /><br />Passata la paura??? <br /></p>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-74804767945606082152020-11-15T08:34:00.006-08:002020-11-15T09:08:31.709-08:00Un campione poco affidabile<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> Le elezioni USA si sono appena concluse
e, allora, approfittiamo dell'occasione per riprendere il nostro
thread sulla Statistica.</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Le elezioni presidenziali americane
sono, da sempre, oggetto di previsioni da parte dei nuovi aruspici ma
i sondaggi, a volte, sono stati smentiti dal risultato elettorale,
divenendo dei veri e propri casi di studio per gli amanti della “Data
Science”.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Di “flop” dei sondaggi nella storia
delle elezioni “più importanti del mondo” ce ne sono stati vari,
anche recentemente, ma l'aneddoto di oggi riguarda quello del 1936,
divenuto uno degli esempi, per antonomasia, del cosidetto “<i>sampling
bias</i>” (potremmo tradurlo, a scanso di equivoci, “errore di
selezione del campione”).</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Vediamo come andarono le cose...</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il candidato democratico (e presidente
uscente) <b>Franklin Delano Roosevelt</b> affrontava la sfida del candidato
repubblicano <b>Alfred Mossman Landon</b> ed il <i>Literary Digest</i>, una
popolarissima rivista settimanale che aveva puntualmente previsto
l'esito delle 4 elezioni presidenziali precedenti, per l'occasione,
non badò a spese: inviò, per posta, il quesito elettorale a circa 10.000.000
di persone e ottenne oltre 2.300.000 risposte.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Sulla base di queste risposte, predisse
che Landon avrebbe vinto con il 57% dei voti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Le cose, però, andarono diversamente:
Roosvelt vinse con quasi il 61% dei voti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il Literaly Digest perse credibilità
e, in meno di 2 anni, fu costretto a chiudere.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Come fu possibile un errore così
grande (circa il 18%), utilizzando un campione così enorme?</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il Literaly Digest aveva ricavato gli
indirizzi ai quali spedire il quesito dagli elenchi telefonici, dal
registro dei proprietari di automobile, dalla lista degli abbonati
alla rivista, dalle liste dei membri dei club: tutte queste fonti favorivano la rappresentanza degli appartenenti alle classi più
benestanti, storicamente orientate prevalentemente verso il Partito
Repubblicano.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">L'altro errore macroscopico fu quello
di trascurare il fatto che meno del 25% del campione aveva risposto
al sondaggio: in sostanza, quelli che non si appassionavano con la
politica (oppure non amavano il Literaly Digest!!!) non avevano
espresso la loro preferenza, introducendo un altro tipo speciale di
errore: la "<i>nonresponse bias</i>".</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Contemporaneamente al sondaggio del
Literaly Digest, lo statistico <b>Gallup</b>, utilizzando un campione di
50.000 persone, predisse la vittoria di Roosvelt, attribuendogli il
56% dei voti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">In estrema sintesi, se si vuole evitare
di commettere l'errore del Literaly Digest, occorre scegliere il
campione con cura; tra i vari metodi di selezione, optare per quello
casuale, che offre sempre buone garanzie, oppure per quello
stratificato (che è quello adottato, per l'appunto, nelle elezioni
americane a partire da allora).</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Infine, dato che li abbiamo citati,
ripassiamo quello che facevano gli aruspici...</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i>Haruspices magis vatum quam sacerdotum
genus fuerunt, qui Romae senatus iussu aut consulum, victimarum exta
inspiciebant, et, praesertim iecoris et cordis observatione, aut
futura praedicebant aut prodigia et omina procurabant. Haruspicinam
artem ab Etruscis Romani sumpserunt et per multos annos haruspices ab
Etruria arcesserunt. Horum officium erat etiam fulmina sepelire; res
enim tactas fulmine terra obruebant, spatiumque, in quod fulmen
inciderat, puteali saepiebant. Tamen non omnes haruspicinae
credebant; alii eam iudicabant summam stultitiam.</i></p><i>
</i><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b><span style="font-size: x-small;">Gli aruspici erano una sorta di
indovini più che di sacerdoti, che a Roma, per ordine del Senato o
dei consoli, esaminavano le interiora degli animali sacrificati e,
soprattutto con l’osservazione del fegato e del cuore, predicevano
il futuro o procuravano previsioni e presagi. I Romani adottarono
l’arte aruspicina<span style="color: #454444;"> </span>dagli Etruschi e per
molti anni convocarono gli aruspici dall’Etruria. Era compito di
costoro anche rendere innocui i fulmini; infatti coprivano con la
terra le cose colpite dal fulmine e recintavano con un puteale l'area
dove il fulmine si era abbattuto. Però non tutti credevano nell’arte
degli aruspici; altri la giudicavano una grandissima sciocchezza.</span></b></p>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-82241202475473303872020-07-26T12:18:00.000-07:002020-08-06T10:24:25.113-07:00Il nipote di Archimede - Le tre sorelle<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Per questa volta non vi parlerò del
celebre romanzo di <b>Aldo Palazzeschi </b>, anche se, ad onor del vero, mi
chiedo se non si senta la mancanza, in questi giorni incattiviti,
dell'arguta malinconia e dell'affettuosa comprensione per la
condizione umana che erano proprie di questo scrittore.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Lasciamo quindi <i>le sorelle Materassi </i>
nel loro Coverciano (chissà se il fatto che il quartiere sia
divenuto, poi, il luogo di ritiro della Nazionale Italiana di Calcio
possa esser stato loro di qualche conforto!!!) e rimettiamo mano al
vocabolario di Greco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ricordate il movimento “Dark”, che
“colorò”, negli anni '80, le nostre vie?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Beh, devo ammettere che i “dark” mi
erano simpatici.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Proviamo ad immaginare, allora, come
potrebbe essere andata in Magna Grecia (la traduzione, come sempre, l'avrete tra qualche settimana!).
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<h2 style="margin-bottom: 0cm;">
Ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους
υἱωνός
</h2>
<h2 style="margin-bottom: 0cm;">
</h2>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Αἱ τρεῖς ἀδελφαί</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<i>Τρεῖς ἀδελφαὶ ἧξαν πρὸς πόλιν· Ἰάνθη, καὶ Μελέτη, καὶ Σεμέλη τὰ ὀνόματα αὐτῶν.<br />Αἱ τρεῖς ἀδελφαὶ ἀεὶ μέλανα ἱμάτια ἐνεδύοντο καὶ ἐκόσμεον τὰ σώματα τοῖς αργύρου ὅρμοις.<br />Καὶ εἶχον μικρὰ μεταλλικὰ ἐπὶ τῶν γλωσσῶν καὶ ἐπὶ τῶν ῥινῶν.<br />Οἱ πρεσβῦται ἐφοβέοντο ἀπὸ τῶν κορῶν ἀλλὰ ὀλίγου χρόνου αἱ νέαι πολλοὺς φίλους ἐποίησαν.<br />Οἱ μαθηταὶ ἐκάλεον ἀεὶ τὰς ἀδελφὰς ἐς συμπόσια καὶ οὕτως ἔμαθον νέας ᾠδάς.<br />Bίος ἄνευ καινῶν μονότονος.</i><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Le tre sorelle</b></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><b><br /></b></span>
<span style="font-size: x-small;"><b>Tre sorelle giunsero in città; Iante, Melete e Semele erano i loro nomi.<br />Le tre sorelle indossavano sempre vestiti neri e si adornavano il corpo con dei monili d'argento.<br />Avevano anche dei piccoli oggetti metallici sulla lingua e sul naso.<br />Gli anziani diffidavano delle ragazze ma in poco tempo le giovani si fecero molti amici.<br />I compagni di scuola invitavano sempre le sorelle alle feste e così impararono nuove canzoni.<br />Una vita senza novità sarebbe monotona.</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-49963227532949959542020-05-17T02:27:00.000-07:002020-07-19T02:07:42.812-07:00Two beers or not two beers<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Cerevisia malorum divina medicina.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>La birra è un rimedio eccellente
contro i mali.</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Il mio primo viaggio all'estero è
stato, come per molti, una vacanza studio a Londra (di quelle
“classiche”, organizzate dal CTS!).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
E, ovviamente, la prima “pint of
lager” in Covent Garden non si scorda!!!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Aggiungendo, poi, che nel primo (e
unico!!!) viaggio di nozze ho fatto scalo a Dublino, con tappa
obbligata alla "Guinness", direi di partire proprio dal leggendario
birrificio irlandese per raccontare la storia di oggi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Vi anticipo, a scanso di equivoci, che
continueremo a parlare di Statistica...Sapete chi era <b>William S.
Gosset</b>? Un giovane “data scientist” dell'epoca, che lavorava al
reparto sperimentale della Guinness: il suo compito era quello di
migliorare la qualità della birra e di trovare, quindi, il miglior
mix possibile tra materie prime e tecniche di lavorazione. Troppe
erano, però, le variabili (provate a pensare alle varietà di
orzo, di luppolo, dei metodi di coltivazione, di essiccamento, di
conservazione, ecc. ecc.) per poter utilizzare dei campioni di grandi
dimensioni; bisognava trovare il modo di utilizzare dei campioni
piccoli mantenendo, però, il margine di errore entro dei limiti
accettabili.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Gosset osservò che, lavorando con
piccolissimi campioni, le distribuzioni della media differivano
notevolmente dalla distribuzione normale, ma, aumentando la
dimensione del campione, la distribuzione cambiava e si approssimava
via via alla distribuzione normale.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Gosset creò, così, una tabella, che
collegava la distanza dalla misura desiderata alla dimensione del
campione utilizzato, chiamata “la distribuzione t” .</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La Guinness gli diede, poi, il permesso
di pubblicare i risultati delle sue ricerche a condizione che la
pubblicazione avvenisse in forma anonima; per questo motivo, si
firmò: “Uno Studente di Statistica”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Proprio così: la famosa “<b>t di
Student</b>”, che abbiamo studiato all'Università, sarebbe, in verità,
la “t di Gosset”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
E concludiamo, infine, con un po' di
etimologia.... Tutti sanno che “birra”, in spagnolo, si dice
“cerveza”; gli ispanici hanno conservato, infatti, la parola di
origine latina.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Del resto, come dar loro torto?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i>Cerevisia a Cerere vocatur: potio enim
est et ex seminibus frumenti vario modo conficitur.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-size: x-small;">La “cerevisia” prende il nome da
Cerere: infatti è una bevanda e si ricava in vari modi dai semi del
frumento.</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Direi che, dal punto di vista
evocativo, non c'è paragone...A questo punto, la domanda è
d'obbligo:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><i>Estne </i>cerevisia in armario frigidario ?</i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>C'è della birra in frigo?</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<br />
<b>Post collegati:</b> <a href="https://liceo-classico-permanente.blogspot.com/2018/12/il-nipote-di-archimede-la-birreria.html" target="_blank">La birreria</a></div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-29337310996517272522020-04-25T10:24:00.001-07:002020-04-25T10:51:59.275-07:00La prova del Nove<i>A half-truth is the most cowardly of lies. (Mark Twain)</i><br />
<span style="font-size: x-small;"><b>Una mezza verità è la più vigliacca delle bugie.</b></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Visto che il post precedente è stato abbastanza apprezzato, continuiamo a parlare di Statistica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa volta esamineremo il caso <i>“QCS Letters”</i>, ossia quello delle 10 lettere a firma di <b>Quintus Curtius Snodgrass</b> (ovviamente, è un nome di fantasia!) pubblicate nel 1861 sul “New Orleans Daily Crescent”.</div>
<div style="text-align: justify;">
In queste lettere, un tale Mr. Snodgrass, racconta le sue avventure mentre presta servizio presso l'esercito confederato. Queste lettere non ricevettero grande attenzione fino a quando, nel 1934, <b>Minnie Brashear</b>, nel suo libro “<i>Mark Twain, Son of Missouri</i>”, le riporterà sotto la luce dei riflettori attribuendole, per l'appunto, a Mark Twain (tra l'altro, anche questo è uno pseudonimo!!!).</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1940 (ricordiamo che Twain morì nel 1910), lo scrittore verrà accusato, dagli scranni della Camera dei Rappresentanti, di essere un disertore dell'esercito confederato; il New York Times ne prenderà le difese, argomentando che Twain ed i suoi sentimenti furono travolti dall'enormità degli eventi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Beh, che Twain odiasse lo schiavismo e la crudeltà non vi è alcun dubbio; del resto, abbandonerà le file dei confederati dopo solo 2 settimane.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le avventure descritte nelle “Lettere”, comunque, costituiscono la base storica di una parte importante del presunto ruolo avuto da Twain nella guerra di secessione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1963, <b>Claude Brinegar</b>, in un articolo pubblicato sul “<i>Journal of American Statistical Association</i>”<span style="font-size: x-small;"><sup>1</sup></span>, dimostrerà che le lettere di QCS non appartenevano, però, a Mark Twain.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vediamo come fece.</div>
<div style="text-align: justify;">
Brinegar prese 7 lettere (11.000 parole) , di sicuro scritte da Mark Twain. Dopo aver eliminato intestazioni, nomi propri, citazioni, parole straniere, abbreviazioni ed espressioni dialettali, contò le occorrenze di ciascuna parola a seconda della sua lunghezza, dalle parole di 1 lettera fino a quelle di 10+ lettere e, quindi, ne calcolò la rispettiva proporzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come prova della consistenza nel tempo, poi, prese due altri scritti di Mark Twain, effettuò un analogo conteggio e confrontò i risultati con quelli ottenuti nell'analisi precedente, dimostrando che la distribuzione delle parole manteneva un alto livello di consistenza a distanza di molti anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Successivamente, effettuò la medesima classificazione per le 10 lettere di QCS (13.175 parole), e comparò la distribuzione di frequenza ottenuta con i valori attesi se le lettere fossero state scritte da Twain (i valori attesi si ottengono moltiplicando 13.175 per la rispettiva probabilità di ciascun elemento ricavata dalla distribuzione precedente; se, ad es., nelle lettere di Mark Twain la proporzione delle parole di 4 lettere era uguale al 19,3% , il valore atteso per le parole di 4 lettere nelle lettere di QCS sarà 2542.8) .</div>
<div style="text-align: justify;">
La prima cosa che si nota, immediatamente, è che Twain tendeva ad utilizzare maggiormente le parole corte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per stabilire se le lettere fossero dello stesso autore, Brinegar utilizzò il test chi quadrato Χ<sup>2</sup>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Proviamo a spiegare il procedimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il test Χ<sup>2</sup> viene usato per verificare che le frequenze dei valori osservati si adattino alle frequenze teoriche di una distribuzione di probabilità prefissata, ossia se vi sono delle differenze significative tra i valori attesi ed i valori osservati.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCe2EoTsgnaVhWzZH2R3fZIaLhwv2ib7IEsmKZFC_uKt0_0XD8iOvqA1uhdW31t1OIZctrFLb-rFaeGMUkKidAgN-LuPVu-PT9dMS8utRAdEliFLGl5Dvuwtv58lqK_Pzh10gIFrb5a1w/s1600/formulachisquare.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="78" data-original-width="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCe2EoTsgnaVhWzZH2R3fZIaLhwv2ib7IEsmKZFC_uKt0_0XD8iOvqA1uhdW31t1OIZctrFLb-rFaeGMUkKidAgN-LuPVu-PT9dMS8utRAdEliFLGl5Dvuwtv58lqK_Pzh10gIFrb5a1w/s1600/formulachisquare.png" /></a></div>
<br />
<br />
o<sub>i</sub>=frequenze osservate<br />
e<sub>i</sub>=frequenze attese<br />
A questo punto, occorre impostare l'ipotesi nulla:<br />
H<sub>0</sub>= Non vi sono sostanziali differenze, quindi le lettere sono dello stesso autore<br />
<br />
e stabilire l'errore tollerato:<br />
α=0.01<br />
Applicando la formula ai dati, il valore che si ottiene è 294,7.<br />
<div style="text-align: justify;">
Andando, infine, ad esaminare le tavole della distribuzione chi quadrato, per α=0.01 e per 9 gradi di libertà (i 10 valori della variabile -1) il valore corrispondente è 21,7 , molto distante da quello ottenuto nel test, quindi occorre respingere l'ipotesi H<sub>0</sub>: le lettere non appartengono a Mark Twain .</div>
<div style="text-align: justify;">
E, dopo la verifica di ipotesi, concludiamo con le previsioni. </div>
<div style="text-align: justify;">
Jim predice il futuro di Huck utilizzando un quarto di dollaro ed una palla di setole; vediamo cosa dice al ragazzo....</div>
<div style="text-align: justify;">
Dalle “<i>Avventure di Huckleberry Finn</i>”:</div>
<i>Sometimes you gwyne to git hurt, en sometimes you gwyne to git sick; but every time you’s gwyne to git well agin.</i><br />
<span style="font-size: x-small;"><b>A volte vi ferirete, a volte vi ammalerete; ma, alla fine, guarirete.</b></span><br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">1 Brinegar, C., "Mark Twain and the Quintus Curtius Snodgrass Letters: A Statistical Test of Authorship", Journal. American Statistical Association</span>stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-41903572130081428002020-03-29T09:48:00.001-07:002020-03-30T13:06:49.735-07:00Bandidos<div style="text-align: justify;">
Chi non ha mai giocato a cow-boy e indiani? E chi, da da bambino, non si è mai appuntato una stella da sceriffo sul petto?</div>
<div style="text-align: justify;">
Sicuramente saprete che, nel Far West, il bandito per antonomasia era <i>Jesse James</i>: ricordo che nel mio kit c'era anche il suo manifesto con tanto di “WANTED” e di “REWARD”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che, probabilmente, i non addetti ai lavori ignorano è che uno dei più famosi problemi in <i>Teoria della probabilità </i>è quello del “<b>Multi-Armed Bandit</b>”, ossia del “Bandito Multiarmato” chiamato, anche, “<b>Bandito Bayesiano</b>”.<br />
E, considerato che sono un appassionato di “Data Science”, riponiamo, ma solo per un momento, i “classici” e dedichiamoci, un pochino, alla Statistica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cercherò di raccontarvelo in modo semplice e sommario, ma quello del “Bandito” è un framework potente, molto utilizzato per ottimizzare il guadagno nei problemi di allocazione delle risorse.<br />
Spostiamoci, idealmente, a <i>Las Vegas</i>, il regno del gioco d'azzardo e delle slot machine …. La slot machine è chiamata, infatti, “One-Armed Bandit”, perché ha una leva e prende i soldi delle persone.<br />
Supponiamo di avere davanti a noi molte slot machine, ciascuna con una probabilità di vincita diversa e sconosciuta: il nostro obiettivo è quello di elaborare una strategia che ci consenta di massimizzare le vincite dato un certo numero di giocate.</div>
<div style="text-align: justify;">
La prima scelta che dovremo fare è se concentrare i nostri sforzi (e i nostri soldi) su una determinata macchina oppure se provare a trovare macchine migliori (“<i>exploitation versus exploration</i>”).</div>
Rispolveriamo il <b>Teorema di Bayes</b>, ossia:<br />
<br />
P(A|B) = P(B|A) * P(A) / P(B)<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">P(A|B) è la probabilità di A dato B<br />P(B|A) è la probabilità di B dato A<br />P(A) è la probabilità “a priori” di A (ossia non tiene conto di B)<br />P(B) è la probabilità “a priori” di B (ossia non tiene conto di A)</span><br />
<br />
<br />
e rinfreschiamo, inoltre, la <b>distribuzione Beta</b>:<br />
<br />
f(x;α,β)=x<sup>α-1</sup> (1-x)<sup>β-1</sup> / Β( α,β)<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">(La distribuzione Beta è una distribuzione di probabilità continua definita da due parametri α e β sull'intervallo [0,1]. Trova applicazione soprattutto nella statistica bayesiana.)</span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Prima di approcciare le diverse strategie, introduciamo, però, il concetto di “<i>Regret</i>” (“<i>Rammarico</i>”).</div>
<div style="text-align: justify;">
Poiché non sappiamo come le macchine sono state configurate e, quindi, quali sono le diverse probabilità di vincita, prima di aver effettuato un numero n di prove per ciascuna macchina tirando la rispettiva leva non possiamo individuare la macchina che ci consentirà di massimizzare le nostre vincite.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il “Regret” è, quindi, quello che non abbiamo guadagnato non tirando sin dall'inizio la leva giusta: vogliamo massimizzare il guadagno anche durante la fase di apprendimento.<br />
L'alternativa è quella di ridurre la fase di esplorazione e puntare su una macchina che non necessariamente sarà quella più remunerativa, dato che non abbiamo fatto il numero adeguato di prove, ma questa scelta, se da un lato può ridurre il “Regret” iniziale, è probabile che conduca ad un “Regret” totale maggiore.</div>
<br />
Vediamo, ora, le diverse strategie...<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Approccio “ε Greedy” (“ε Avido”) </b>: dopo un certo numero di prove (ad es. 1000) , impostiamo un valore per ε (ad es. 0,05) e sfruttiamo la migliore opzione per il valore 1 - ε (95% ) del tempo continuando ad esplorare le altre opzioni randomicamente per il valore ε (5%) del tempo; ad ogni intervallo temporale, riscegliamo l'opzione che massimizza la vincita. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Approccio “Upper Confidence Bounds” (Limiti di fiducia superiore)</b>: l'esplorazione randomica ci offre la possibilità di sperimentare opzioni relativamente alle quali non abbiamo sufficienti informazioni ma, d'altro canto, ci espone al rischio, proprio a causa della randomicità, di tirare la leva di una macchina che sappiamo, per esperienza precedente, non essere molto remunerativa. </div>
<div style="text-align: justify;">
Al fine di evitare questa inefficienza, un approccio potrebbe essere quello di ridurre, gradualmente, il valore di ε, mentre un altro potrebbe essere quello dell' ”ottimismo” nei confronti delle macchine per le quali non abbiamo ancora un valore stimato della remuneratività sufficientemente attendibile, o, per meglio dire, quello di favorire l'eplorazione di quelle macchine che hanno un maggiore potenziale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Di fatto, ad ogni intervallo, selezioniamo la macchina che ha il valore più alto ottenuto sommando la ricompensa stimata ed il valore del limite di fiducia superiore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-size: small;">At=argmax<sub>a</sub>(Qt(a) + √ (2 ln(t)/Nt(a)) </span><br />
<span style="font-size: x-small;">Dove:</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Qt(a)=valore stimato attuale della ricompensa della macchina</span><br />
<span style="font-size: x-small;">t=intervalli temporali</span><br />
<span style="font-size: x-small;">Nt(a)=numero di volte in cui tiro la leva della macchina; all'aumentare del numero delle prove, il valore del limite di fiducia superiore si riduce.</span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Approccio “Thompson Sampling” (Campionamento di Thompson)</b>: l'idea di base è di presupporre una semplice distribuzione a priori dei parametri della distribuzione delle vincite di ciascuna macchina e, ogni volta, tirare la leva della macchina che ha la probabilità più alta a posteriori di essere la macchina migliore. Ogni volta che tiriamo la leva, otteniamo un'ulteriore osservazione che va ad aggiornare i parametri della distribuzione Beta.<br />
Proviamo a spiegarlo più empiricamente.<br />
Ipotizziamo di avere davanti a noi 3 macchine: all'inizio, ovviamente, non sappiamo nulla e facciamo un certo numero di prove, ad es. 200, per ciascuna di esse e registriamo i risultati ottenuti. Per farla semplice, abbiamo, per ogni macchina, una lista con le vincite e una con le perdite che sono, poi, i parametri della distribuzione Beta. A questo punto, scegliamo la macchina che ha la più alta probabilità di vincita in base alla distribuzione Beta e tiriamo la leva: se otteniamo una ricompensa, aggiorniamo la lista delle vincite, altrimenti aggiorniamo la lista delle perdite. Reiteriamo e scegliamo la macchina che ha la più alta probabilità di vincita in base alla distribuzione Beta con i parametri aggiornati e così via, fino a quando non riteniamo i dati in nostro possesso sufficienti per stabilire su quale macchina dobbiamo scommettere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente, questa non è, né doveva esserlo, una trattazione completa e rigorosa; in primis, essendoci un'abbondante letteratura in proposito, un ulteriore contributo sarebbe assolutamente inutile et, in secundis, essendo questo blog prevalentemente indirizzato a chi ha l'hobby delle materie umanistiche, l'obiettivo era quello di incuriosire e di rendere determinati concetti intuibili “urbi et orbi”. E, allora, vediamo come risolvevano gli antichi il “<i>problema del bandito</i>”. </div>
Da <b>Fedro</b>, libro V:<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>Duo cum incidissent in latronem milites, unus profugit, alter autem restitit et vindicavit sese forti dextera.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Latrone excusso timidus accurrit comes stringitque gladium, dein reiecta paenula "Cedo" inquit "illum; iam curabo sentiat quos attemptarit." </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Tunc qui depugnaverat:</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Vellem istis verbis saltem adiuvisses modo; constantior fuissem vera existimans.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Nunc conde ferrum et linguam pariter futilem. Ut possis alios ignorantes fallere, ego, qui sum expertus quantis fugias viribus, scio quam virtuti non sit credendum tuae." </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Illi adsignari debet haec narratio,qui re secunda fortis est, dubia fugax. </i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: x-small;">Essendosi due soldati imbattuti in un bandito, uno fuggì, l'altro oppose resistenza e si difese con la forza del suo braccio.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: x-small;">Una volta che il bandito fu sconfitto, il commilitone pavido accorse e con la spada in mano, gettato via il mantello, disse: “Lasciami solo con lui; gli farò vedere che uomini ha osato attaccare!”.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: x-small;">Allora, quello che aveva combattuto: </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: x-small;">“Preferivo che almeno con queste parole mi avessi incoraggiato poco fa; avrei potuto essere più risoluto, considerandole vere. Adesso riponi sia la spada che la lingua, ugualmente inutile. Forse puoi ingannare gli altri che non ti conoscono,ma io, che ti ho visto fuggire con tanta forza, so che non si deve credere alla tua virtù.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: x-small;">Questo racconto va applicato a chi è coraggioso quando tutto va bene ma pronto alla fuga quando le cose si mettono male.</span></b></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Evidentemente, il soldato pavido aveva approcciato un po' troppo alla lettera la scelta dell'“esplorazione”. </div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-64167725161670249472020-02-08T13:52:00.000-08:002020-02-13T10:35:29.894-08:00Estudiantes<div style="text-align: justify;">
Per questa volta, lasciamo stare il Greco e concediamoci un po' di relax.<br />
Visto che di recente ho passato un paio di giorni ad <i>Alcalá de Henares</i>, città natale di <b>Miguel de Cervantes</b> e famosa, inoltre, per la sua Università, voglio raccontarvi alcuni aneddoti su quest'ultima.<br />
<i>L'Università di Alcalá</i> fu fondata nel 1499 dal cardinale <b>Cisneros </b>e divenne presto un centro di eccellenza. Nel 1836 fu trasferita a Madrid, divenendo l'Università Complutense (da Complutum, nome della città di Alcalá durante l'epoca romana) .<br />
Per il suo valore architettonico, per il prestigio del suo passato e per le pressioni degli alcalaini, nel 1977 l'Università riaprì le sue aule ed oggi ospita circa 30.000 studenti.<br />
Facciamo un passo indietro...Come potrete immaginare, una volta l'Università era “una cosa da ricchi”. I rampolli delle “famiglie bene” venivano a studiare ad Alcalá con tanto di servi al seguito. <br />
Cisneros, comunque, offrì la possibilità di studiare anche a giovani di talento privi di mezzi; questi ultimi erano alloggiati in degli stanzoni e, a quanto pare, la parola “leonera” , che indica una stanza molto disordinata (letteralmente “gabbia di leoni”), ha origine proprio dalle condizioni in cui versavano gli stanzoni dell'Università.<br />
Gli studenti meno abbienti, in cambio dei servigi resi agli studenti ricchi, ricevevano cibo, vesti e qualche soldino; portavano, inoltre, un cappello (la “gorra”) più grande del normale. La parola “gorrón”, ossia “scroccone” , ha origine proprio dal cappello indossato dagli studenti di Alcalá con minore disponibilità di denaro, che serviva a indicare alla popolazione locale quelli che non potevano permettersi di offrire banchetti (che, come vedremo, erano pretesi!).<br />
Nella Spagna dei picari, del resto, quella di arrangiarsi era veramente un'arte con la A maiuscola.<br />
Vediamo cosa avevano escogitato gli studenti più poveri per sbarcare il lunario....<br />
Sapete come si dice in spagnolo “secchione”? Si dice “empollón” e anche questa parola ha origini “universitarie”: poiché a quei tempi le aule non erano riscaldate, è facile immaginare che d'inverno facesse un freddo cane... In cambio di un compenso, gli studenti poveri entravano nelle aule un paio d'ore prima della lezione e riscaldavano i banchi (che erano di pietra!!!) per gli studenti ricchi (“empollar” significa “covare”, ossia fare come le galline al fine di riscaldare la postazione).<br />
Chi di voi registrava le lezioni all'Università? Beh, il registratore a quei tempi non c'era, ma un altro dei servigi resi era quello di ripetere la lezione a voce alta per lo studente pagante (gli studenti che si dedicavano a questa attività erano chiamati “repetidores”).<br />
Va beh, ma come si svolgevano gli esami? L'esame era a tre: c'era il professore che interrogava, il candidato ed un altro professore, che aiutava un pochino chi era in difficoltà. Era sufficiente non rispondere ad una domanda per essere bocciati. <br />
Gli studenti promossi uscivano, poi, per la porta della “Gloria” dove gli altri studenti e la popolazione locale li attendevano per festeggiarli (in cambio, dovevano offrire cibo e bevande!!!!!).<br />
Gli studenti bocciati, invece, uscivano dalla porta degli “Asini” dove erano attesi per essere scherniti, presi a sputi (la famosa “neve” di Alcalá!!!) e tirati in aria con una coperta; lo studente negligente, infatti, veniva chiamato “el manta” (N.D.R.: a Roma, diremmo: “er coperta”!) perché era matematico che, prima o poi, sarebbe stato “manteado”.<br />
E dei riti di iniziazione che dovevano forgiare i futuri dottori ce ne parla anche don <b>Francisco de Quevedo</b> nel suo “<i>El Buscón</i>”...<br />
<br />
<i>Entré en el patio, y no hube metido bien un pie, cuando me encararon y comenzaron a decir: -«¡Nuevo!». Yo por disimular di en reír, como que no hacía caso; mas no bastó, porque llegándose a mí ocho o nueve, comenzaron a reírse. Púseme colorado; nunca Dios lo permitiera, pues al instante se puso uno que estaba a mi lado las manos en las narices y apartándose, dijo: <br />-Por resucitar está este Lázaro, según olisca. <br />Y con esto todos se apartaron tapándose las narices. Yo, que me pensé escapar, puse las manos también y dije: <br />-V. Mds. tienen razón, que huele muy mal. <br />Dioles mucha risa y, apartándose, ya estaban juntos hasta ciento. Comenzaron a escarrar y tocar al arma y en las toses y abrir y cerrar de las bocas, vi que se me aparejaban gargajos. En esto, un manchegazo acatarrado hízome alarde de uno terrible, diciendo: <br />-Esto hago. <br />Yo entonces, que me vi perdido, dije: <br />-¡Juro a Dios que ma...! <br />Iba a decir te, pero fue tal la batería y lluvia que cayó sobre mí, que no pude acabar la razón. Yo estaba cubierto el rostro con la capa, y tan blanco, que todos tiraban a mí, y era de ver cómo tomaban la puntería. Estaba ya nevado de pies a cabeza, pero un bellaco, viéndome cubierto y que no tenía en la cara cosa, arrancó hacia mí diciendo con gran cólera: <br />-¡Baste, no le déis con el palo! <br />Que yo, según me trataban, creí de ellos que lo harían. Destapéme por ver lo que era, y al mismo tiempo, el que daba las voces me enclavó un gargajo en los dos ojos.<br />…........</i><br />
In estrema sintesi, la sensibilità non era una qualità coltivata a quei tempi!!!!<br />
Beh, visto che lo spazio di oggi lo abbiamo dedicato alla città di Cervantes, chiudiamo con l'universale monito di Don Chisciotte:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<i>Sábete, Sancho, que no es un hombre más que otro, si no hace más que otro.</i><br />
<span style="font-size: x-small;"><b>Sappi, Sancho, che un uomo non vale più di un altro se non per le sue azioni.</b></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><b><a href="http://liceo-classico-permanente.blogspot.com/2011/12/poderoso-caballero-es-don-dinero.html">Quevedo</a> <a href="http://liceo-classico-permanente.blogspot.com/2011/12/un-pazzo-davvero-speciale.html">Don Chisciotte</a></b></span></div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-37699259140411964012020-01-12T11:07:00.000-08:002020-01-12T23:12:43.604-08:00Best coach - parte terza<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Concludiamo questa
trilogia con la vita di <b>Costantino il Grande</b>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
A lui si deve la
cristianizzazione dell'impero, un processo portato avanti con grande
determinazione, nonostante la maggioranza dei sudditi si riconoscesse,
allora, in altre religioni.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ci baseremo, come avrete
intuito, sull'opera di <b>Eusebio di Cesarea</b>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Mentre il pregio delle
“Vite Parallele” di Plutarco è quella di mettere in risalto luci
ed ombre dei “grandi”, l'opera del biografo e consigliere
dell'imperatore è celebrativa.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Del resto, senza i
principi di moderazione e di benevolenza del Cristianesimo, il mondo,
oggi, forse sarebbe diverso.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Inizieremo, però, con un
episodio riguardante suo padre Costanzo, in quanto riguarda un tema
“evergreen”: quello delle imposte!</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Per una migliore
comprensione, ricordiamo che siamo nel periodo della c.d. “Tetrarchia
di Diocleziano”(293-305); per far fronte alle numerose rivolte
interne, infatti, l'impero era stato diviso in 4 aree territoriali,
ciascuna retta da un tetrarca:</div>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Diocleziano
controllava le province orientali e l'Egitto;</div>
</li>
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Galerio amministrava
le province balcaniche;</div>
</li>
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Massimiano
controllava Italia, Africa settentroniale e Hispania;</div>
</li>
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Costanzo
amministrava Gallia e Britannia.</div>
</li>
</ul>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Narra l'autore che, a
causa della sua mitezza e della considerazione in cui teneva i
sudditi, Costanzo non avesse accumulato alcuna riserva di denaro
pubblico.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Diocleziano, per questo,
inviandogli dei messi, lo biasimò, accusandolo di trascurare il bene
comune.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Costanzo, allora,
trattenne i messi e chiamò a raccolta gli uomini più ricchi e disse
che c'era bisogno di denaro e che era giunto il momento di mostrare
la propria affezione all'imperatore.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Facile immaginare quale
fu l'effetto: tutti fecero a gara per dimostrare la propria lealtà e
colmarono il Tesoro con ogni genere di preziosi.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipwNyqXjZelwM7V6Q6FPmfbrYj3Nd9hplruCsYvctHCxrxBmNddsAMFRPGTqVpSYGI5UHu1Ho9kwr99RTdOK4DFbrD53GhrSwG4xM0dogjuU3rZHVt7_5RIT8cM-MqpZ6xgxYrLmYeMyM/s1600/costantino1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="146" data-original-width="335" height="139" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipwNyqXjZelwM7V6Q6FPmfbrYj3Nd9hplruCsYvctHCxrxBmNddsAMFRPGTqVpSYGI5UHu1Ho9kwr99RTdOK4DFbrD53GhrSwG4xM0dogjuU3rZHVt7_5RIT8cM-MqpZ6xgxYrLmYeMyM/s320/costantino1.png" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Dopodiché,
Costanzo ordinò che i messi del sommo imperatore si recassero a
vedere, </b></span><span style="font-size: x-small;"><b><span style="font-size: x-small;"><b>di persona,</b></span> le casse del Tesoro . Quindi, comandò che recassero
testimonianza di quello che avevano visto a chi lo aveva biasimato
per la penuria e che nel resoconto precisassero che tali ricchezze
non erano state ottenute a prezzo di pianti né erano il frutto di
ingiustizie, ma che si trovavano presso di lui mentre prima erano
conservate, per suo conto, da fedeli custodi.</b></span></div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Immagine
suggestiva, vero? La logica conclusione fu che l'imperatore, dopo
aver elogiato i sudditi, disse loro di riprendere ogni cosa e di
tornare a casa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Vediamo, ora, come Eusebio di Cesarea
dipinge Costantino...</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ0lihU2amdHmflB0v6sn3lwBzIM8UN-VY03pj11_229PODj8JorhaZcb_S1z4Gt38QUFK3m_oIXOZs2iSQNyo1RDmJSZQkxHjzHnd1Of2zHTqdXsK55IuRT-d1JNiKJqa3mHOFf7Wff4/s1600/costantino2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="532" data-original-width="1043" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ0lihU2amdHmflB0v6sn3lwBzIM8UN-VY03pj11_229PODj8JorhaZcb_S1z4Gt38QUFK3m_oIXOZs2iSQNyo1RDmJSZQkxHjzHnd1Of2zHTqdXsK55IuRT-d1JNiKJqa3mHOFf7Wff4/s320/costantino2.png" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Come il
sole che appare sulla terra e distribuisce a tutti la sua luce
irradiante, così Costantino, mostrandosi innanzi alla reggia al
sorgere del sole, quasi si levasse insieme all'astro nascente,
faceva risplendere sul volto di tutti quelli che gli stavano vicino
la luce fulgida della propria generosità e del proprio valore. Non
era possibile stargli accanto senza ricevere alcun beneficio né
furono mai deluse le aspettative di quelli che speravano di ottenere
da lui qualche favore.</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
E abbondano, infatti le
citazioni sulla magnanimità dell'imperatore; tra tutte quelle sulla
sua instancabilità nelle opere di carità, anche nei confronti degli
appartenenti ad altre fedi religiose (N.D.R. : perché lo stato di
bisogno prescinde da qualsiasi altra cosa!) , la testimonianza che
più mi ha colpito è quella relativa alla particolare sensibilità
che aveva nei confronti di coloro che prima erano stati agiati e poi,
per un rovescio della sorte, erano caduti in disgrazia: Costantino ci
insegna che il vero amore fraterno consiste nell'aiutare il prossimo
a ricostruirsi una vita simile alla nostra.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ogni eroe che si
rispetti, però, ha bisogno di un antagonista...Tra le tante
nefandezze attribuite a Licinio, scegliamo questa:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSFmiMm3wR-0T9OSZcuwLIyt9sETCNewwDIPaZuNcT8W6p8fiLXTOLeRKWWE0UWox4YXZt-lk3b7xdC1UdBmJPsW5_hUAI2p8u0ysWWmbSWJ4BO-f1IniOASPtZxS0sgpyRpUSbmXe4lI/s1600/costantino3.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="471" data-original-width="847" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSFmiMm3wR-0T9OSZcuwLIyt9sETCNewwDIPaZuNcT8W6p8fiLXTOLeRKWWE0UWox4YXZt-lk3b7xdC1UdBmJPsW5_hUAI2p8u0ysWWmbSWJ4BO-f1IniOASPtZxS0sgpyRpUSbmXe4lI/s320/costantino3.png" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>E che bisogno c'è di
ricordare le altre disposizioni che non riguardavano la Chiesa, di
come ordinò che le sofferenze dei carcerati non venissero alleviate
con distribuzioni di cibo, né che si avesse pietà di chi giaceva in
catene tormentato dalla fame, che non ci fosse assolutamente alcuna buona azione e che nemmeno coloro che, per indole, erano inclini alla
compassione fossero autorizzati a fare del bene? Questa era la più
crudele ed ingiusta delle leggi, perché andava oltre ogni ferocia:
era previsto, infatti, come punizione per coloro che avessero
mostrato pietà, che essi subissero la stessa sorte di quelli avevano
aiutato e che chi avessero compiuto qualche atto filantropico venisse
gettato in catene e ricevesse il medesimo castigo di quei miseri.</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Già..Chi ha scelto la
“cattiva strada” teme perfino la bontà d'animo!</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Leggiamo, infine, questo
stralcio del resoconto che Eusebio di Cesarea ci fa del discorso di
Costantino alla chiusura del sinodo, in quanto contiene, nella sua
semplicità, l'essenza del messaggio cristiano.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9y_DGg7NIUWhT13d7h7s0zaGsMsZSH89ZFVDhyphenhyphenV_E8uaM4wtJgcmbguLXg0OvfFtF16emh98jlwuGS9TTWTaLDdEcjRMI4GVjvFs6PAZm7UextOZHJFjnUaOSozaQxqx0Q87Zo3h0ejg/s1600/costantino4.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="746" data-original-width="860" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9y_DGg7NIUWhT13d7h7s0zaGsMsZSH89ZFVDhyphenhyphenV_E8uaM4wtJgcmbguLXg0OvfFtF16emh98jlwuGS9TTWTaLDdEcjRMI4GVjvFs6PAZm7UextOZHJFjnUaOSozaQxqx0Q87Zo3h0ejg/s320/costantino4.png" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Per
questo occorre che ci si perdoni l'un l'altro quando si commettono
errori di poco conto e che si sia indulgenti verso la debolezza
propria della natura umana e che tutti tengano in grande
considerazione l'armonia e la concordia, in modo da non offrire
sponda allo scherno, litigando gli uni con gli altri, di coloro
sempre pronti a bestemmiare la legge divina, che sono proprio quelli
dei quali bisogna maggiormente occuparsi, in quanto possono essere
salvati se i nostri comportamenti appariranno loro degni di
emulazione. Non bisogna avere dubbi, inoltre, sul fatto che non tutti
traggono beneficio dai discorsi. Alcuni, infatti, si accontentano di
ricevere aiuto nel sostentamento, altri hanno il costume di cercare
protezione, altri apprezzano chi li tratta con benevolenza, altri
ancora amano essere onorati con doni ospitali, mentre pochi sono
quelli che amano i discorsi veritieri ed ancor più raro è chi cerca
la verità. E' necessario, perciò, adattarsi a tutti, così come fa
il medico che somministra a ciascuno il giusto rimedio per la
guarigione, in modo che gli insegnamenti che conducono alla salvezza
vengano celebrati da tutti in ogni aspetto</b></span>.</div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-62471116084306334582019-11-02T05:13:00.000-07:002019-11-03T03:04:26.494-08:00Best coach – parte seconda<div style="text-align: justify;">
<i>καὶ καταβαίνοντος ἐξ Ἄλβης Καίσαρος εἰς τὴν πόλιν ἐτόλμησαν αὐτὸν ἀσπάσασθαι βασιλέα, τοῦ δὲ δήμου διαταραχθέντος ἀχθεσθεὶς ἐκεῖνος οὐκ ἔφη βασιλεύς, ἀλλὰ Καῖσαρ καλεῖσθαι</i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Perciò, quando Cesare scese da Alba in città, osarono chiamarlo re; ma poiché il popolo era in tumulto, egli, seccato, disse che si chiamava Cesare, non re.</b></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Per oggi, lasciamoci guidare da Plutarco che, nelle sue “Vite parallele”, sceglie il nobile destino di Cesare come contrappeso ai giorni, straordinari, di Alessandro. Iniziamo, dunque, dal suo incarico di governatore della provincia di Spagna. Nel suo viaggio attraverso le Alpi, passò per un villaggio barbaro talmente malridotto che i suoi amici, scherzando, si interrogavano se anche lì ci fossero invidie tra i nobili e contese per il potere.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>τὸν δὲ Καίσαρα σπουδάσαντα πρὸς αὐτοὺς εἰπεῖν, ‘ἐγὼ μὲν ἐβουλόμην παρὰ τούτοις εἶναι μᾶλλον πρῶτος ἢ παρὰ Ῥωμαίοις δεύτερος.’</i></div>
<span style="font-size: x-small;"><b><br />Cesare, parlando in serio, disse loro: - Preferirei essere il primo tra costoro piuttosto che il secondo tra i Romani.</b></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
In largo anticipo rispetto al “<i>Better to reign in Hell than serve in Heaven</i>” di <b>Milton</b>, vero? Cesare non sopportava di non essere “il numero uno”: ricchezze e onori venivano dopo.<br />
Esaminiamo, allora, come si allenava per raggiungere il podio...<br />
Cesare era di salute cagionevole e soffriva di epilessia; cionondimeno, non si risparmiava fatiche, disagi e pericoli, ritenendo che tali asprezze contribuissero a temprare il suo corpo.<br />
Può essere considerato, inoltre, un anticipatore della c.d. “<i>Information Security</i>”:</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>λέγεται δὲ καὶ τὸ διά γραμμάτων τοῖς φίλοις ὁμιλεῖν Καίσαρα πρῶτον μηχανήσασθαι, τὴν κατὰ πρόσωπον ἔντευξιν ὑπὲρ τῶν ἐπειγόντων τοῦ καιροῦ διά τε πλῆθος ἀσχολιῶν καὶ τῆς πόλεως τὸ μέγεθος μὴ περιμένοντος. </i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Si dice anche che Cesare, per primo, abbia cercato di scambiare messaggi con gli amici attraverso lettere cifrate quando in determinati momenti non gli era concesso di trattare di persona questioni urgenti, sia per i numerosi impegni che per la grandezza della città.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed a tavola, come chi è davvero nobile, dava lezioni del vero “bon ton”. Invitato a pranzo da Valerio Leone, poiché erano stati serviti degli asparagi conditi con unguento aromatico, anziché olio, e avendo gli altri ospiti sollevato delle critiche....</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>‘ἢρκει γὰρ,’ ἔφη, ‘τὸ μὴ χρῆσθαι τοῖς ἀπαρέσκουσιν ὁ δὲ τὴν τοιαύτην ἀγροικίαν ἐξελέγχων αὐτός ἐστιν ἄγροικος.’</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>“Era sufficiente” - disse -”non mangiare quello che non piaceva: chi critica questa rusticità è lui stesso un rustico”.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cesare, inoltre, non pensava soltanto a conquistare...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>διὰ μέσου δὲ τῆς στρατείας τόν τε Κορίνθιον Ἰσθμὸν ἐπεχείρει διασκάπτειν, Ἀνιηνὸν ἐπὶ τούτῳ προχειρισάμενος, καὶ τόν Τίβεριν εὐθὺς ἀπὸ τῆς πόλεως ὑπολαβὼν διώρυχι βαθείᾳ καὶ περικλάσας ἐπὶ τὸ Κιρκαῖον ἐμβαλεῖν εἰς τὴν πρὸς Ταρρακίνῃ θάλατταν, ἀσφάλειαν ἅμα καὶ ῥᾳστώνην τοῖς δι᾽ ἐμπορίας φοιτῶσιν εἰς Ῥώμη</i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Nel mezzo della preparazione della spedizione militare (contro i Parti) iniziò a tagliare l'istmo di Corinto, assegnando l'incarico ad Anieno, e nel frattempo pensava di far deviare il Tevere a sud della città, con un profondo canale e, dopo averlo spezzato verso il Circeo, farlo fluire in mare presso Terracina, portando così allo stesso tempo agio e sicurezza a coloro che venivano a Roma per commerciare.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E tanti altri erano i progetti in corso di allestimento (la bonifica delle paludi di Pomezia e Sezze, la costruzione di dighe, la bonifica del litorale di Ostia...)..</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>ἡ δὲ τοῦ ἡμερολογίου διάθεσις καὶ διόρθωσις τῆς περὶ τὸν χρόνον ἀνωμαλίας φιλοσοφηθεῖσα χαριέντως ὑπ᾽ αὐτοῦ καὶ τέλος λαβοῦσα γλαφυρωτάτην παρέσχε χρείαν. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>La riforma del calendario e la correzione dell'errore verificatosi nel calcolo del tempo, da lui studiata ed applicata con ingegno, arrecò un'utilità pratica molto apprezzata.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In sintesi, se vogliamo provare a trasformare i comportamenti di Cesare in un training plan per i leader dei tempi moderni:</div>
<br />
<ul style="text-align: justify;">
<li>Non fuggire il duro lavoro: è l'impegno richiestoci che attribuisce un valore ai beni, sia a quelli materiali che a quelli spirituali. Quello che ci costa poco, vale poco.</li>
<li>Avere sempre un occhio di riguardo per la delicatezza delle informazioni: il mettere in piazza le proprie “querelle” e quelle degli altri è indice di scarsa sensibilità e, di solito, non porta a nulla di buono.</li>
<li>Non fare gli schizzinosi su cose di poco conto, come possono essere cibi, vestiti e camere d'albergo: lo snob non è elegante, è mediocre. I pasti di Cesare erano, per lo più, frugali ed egli, durante le campagne militari, dormiva dove capitava, lasciando le comodità ai subalterni più deboli.</li>
<li>Non essere troppo settoriali: la specializzazione è necessaria ma bisogna interessarsi di tutto, perché occorre saper collegare le scienze l'una all'altra . Avere una visione d'insieme e vedere le cose da più punti di vista, quando dobbiamo prendere delle decisioni, è altrettanto fondamentale.</li>
<li>Cesare, infine, era soprattutto generosità e grandezza d'animo; perdonava, infatti, quasi sempre i suoi avversari politici poiché sapeva bene che se ci si lascia trascinare dall'odio e dal rancore si perdono di vista le cose importanti e non si va molto lontano.</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Concludiamo, infine, con una riflessione su una qualità che un generale, un coach o, comunque, un leader dovrebbe avere e sulla quale non ci siamo soffermati, ma che dovrebbe fare la differenza nelle nostre valutazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prendiamo spunto, come spesso facciamo, dalla settima arte: da “<i>The Hateful Height</i>” , di <b>Quentin Tarantino</b>:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Daisy Domergue: "You’re going to die on this mountain, Chris. My brother leads an army of men."</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sheriff Chris Mannix: "Horsesh*t! My daddy led an army, he led a renegade army, fighting for a lost cause! My daddy held up to four hundred men together after the war with nothing but their respect in his command! Your brother’s just a owlhoot who led a gang of killers!"</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Daisy Domergue: "Tu morirai su questa montagna, Chris. Mio fratello guida un esercito."</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sheriff Chris Mannix: "Stron*ate! Mio padre guidava un esercito, guidava un esercito di rinnegati che si battevano per una causa persa! Mio padre teneva insieme oltre 400 uomini, dopo la fine della guerra, con nient'altro che il loro rispetto per il suo comando. Tuo fratello è soltanto un fuorilegge [N.D.R. : “morto”, poiché era stato appena ucciso!] che guidava una banda di assassini!"</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La fine di questo thread nel prossimo post.<br />
<br />
<a href="https://liceo-classico-permanente.blogspot.com/2019/10/best-coach-parte-prima.html">Parte prima</a> </div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-32954778524058553172019-10-05T10:54:00.000-07:002019-10-05T11:00:37.490-07:00Best coach - parte prima<div style="text-align: justify;">
Chi è stato il condottiero più grande oppure, se vogliamo ricorrere al gergo sportivo, il miglior allenatore?</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché, in fin dei conti, se l'allenatore è, a tutti gli effetti, un generale, il generale è, ovviamente, un allenatore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quelli della mia generazione, che hanno vissuto la favola dei Mondiali dell'82, sicuramente incoronerebbero Enzo Bearzot e l'alloro sarebbe più che meritato...</div>
<div style="text-align: justify;">
Rispolvereremo, tuttavia, “Le vite parallele”, di Plutarco, ed inizieremo a scavare in quella del più grande per antonomasia: Alessandro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di partire per la spedizione, Alessandro, considerate le condizioni economiche dei suoi compagni, ripartisce tra loro le sue ricchezze.</div>
<br />
<i>ἤδη δὲ κατανηλωμένων καὶ διαγεγραμμένων σχεδὸν ἁπάντων τῶν βασιλικῶν ὁ Περδίκκας ‘σεαυτῷ δέ,’ εἶπεν, ‘ὦ βασιλεῦ, τί καταλείπεις;’ τοῦ δὲ φήσαντος ὅτι τὰς ἐλπίδας, ‘οὐκοῦν,’ ἔφη, ‘καὶ ἡμεῖς τούτων κοινωνήσομεν οἱ μετὰ σοῦ στρατευόμενοι.’</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Quando già quasi tutte le ricchezze reali erano state esaurite ed assegnate, Perdicca disse:”O re, cosa riserbi per te? “ ed egli rispose:”La speranza”. E Perdicca: “Di quella avremo una parte anche noi che veniamo con te a questa spedizione”.</b></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Alessandro, quindi:</div>
<div style="text-align: justify;">
1. Investe tutto nel suo progetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
2. Prende a cuore il benessere delle famiglie di quelli che lo seguiranno nella spedizione.</div>
<div style="text-align: justify;">
3. Dà un esempio da seguire a suoi luogotenenti; Perdicca ed altri, vicini ad Alessandro, rinunceranno alle ricchezze loro assegnate: noblesse oblige.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Messo alle strette dalle vittorie di Alessandro, Dario propone un trattato di alleanza, suggellato dalle nozze con una delle sue figlie, la concessione di tutto il territorio al di là dell'Eufrate e 10.000 talenti per il riscatto dei prigionieri.</div>
<br />
<i>ἐκοινοῦτο τοῖς ἑταίροις καὶ Παρμενίωνος εἰπόντος ‘ἐγὼ μὲν, εἰ Ἀλέξανδρος ἤμην, ἔλαβον ἂν ταῦτα,’ ‘κἀγὼ, νὴ Δία,’ εἶπεν ὁ Ἀλέξανδρος, ‘εἰ Παρμενίων’ .</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Lo comunicò ai compagni e quando Parmenione disse:”Se fossi Alessandro, accetterei l'offerta”, Alessandro rispose:”Anch'io, se fossi Parmenione”.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Bisogna sempre inseguire i propri sogni, per grandi che siano, e non dobbiamo permettere che gli altri ce ne distolgano...</div>
<div style="text-align: justify;">
Alla vigilia dello scontro più importante, i suoi consiglieri, considerate le immense forze di Dario, suggeriscono ad Alessandro di attaccare di notte, al fine di coprire con le tenebre il lato più terrificante dello scontro...</div>
<br />
<i>ὁ δὲ τὸ μνημονευόμενον εἰπὼν, ‘οὐ κλέπτω τὴν νίκην,’</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Fu allora che disse la celebre frase : “Io non rubo la vittoria”.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché l'imbroglio ed il sotterfugio sono propri dei miopi: solo le vittorie ottenute alla luce del sole sono definitive. Inoltre, Dario aveva a disposizione risorse infinite e avrebbe protratto la guerra per tutto il tempo necessario, a meno che non si fosse convinto di non poter battere Alessandro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma Alessandro era veramente magistrale, a mio avviso, nei rapporti con i suoi: trovava sempre il tempo per tutti e per qualsiasi problema.</div>
<br />
<i>Πευκέστα δὲ σωθέντος ἔκ τινος ἀσθενείας ἔγραψε πρὸς Ἀλέξιππον τὸν ἰατρὸν εὐχαριστῶν. </i><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><b>Quando Peucesta guarì di una malattia, scrisse ad Alesippo il medico per ringraziarlo.</b></span><br />
<br />
<i>ἐπεὶ δὲ τοὺς ἀσθενοῦντας αὐτοῦ καὶ γέροντας εἰς οἶκον ἀποστέλλοντος Εὐρύλοχος Αἰγαῖος ἐνέγραψεν ἑαυτὸν εἰς τοὺς νοσοῦντας, εἶτα φωραθεὶς ἔχων οὐδὲν κακόν ὡμολόγησε Τελεσίππας ἐρᾶν καὶ συνεπακολουθεῖν ἐπὶ θάλασσαν ἀπιούσης ἐκείνης, ἠρώτησε τίνων ἀνθρώπων ἐστὶ τὸ γύναιον. ἀκούσας δὲ ὅτι τῶν ἐλευθέρων ἑταιρῶν, ‘ἡμᾶς μὲν,’ εἶπεν, ‘ὦ Εὐρύλοχε, συνερῶντας ἔχεις ὅρα δὲ ὅπως πείθωμεν ἢ λόγοις ἢ δώροις τὴν Τελεσίππαν, ἐπειδήπερ ἐξ ἐλευθέρας ἐστί’</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Una volta stava rimandando in patria i malati ed i vecchi ed Euricolo di Egea si iscrisse tra i malati; quando si scoprì che non aveva alcun malanno, si giustificò dicendo che era innamorato di Telesippa e che voleva seguirla, dato che ella scendeva al mare. Alessandro chiese di che condizione fosse la donna e, quando sentì che era un'etera di condizione libera, disse: “O Euricolo, mi hai come alleato in questo tuo amore ma vedi come possiamo persuadere questa Telesippa con parole e doni, giacché è di condizione libera”.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E sono tantissimi gli episodi di benevolenza nei confronti di amici e compagni d'armi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Come tutti i veri grandi, poi, Alessandro non si risparmiava pericoli e privazioni, trascinando così i suoi oltre l'impossibile. </div>
<br />
<i>θεασάμενοι δὲ τὴν ἐγκράτειαν αὐτοῦ καὶ μεγαλοψυχίαν οἱ ἱππεῖς ἄγειν ἀνέκραγον θαρροῦντα καὶ τοὺς ἵππους ἐμάστιζον: οὔτε γὰρ κάμνειν οὔτε διψᾶν οὔθ᾽ ὅλως θνητοὺς εἶναι νομίζειν αὑτούς, ἕως ἂν ἔχωσι βασιλέα τοιοῦτον.</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Dopo aver visto la sua magnanimità e la padronanza di sé che esercitava, i cavalieri gridarono che li conducesse fiducioso e sferzarono i cavalli: fino a quando avevano un tale re, non sentivano la stanchezza, non avevano sete e nemmeno si consideravano mortali.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché né uomini né dei amano quelli che mandano avanti gli altri...Ricordate come Achille si rivolge Agamennone? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Ubriacone, con occhi di cane e cuore di cervo,</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>mai di indossar la corazza con l'esercito in guerra</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>né di andare all'imboscata insieme ai migliori degli Achei</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>hai avuto il coraggio: questo ti sembra essere morte. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alessandro, infatti, era un ammiratore di Achille e aveva più a cuore la sua fama che il regno o la propria vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel corso di un banchetto, durante il quale il vino era scorso a fiumi, a causa di alcuni versi di scherno nei confronti di alcuni generali che poco prima erano stati sconfitti dai barbari, si accese una discussione ed Alessandro intimò a Clito di tacere.</div>
<br />
<i>τοῦ δὲ Κλείτου μὴ εἴκοντος, ἀλλὰ εἰς μέσον ἃ βούλεται λέγειν τὸν Ἀλέξανδρον κελεύοντος, ἢ μὴ καλεῖν ἐπὶ δεῖπνον ἄνδρας ἐλευθέρους καὶ παρρησίαν ἔχοντας, ἀλλὰ μετὰ βαρβάρων ζῆν καὶ ἀνδραπόδων, οἳ τὴν Περσικὴν ζώνην καὶ τὸν διάλευκον αὐτοῦ χιτῶνα προσκυνήσουσιν</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Ma Clito non cedeva, anzi, esortò Alessandro a lasciargli esprimere liberamente il proprio pensiero oppure di non invitare a pranzo uomini liberi e franchi nel parlare, e vivere invece insieme a barbari e schiavi che si inginocchiassero davanti alla sua cintura persiana e alla sua tunica bianca.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Già, anche i migliori, una volta raggiunto l'apice, commettono l'errore di voler accanto solo chi è disposto ad assecondarli su qualsiasi cosa e di emarginare i compagni di sempre perché si permettono di parlare in faccia; tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci limiti: con gli “yes man”, spesso e volentieri, si finisce in un vicolo cieco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Comunque, Alessandro si lasciò trascinare dall'ira e uccise Clito. </div>
<div style="text-align: justify;">
Immediatamente se ne pentì e cercò di uccidersi a sua volta: le guardie glielo impedirono e lo portarono a forza nella sua stanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cadde in una profonda depressione e ci volle la filosofia di Anassarco per lenire il suo dolore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con l'uccisione di Clito e con il successivo avvicinarsi ad Anassarco, inizia, probabilmente, il declino di Alessandro: l'animo divenne più vano e meno rispettoso delle leggi ed il filosofo Callistene, nipote di Aristotele, cadde in disgrazia e fu, in seguito, giustiziato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alla prossima.</div>
<br />stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-44200822146707374212019-07-14T10:52:00.001-07:002021-02-28T01:56:15.991-08:00Il nipote di Achimede - Il giornale<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Avevate anche voi un giornalino della scuola? Beh, da quanto ricordo, io ne ho avuto uno per ogni grado di
istruzione e tutti ebbero vita breve: dopo pochi numeri finivano,
inevitabilmente, nel dimenticatoio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ed a che età avete iniziato ad
acquistare, con regolarità, un quotidiano (N.B. : quelli sportivi, in questa indagine,
non contano!)?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Io iniziai proprio dal 4° ginnasio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ma se in quegli anni, quando la notizia
era appannaggio dei professionisti della carta stampata o della RAI
, le prime parole che ci venivano in mente sul tema erano “scoop”,
“edizione straordinaria”, “rettifica”, “Premio Pulitzer”,
oggi, poiché Internet ed i social network hanno cambiato tutto,
probabilmente, le prime parole che ci vengono in mente sono “fake
news”, “trolls” ,“haters”, ecc...</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
E se il mondo dell'informazione a
quelli della mia generazione, forse, evoca ancora i film di <b>Humphrey
Bogart</b> (“<i>L'ultima minaccia</i>”, “<i>Il colosso d'argilla</i>”), mi
chiedo a quali film lo associeranno, tra qualche anno, i vostri ed i
miei nipoti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Provate a fare questo piccolo esercizio
d'immaginazione e fatemi sapere.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Da parte mia cercherò, come al solito,
di raccontare come potrebbero essere andate le cose nella scuola
dell'ormai noto villaggio della Magna Grecia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La traduzione, come sempre, ve la farò
avere dopo.....</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<h2 style="margin-bottom: 0cm;">
Ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους
υἱωνός
</h2>
<h3 style="margin-bottom: 0cm;">
Ἡ ἐφημερίς</h3>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<i>Ὁ Γλαῦκος ἐβούλετο χρονόγραφος εἶναι.<br />Οὕτως ὁ παῖς ἐπεβούλευσε ἐφημερίδα ἔχειν καὶ πωλέειν τοῖς μαθηταῖς ἀλλὰ ἐχρῆν ἀγγελίαν φέρειν.<br />Ὁ Γλαῦκος ἐν πολλῇ ἀπορίᾳ ἦν· πάντες οἱ παῖδες γὰρ ᾔδεσαν ὅτι ἡ ἱέρεια ἤραε τοῦ παιδοτρίβου καὶ ὅτι οὐ βουλόμενος ὁ τοῦ Νίκανδρου πατὴρ φόρον ὑποτελέειν ἐν τῇ χώρᾳ τῶν Έλβηττίων γάζαν ἐκεκρύφει.<br />Ὁ μὲν βαδίζων εἶδε τὸν Ἰδομενέα κακοποιοῦντα κύνα· ὁ κύων ὠργίσατο καὶ ἔδακε τὸν παῖδα.<br />Εὕρηκα, ἐβόησε ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους υἱωνός.<br />Ἰδομενεὺς δέδηχε κύνα, ὁ τίτλος τῆς πρώτης ἀγγελίας καὶ οὕτως ὁ Γλαῦκος ἐπώλησε πάντα τὰ ἀπόγραφα τῆς ἐφημερίδος.<br />Ἀλλὰ τοῦ Ἰδομενέως οργισμένου ὡς μάλιστα, ὁ χρονόγραφος ἀπεκρύψατο βουγάιον πολὺν χρόνον.</i><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<i><i>Σ.Δ. </i></i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Il giornale</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Glauco voleva fare il giornalista.<br />Così il bambino decise di fondare un giornale e di venderlo ai compagni di scuola ma bisognava portare una notizia.<br />Glauco
era in grande difficoltà; tutti i bambini, infatti, sapevano che la
sacerdotessa era innamorata del maestro di ginnastica e che il padre di
Nicandro, non volendo pagare le tasse, aveva nascosto ingenti somme
nella regione degli Elvezi .<br />Mentre camminava, vide Idomeneo che maltrattava un cane; il cane si arrabbiò e morse il bambino.<br />-Ho trovato! - gridò il nipote di Archimede.<br />"Idomeneo ha morso un cane!", fu il titolo della notizia principale e così Glauco vendette tutte le copie del giornale.<br />Ma poiché Idomeneo si era enormemente adirato, il giornalista si nascose dal bulletto per molto tempo.</span></div>
<br />
<br />
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
"Da domani questo giornale può
essere morto ma finché avrà vita continuerà a riportare i fatti e
il loro significato senza paura , senza mire di vantaggi personali,
come ha sempre fatto". (L'ultima minaccia, 1952, R. Brooks)</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<br />
<br /></div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-90679141532503565912019-04-12T11:55:00.000-07:002019-04-12T11:57:06.342-07:00Ethical framework<div style="text-align: justify;">
Fortunatamente è Pasqua ad essere “ad portas” (e non Annibale)…. Approfittiamone, allora, per rilassarci un po’ e riflettere, innanzitutto, su due dei temi caldi di questo periodo: solidarietà e famiglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cominciamo dal primo…Beh, la prima cosa che mi viene in mente, in proposito, è il celebre passo del mio evangelista preferito, Matteo:</div>
<div style="text-align: justify;">
25,40</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>καὶ ἀποκριθεὶς ὁ βασιλεὺς ἐρεῖ αὐτοῖς Ἀμὴν λέγω ὑμῖν, ἐφ᾽ ὅσον ἐποιήσατε ἑνὶ τούτων τῶν ἀδελφῶν μου τῶν ἐλαχίστων, ἐμοὶ ἐποιήσατε.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>E rispondendo loro il re dirà: “In verità vi dico, che quanto avete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Alla fine, non abbiamo scelta: il voltarsi dall’altra parte, quando qualcuno è in difficoltà, non è apprezzato.</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ la generosità ad essere apprezzata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Passiamo, poi, all’altra eterna querelle, quella sulla famiglia “giusta”, dato che, ultimamente, tra le due parti sono volati gli stracci.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per quanto mi riguarda, da buon “Romano de Roma”, non posso che tener a mente il monito contenuto nella lettera che, qualche tempo fa, Paolo di Tarso ci ha indirizzato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Epistula ad Romanos 2,1</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Propter quod inexcusabilis es, o homo omnis, qui iudicas. In quo enim iudicas alterum, teipsum condemnas; eadem enim agis, qui iudicas.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Perciò sei imperdonabile, chiunque tu sia, uomo che giudichi. Mentre giudichi, infatti, condanni te stesso; perché fai le stesse cose che condanni.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
E, in effetti, quelli più feroci nei giudizi sono spesso coloro che avrebbero di più da farsi perdonare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fare del proprio meglio per rimuovere delle cause di sofferenza e per evitare di generarne è sicuramente un buon punto di partenza e, considerando che siamo riusciti a non far torto né al Greco né al Latino, dobbiamo essere , per forza, sulla buona strada!!!</div>
<div style="text-align: justify;">
Teniamo a mente, ad ogni buon conto, che qualunque sia il nostro sistema di valori di riferimento, la sua finalità dovrebbe essere quella di creare un ambiente di fiducia reciproca, perché dove c’è fiducia le nostre aspettative, affettive o lavorative, possono essere soddisfatte. </div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-26358441683095232912019-03-09T07:05:00.001-08:002019-03-09T07:25:48.977-08:00Attenti a quei due<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
E già...Chi non ricorda
Daniel Wilde (Tony Curtis) e Brett Sinclair (Roger Moore), nonché
l'indimenticabile sigla della fortunatissima serie?</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Protagonista
dell'avventura odierna è, però, un'altra coppia di playboy
combinaguai... Nientepopodimeno che Giove e Mercurio, abilmente messi
in scena da Plauto in “Amphitruo”.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
L'Anfitrione è, infatti,
la commedia del “doppio” per antonomasia e ha tra gli altri
meriti quello di averci regalato due parole ormai di uso comune nella
nostra lingua.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Poiché Giove, infatti,
invaghitosi di Alcmena, ha preso le sembianze del marito per
soddisfare il suo capriccio, ad un certo punto di Anfitrione ve ne
sono due. E come si fa, allora, a distinguerli? Chi è il vero
Anfitrione?
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
“E' quello presso cui
si cena!”- dirà Sosia, nel rifacimento di Molière della commedia
plautina, il cui nome svela l'altro sostantivo che ha arricchito il
nostro dizionario: Mercurio, infatti, per aiutare il padre nella
tresca, aveva assunto, a sua volta, le sembianze del fido servo di
Anfitrione e così anche quest'ultimo dovrà fare i conti con il suo
“doppio”.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ma veniamo alla nostra
storia...Anfitrione torna vittorioso dalla sua spedizione contro i
barbari e, appena approdato, invia Sosia dalla moglie per
annunciargli il felice esito della missione e affinché quest'ultima
predisponga tutto per accoglierlo come si deve.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Giove, però, aveva preso
le sembianze di Anfitrione per ingannare la donna e giacere con lei,
così Mercurio, per guadagnar tempo, prende le sembianze di Sosia
e, con le minacce, impedisce al servo di entrare in casa. Il dialogo
tra i due è esilarante:</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
….</div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Mercurius:Ego
sum Sosia ille quem tu dudum esse aiebas mihi.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Sosia:Obsecro
ut per pacem liceat te alloqui, ut ne vapulem.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Mercurius:Immo
indutiae parumper fiant, si quid vis loqui.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Sosia:Non
loquar nisi pace facta, quando pugnis plus vales.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Mercurius:
Dic si quid vis, non nocebo.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Sosia:Tuae
fide credo?</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Mercurius:
Meae.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Sosia:Quid
si falles?</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Mercurius:Tum
Mercurius Sosiae iratus siet.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:Sono
io quel Sosia che poco fa affermavi di essere.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:Ti
prego di fare pace e di lasciarmi parlare senza essere bastonato.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:E
sia, ti concedo un breve armistizio: puoi parlare.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:Non
parlerò se non a pace fatta, dato che con i pugni sei tu il più
forte.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:
Puoi dire quello che vuoi, non ti farò del male.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:Posso
fidarmi di te?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:
Si.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:E
se mi inganni?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:Allora
Mercurio se la prenda con Sosia.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
…<span style="font-size: small;">.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Sosia</span></i></span><span style="font-size: small;"><i><b>:
</b></i></span><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Tu
negas med esse?</span></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Mercurius</span>.:
Quid ego ni negem, qui egomet siem?</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Sosia</span>.:
Per Iovem iuro med esse neque me falsum dicere.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Mercurius</span>.:At
ego per Mercurium iuro, tibi Iovem non credere; nam iniurato scio
plus credet mihi quam iurato tibi.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Sosia</span>.:Quis
ego sum saltem, si non sum Sosia? te interrogo.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Mercurius</span>.:Vbi
ego Sosia nolim esse, tu esto sane Sosia;nunc, quando ego sum,
vapulabis, ni hinc abis, ignobilis.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:
Tu neghi che io sia Sosia?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:
Come potrei non negarlo, dato che Sosia sono io.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:
Per Giove giuro che lo sono io e di non dire il falso.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:
Ed io giuro per Mercurio che Giove non ti crede; infatti so che
crederà più a me, anche senza giuramenti, che a te se giuri.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Sosia:
Ti chiedo: chi sono io, dunque, se non sono Sosia? </b></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Mercurio:
Quando io non vorrò più essere Sosia, siilo pure tu; adesso, che io
lo sono, sarai bastonato se non te ne vai, ignoto.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Al povero Sosia non resta che tornare dal suo padrone e
riferire come è andata l'ambasciata. Poco dopo, Giove si congeda da
Alcmena, adducendo come pretesto che deve tornare dal suo esercito e
promettendo di ritornare presto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Raggiunto il campo, Sosia prova a raccontare ad
Anfitrione quanto è accaduto ma quest'ultimo, ovviamente, non può
credere ad una storia così inverosimile ed i due si dirigono,
allora, a casa.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Assistiamo, dunque, all'idilliaco incontro....</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Amphitruo:
Et quom te gravidam et quom te pulchre plenam aspicio, gaudeo.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Alcumena:Obsecro
ecastor, quid tu me deridiculi gratia sic salutas atque appellas,
quasi dudum non videris quasique nunc primum recipias te domum huc ex
hostibus atque me nunc proinde appellas quasi multo post videris?</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Amphitruo:Immo
equidem te nisi nunc hodie nusquam vidi gentium.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Alcumena:Cur
negas?</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Amhitruo:Quia
vera didici dicere.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Anfitrione:
Come sono contento di vederti gravida e bella pienotta.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Alcmena:
Per Castore, perché mi deridi salutandomi così, come se non mi
avessi già vista , come se ora, per la prima volta, tornassi a casa
dalla guerra e ti rivolgi a me come se non mi vedessi da molto
tempo?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Anfitrione:
E' proprio così, non ti ho visto prima d'ora.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Alcmena:
Perché lo neghi?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Anfitrione:
Perché ho imparato a dire sempre la verità.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
…<span style="font-size: small;">.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Amphitruo:Vbi
primum tibi sensisti, mulier, impliciscier?</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Alcumena:Equidem
ecastor sana et salva sum.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Amphitruo:Quor
igitur praedicas,té heri me vidisse, qui hac noctu in portum advecti
sumus?ibi cenavi atque ibi quievi in navi noctem perpetem,neque meum
pedem huc íntuli etiam in aedis, ut cum exercitu hinc profectus sum
ad Teloboas hostis eosque ut vicimus.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><i>Alcumena:Immo
mecum cenavisti et mecum cubuisti.</i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Anfitrione:
Quando hai avuto il primo turbamento, moglie?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Alcmena:
Ma io sto benissimo!!!</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Anfitrione:
E allora perché affermi di avermi visto ieri, dato che siamo
arrivati al porto stanotte? Lì ho cenato e sono rimasto a riposare
sulla nave tutta la notte e non ho messo più piede in questa casa da
quando sono partito con l'esercito per la guerra ai Teleboi fino a
quando non li abbiamo vinti.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: x-small;"><b>Alcmena:
Tuttavia hai cenato qui e sei venuto a letto con me.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Le cose si mettono male....Per evitare che Alcmena venga
accusata, ingiustamente, di adulterio, interviene Giove in persona e
racconta ad Anfitrione l'accaduto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">Alcmena partorirà due gemelli: uno frutto della
relazione con Anfitrione e l'altro di quella con il padre degli dei
(il secondo diverrà un eroe fortissimo...Avete indovinato di chi si
tratta?).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;">E Anfitrione accetterà il volere del cielo,
riconciliandosi con Giove. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
stef_193http://www.blogger.com/profile/16710376536351319043noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8325232511266419559.post-90251489489905337542018-12-08T12:12:00.001-08:002019-03-09T06:59:36.995-08:00Il nipote di Archimede - La birreria<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Tra i tanti rituali di passaggio della
nostra vita c'è stato, sicuramente, quello della prima serata in
birreria con gli amici.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
La birra, del resto, ha origini
antichissime e fu apprezzata da Sumeri, Egiziani, Greci e Romani.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Vediamo, allora, come andarono le cose
in quel piccolo villaggio della Magna Grecia...</div>
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Ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους
υἱωνός</h2>
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Τὸ ζυτοπώλιον</h3>
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<i><br />Ὁ Γλαῦκος καὶ οἱ φίλοι αὐτοῦ ἐβούλοντο γεύεσθαι τοῦ ζύθεος ἀλλὰ οὐ ἐξῆν τοῖς παισὶ φοιτάειν εἰς τὸ ζυτοπώλιον.<br />Διὰ τοῦτο ὁ Νίκανδρος ἔκλεψε τὴν κλεῖδα παρὰ τοῦ ζυθοπώλου.<br />Νυκτὸς δʹἐπιγενομένηϛ, οἱ παῖδες ἀνέῳξαν τὴν θύραν καὶ εἰσῆλθον τὸ καπηλεῖον.<br />Πολλοὶ πίθοι ἦσαν καὶ οἱ ἡμέτεροι ἥρωες ἤρξαντο πίνειν.<br />Ὀλίγου χρόνου οἱ παῖδες ἐμεθύσθησαν· ὁ Ἰδομενεὺς ἐβούλετο Ἀσπασίαν ἀμφιπιάζειν ἀλλὰ ἡ κόρη ἀπεῖργε τὸν αὐτόν· ὁ Γλαῦκος καὶ ὁ Διοκλῆς ᾐδέτην, ὁ δὲ Νίκανδρος ἔλυγξε.<br />Τῇ ὑστεραίᾳ ὁ ζυθοπώλης ἥκων εἶδε τοὺς παῖδας καθεύδοντας καὶ τὸ καπηλεῖον τῇ ταραχῇ.<br />Οἴμοι τάλας, ὁ ἀνὴρ εἶπε, ἐξόλωλα.</i><br />
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<i><i>Σ.Δ. </i></i><br />
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<span style="font-size: x-small;">La birreria<br />Glauco ed i suoi amici volevano assaggiare la birra ma non era consentito ai bambini frequentare la birreria.<br />Per questo Nicandro rubò la chiave al birraio.<br />Calata la notte, i bambini aprirono la porta ed entrarono nella bottega.<br />Vi erano molti barili ed i nostri prodi iniziarono a bere.<br />In poco tempo i bambini si ubriacarono;Idomeneo voleva abbracciare Aspasia ma la fanciulla lo respingeva; Glauco e Diocle cantavano, mentre a Nicandro venne il singhiozzo.<br />Il giorno dopo, il birraio, appena arrivò, vide i bambini che dormivano e la taverna a soqquadro.<br />Povero me - disse l'uomo - sono rovinato!</span><i><i><br /><br /><br /> </i> </i></div>
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