Approfittiamo del fatto che quest'anno il mito di Ercole è tornato, in pompa magna, sul grande schermo, per dedicare un po' più di spazio a colui che può essere considerato, a tutti gli effetti, il primo super-eroe.
Vediamo cosa combinò quando passò dalle mie parti...
Da Tito Livio, "AB URBE CONDITA" ("Dalla fondazione di Roma"), Libro I :
Palatium primum, in quo
ipse erat educatus, muniit. Sacra dis aliis Albano ritu, Graeco
Herculi, ut ab Evandro instituta erant, facit. Herculem in ea loca
Geryone interempto boves mira specie abegisse memorant, ac prope
Tiberim fluvium, qua prae se armentum agens nando traiecerat, loco
herbido ut quiete et pabulo laeto reficeret boves et ipsum fessum via
procubuisse. Ibi cum eum cibo vinoque gravatum sopor oppressisset,
pastor accola eius loci, nomine Cacus, ferox viribus, captus
pulchritudine boum cum avertere eam praedam vellet, quia si agendo
armentum in speluncam compulisset ipsa vestigia quaerentem dominum eo
deductura erant, aversos boves eximium quemque pulchritudine caudis
in speluncam traxit. Hercules ad primam auroram somno excitus cum
gregem perlustrasset oculis et partem abesse numero sensisset, pergit
ad proximam speluncam, si forte eo vestigia ferrent. Quae ubi omnia
foras versa vidit nec in partem aliam ferre, confusus atque incertus
animi ex loco infesto agere porro armentum occepit. Inde cum actae
boves quaedam ad desiderium, ut fit, relictarum mugissent, reddita
inclusarum ex spelunca boum vox Herculem convertit. Quem cum vadentem
ad speluncam Cacus vi prohibere conatus esset, ictus clava fidem
pastorum nequiquam invocans morte occubuit.
Per prima cosa [Romolo]
fortificò il Palatino, nel quale egli stesso era stato educato.
Fece sacrifici agli altri dei secondo il rito Albano, ad Ercole
secondo quello Greco, così come erano stati istituiti da Evandro. Si narra che Ercole, in quei luoghi, ucciso Gerione, gli avesse rubato dei buoi
di notevole bellezza, e si fosse coricato nei pressi del fiume
Tevere, nel punto in cui era passato a nuoto conducendo il
bestiame, in un luogo erboso, affinché i buoi si ristorassero con la
quiete e con il pascolo lieto e lui stesso, spossato dal cammino, [si
riposasse]. Lì, avendolo vinto il sonno, poichè era appesantito dal cibo
e dal vino, un pastore dei dintorni, di
nome Caco, sicuro della propria forza, rapito dalla bellezza dei
buoi, bramando prendersi quella preda, poiché se avesse condotto gli
armenti nella spelonca le stesse impronte avrebbero guidato il
padrone quando se ne fosse messo alla ricerca, prese le mucche più belle
per la coda le trascinò all'indietro nella grotta. Alla prima
aurora, Ercole, svegliatosi, avendo esaminato con attenzione il
gregge e essendosi accorto che ne mancava una parte, si diresse verso
la grotta vicina, se per caso le impronte portassero lì. Quando vide
che tutte erano volte all'esterno e non portavano in nessuna altra
parte, confuso e incerto nell'animo cominciò a spingere via il gregge
da quel luogo avverso. Quindi, avendo alcune vacche, condotte via,
muggito, come avviene, per il dispiacere di quelle rimaste, il
muggito di risposta delle mucche rinchiuse nella grotta fece voltare
Ercole. Avendo cercato Caco di
impedire con la forza che quello entrasse nella spelonca, invocando
inutilmente l'aiuto dei pastori, colpito dalla clava, morì.
Beh, carina questa immagine del potente Ercole, davanti alla grotta di Caco, che non ci si raccapezza con le impronte..Del resto, Caco è, nella mitologia, una specie di sinonimo del ladro per eccellenza..
E poichè tempo fa un mio amico spagnolo mostrava interesse per il "Parco dei Mostri" di Bomarzo, anche lì si può trovare una raffigurazione di questa vicenda.
Alla prossima.