Andiamo adesso in Spagna per incontrare una dei maestri del Naturalismo, Emilia Pardo Bazán.
L'opera, che regala il titolo al post (significa "La casa di Ulloa"), è senz'altro una pietra miliare della letteratura spagnola ed ebbe anche una trasposizione televisiva con Victoria Abril (Los pazos de Ulloa - RTVE). Il tema centrale di questa (e delle altre opere di Emilia Pardo Bazán) è il contrasto tra Natura e Civiltà (e alla fine sono sempre le forze della natura a trionfare).
Un giovane ed ingenuo sacerdote, Julián, giunge alla casa del Marchese di Ulloa; costui vive più o meno come un bruto, dedicandosi principalmente alla caccia in compagnia di Primitivo, un suo pseudo servitore furbo e violento (e di cui tutti hanno paura), e vivendo "more uxorio" con la figlia di questi, Sabel. Dalla relazione con quest'ultima è nato Perucho, figlio illegittimo del Marchese.
Julián cerca di redimere il Marchese dal suo stile di vita semiselvaggio e lo convince ad andare a Santiago alla ricerca di una sposa legittima, ma porterà, senza volerlo, la rovina per tutti.
Di fatto, nella Casa di Ulloa c'era in fondo un equilibrio che l'arrivo di Julián sconvolgerà con conseguenze disastrose. Su consiglio di Julián, il Marchese sceglie, tra le sue cugine, Nucha, una creatura dolce e cagionevole, la meno adatta alla vita rozza de "Los Pazos". La situazione inizia a precipitare quando Nucha partorisce una bambina anzichè un maschio; successivamente, poi, la salute di Nucha, già compromessa, si complica ulteriormente quando la giovane si rende conto della relazione del marito con Sabel e che Perucho è il figlio naturale del Marchese. Ma le cose devono ancora peggiorare, perchè Primitivo mira a divenire il padrone de "Los Pazos" e tradisce il Marchese, che si era candidato alle elezioni e aveva investito molto denaro preso a prestito per farsi eleggere, al fine di causarne la rovina finanziaria. Nucha, che aveva intuito le intenzioni di Primitivo e temendo per la vita di sua figlia, cerca di fuggire con l'aiuto di Julián ma i due vengono scoperti e il cappellano viene cacciato di casa. Allo stesso tempo, però, Primitivo viene ucciso per il suo tradimento "elettorale".
Il romanzo termina con la visita, 10 anni dopo, di Julián alla tomba di Nucha, morta poco dopo la sua cacciata (ma il vero epilogo del racconto è contenuto nell'altro libro della scrittrice, "La madre naturaleza" dove, pur nel trionfo della Natura, si consumerà, in un certo qual modo, la vendetta di Julián).
Questo, ovviamente, è un riassunto degli eventi principali, ma l'opera è in realtà piena di elementi tra loro in perenne contrasto e dipinti con tinte forti dalla scrittrice, come il conflitto tra religione e riti ancestrali (nella casa del Marchese la servitù praticava una sorta di stregoneria), tra la Chiesa ufficiale, che appoggia il potere per godere delle comodità, e l'ingenuità di Julián, tra la nobiltà decadente e abbrutita (rappresentata dal Marchese) da un lato e l'astuzia e la violenza (rappresentata da Primitivo) dall'altro, tra la passione (Sabel) e l'amore materno (Nucha).
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