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domenica 11 agosto 2024

Il silenzio è d'oro?

 Affrontiamo oggi, come sempre in modo scherzoso, uno dei problemi più famosi della Teoria dei Giochi: il dilemma del prigioniero.
La polizia arresta 2 persone sospettate di aver commesso una rapina e le interroga in 2 stanze separate: nessuno dei 2 sospettati, quindi, sa quale sarà il comportamento dell'altro.
Ad entrambi  il procuratore fa la seguente proposta:
“Puoi scegliere se confessare o restare in silenzio. Se confessi ed il tuo complice rimane in silenzio, farò cadere tutte le accuse contro di te ed userò la tua testimonianza  per far sì che il tuo complice riceva una condanna severa (N.D.R. : diciamo, giusto per quantificare, 10 anni!). Parimenti, se il tuo complice confessa e tu resti zitto, lui sarà libero e tu sconterai la pena. Se confessate entrambi,  io otterrò 2 condanne, ma farò in modo che entrambi abbiate uno sconto di pena (ad es., una condanna a 6 anni per ciascuno). Se restate entrambi in silenzio, mi dovrò accontentare di una condanna mite per possesso di armi da fuoco (un anno a testa)”.
Voi cosa fareste? La confessione è la strategia dominante, ma se entrambi confessassero l'esito sarebbe peggiore di quello che si otterrebbe se entrambi stessero zitti. Se uno mantiene il silenzio, però, non ha nessuna garanzia che l'altro farà lo stesso.
Considerate che il  problema del “dilemma del prigioniero” è stato riadattato in varie vesti, da quella “economica” ("mercato oligopolista") a quella “politica” (“Guerra Fredda”): di fatto, sottintende l'eterno conflitto tra l'interesse personale e quello di gruppo: se tutti ci comportassimo in modo egoistico le conseguenze sarebbero dannose per tutti.
Di una cosa, però, sono sicuro... Luca non aprirebbe bocca.
Avete indovinato, il libro che fa da sfondo a questa breve chiacchierata è “Il segreto di Luca”, di Ignazio Silone.
Il protagonista torna a casa dopo aver scontato 40 anni di prigione per un delitto che non ha commesso. La grande colpa, che il paese non gli perdona, è che non abbia cercato di difendersi, rinchiudendosi, invece, in un ostinato silenzio.
Luca aveva, però, almeno secondo i canoni “romantici”, un buon motivo...

P.S.: Nello stesso anno di pubblicazione del romanzo(1956), l'Unione Sovietica reprime la rivolta ungherese, ma anche questo impero comincia a scricchiolare.

domenica 14 gennaio 2024

Le due bisacce

 Uffa!!!!C'è sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire...Se facciamo una cosa perché l'abbiamo fatta, se non la facciamo perché non l'abbiamo fatta...Oppure perché l'abbiamo fatta in quel modo... E questo non va bene... E quello è tutto sbagliato...E quest'altro andava fatto così..

Insomma, per quanto ci sforziamo, non va mai bene!

C'è sempre qualche “giuria” o, quando ci va bene, qualche “guidatore del sedile posteriore”, che si sente in dovere di smorzare il nostro entusiasmo.

Eppure, spesso e volentieri, i critici dell'arte altrui sono tutt'altro che degli esempi da seguire o dei maestri da ascoltare con attenzione.

Certo, i social media hanno ingigantito il fenomeno, che però risale all'alba dei tempi , di disprezzare quanto fatto dagli altri e allora chiediamo spiegazioni al nostro amico Esopo, per iniziare l'anno almeno con un sorriso.

Προμηθεὺς πλάσας ποτὲ ἀνθρώπους δύο πήρας ἐξ αὐτῶν ἀπεκρέμασε, τὴν μὲν ἀλλοτρίων κακῶν, τὴν δὲ ἰδίων. καὶ τὴν μὲν τῶν ὀθνείων ἔμπροσθεν ἔταξε, τὴν δὲ ἑτέρων ὄπισθεν ἀπήρτησεν.
Έξ οὗ δὴ συνέβη τοὺς ἀνθρώπους τὰ μὲν ἀλλότρια κακὰ ἐξ ἀπόπτου κατοπτάζεσθαι, τὰ δὲ ἴδια μὴ προσορᾶσθαι.
Τούτῳ τῷ λόγῳ χρήσαιτο ἄν τις πρὸς ἄνδρα πολυπράγμονα, ὃς ἐν τοῖς ἑαυτοῦ πράγμασι τυφλώττων τῶν μηδὲν προσηκόντων κήδεται.

Prometeo, dopo aver plasmato gli uomini, appese loro al collo 2 bisacce, una ricolma dei difetti altrui e l'altra dei propri e fece in modo che quella dei difetti propri pendesse davanti e quella dei difetti altrui dietro.
Perciò, gli uomini vedono da lontano i difetti degli altri, ma non si accorgono dei propri.
Questa favola potrebbe essere utile per l'impiccione che, cieco nelle proprie faccende, si cura di quelle che non lo riguardano.