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martedì 19 giugno 2012

Un uomo chiamato Chico


Gli anni '80 sono anche gli anni della scoperta di una nuova sensibilità verso l'ambiente. Chi tra i miei coetanei non è mai stato coinvolto in una campagna del WWF, Greenpeace o più semplicemente della Protezione Animali?
E il simbolo della difesa dell'Amazzonia è senza dubbio Chico Mendes, sindacalista brasiliano assassinato nel 1988 dagli speculatori.
A Chico Mendes sono state dedicate varie canzoni; oltre a "Ricordati di Chico" dei Nomadi che probabilmente molti di voi conosceranno, vi segnalo quella del gruppo rock messicano i "Maná", Cuando los angeles lloran, di gran lunga, a mio parere, la più bella.
Che dire di Chico? La sua storia straordinaria di lotta per la difesa dei diritti dei lavoratori e della natura ci insegna che bisogna impegnarci contro ogni sfruttamento, di uomini o dell'ambiente. 
Prendo a prestito uno dei motti che amava ripetere (almeno nei romanzi di Reverte), quando si trovava di fronte a delle situazioni che non gli piacevano, Don Francisco Quevedo, scrittore del "siglo de oro" della letteratura spagnola,  già ospite di un precedente post (e che tra l'altro era un abilissimo spadaccino, nonostante zoppicasse leggermente):

No queda sino batirnos
Se le cose stanno così, non c'è altra soluzione che batterci.

Ed è verità che non si può sempre girare la testa dall'altra parte.

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