Continuiamo a parlare di dei e di stagioni, facendo un po' di analisi, oggi, di uno dei miti più belli, impreziosito, poi, dagli eleganti versi di Claudiano.
L'opera, rimasta incompiuta (probabilmente per la morte dell'autore), è ricca, tra l'altro, di accurate descrizioni dei paesaggi nei quali si snoda la vicenda e devo confessare che la lettura è talmente intrigante che mi fa venir voglia di tornare in Sicilia, dove pur sono stato alcuni mesi fa.
Già, perché Cerere, essendo ormai la figlia Proserpina in età da marito, dopo aver respinto la corte di Marte e di Apollo, temendone il rapimento, la nasconde proprio sull'isola.
Plutone, però, pur circondato da immense ricchezze, comincia a sentirsi solo nel suo “Dark Reign” e minaccia di “scatenare l'inferno” se non gli verrà concessa una moglie.
E' interessante leggere un brano del suo “cahier de doléances”, perché ci mostra un'immagine diversa da quella che siamo propensi ad associare al sovrano dell'Ade.
Nereia glauco
Neptunum gremio complectitur Amphitrite ;
te consanguineo recipit post fulmina fessum
Iuno sinu. quid enim narrem Latonia furta,
quid Cererem magnamque Themin ? tibi tanta creandi
copia ; te felix natorum turba coronat.
ast ego deserta maerens inglorius aula
implacidas nullo solabor pignore curas ?
Anfitrite, figlia di Nereo, nell'azzurro grembo
Nettuno accoglie; te, stanco dopo aver scagliato i tuoi fulmini,
Giunone stringe al fraterno petto. E che dire, poi,
dei tuoi furtivi diletti con Latona, con Cerere e con Themis?
A te è dato di generare in gran copia;
una moltitudine felice di figli ti circonda,
mentre io senza gloria nella vuota reggia
mesto rimarrò e non potrò alleviare gli aspri affanni con un figliolo?
Tutto sommato, il potente Plutone merita la nostra comprensione..A questo punto, Giove si trova, come tutti i regnanti, a dover prendere delle decisioni difficili: da un lato, deve scongiurare una guerra fratricida, dall'altro...dove la trova una sposa, degna di un dio, che accetti di rinunciare alla luce e all'aria per le tenebre?
Purtroppo non c'è.. Anzi, ci sarebbe Proserpina, che è in età da marito ed è bellissima...Certo, non accetterebbe mai di vivere negli inferi e figuriamoci se Cerere darebbe il suo consenso!!!!
Bisogna, quindi, giocare d'astuzia: Giove ordina a Venere di aiutare Plutone a rapire Proserpina..
Viderat haec dudum summa speculatus ab arce
Iuppiter ac Veneri mentis penetralia pandit :
‘ curarum, Cytherea, tibi secreta fatebor.
Candida Tartareo nuptum Proserpina regi
iam pridem decreta dari : sic Atropos urget ;
sic cecinit longaeva Themis, nunc matre remota
rem peragi tempus. fines invade Sicanos
et Cereris prolem patulis inludere campis,
crastina puniceos cum lux detexerit ortus,
coge tuis armata dolis, quibus urere cuncta,
me quoque, saepe soles, cur ultima regna quiescunt ?
Da molto tempo queste cose dall'alto aveva già visto
Giove osservatore ed a Venere gli arcani della sua mente svela:
'A te confesserò, o Citerea, i segreti delle mie preoccupazioni.
Che la candida Proserpina sia data in moglie al Tartareo re
già è stato decretato da tempo; così vuole Atropo;
così l'antica Themis predisse; adesso che la madre è lontana,
è il momento di agire. Varca i confini della Sicilia
e la prole di Cerere a giocare nei campi aperti
domani, appena la luce con i suoi purpurei raggi da oriente apparirà,
induci, armata dei tuoi inganni, con i quali travolgere tutto,
me compreso, sei spesso solita, affinché resti tranquillo il regno degli inferi?'
Un bell'esempio di realpolitik!
E così Proserpina cade nella trappola ordita da Giove; mentre Plutone, nella sua terribile maestà, si accinge a rapirla, intervengono, in difesa della fanciulla, Minerva e Diana.
Mosse a pietà, le due impavide dee affrontano lo zio: Diana incocca una freccia, mentre Minerva blocca il carro del signore degli inferi e si appresta a scagliare la sua lancia.
Beh, l'immagine è veramente suggestiva e molti sono gli artisti che si sono cimentati nel tramandarcela, da Rubens a Willem Van Herp The Elder; certamente, però, nel campo della scultura, “il ratto di Proserpina” per antonomasia è quello immortalato dal Bernini.
A spegnere il furore delle due dee interviene, immediatamente, Giove: il padre degli dei palesa il suo consenso all'atto e alle figlie non resta che chinare, a malincuore, la testa.
Proserpina grida tutta la sua disperazione... Plutone, allora, trattiene i cavalli e …
Talibus ille ferox dictis fletuque decoro
vincitur et primi suspiria sensit amoris.
tunc ferrugineo lacrimas deterget amictu
et placida maestum solatur voce dolorem :
Desine funestis animum, Proserpina, curis
et vano vexare metu. maiora dabuntur
sceptra nec indigni taedas patiere mariti.
ille ego Saturni proles, cui machina rerum
servit et inmensum tendit per inane potestas.
amissum ne crede diem : sunt altera nobis
sidera, sunt orbes alii, lumenque videbis
purius Elysiumque magis mirabere solem
cultoresque pios ; illic pretiosior aetas,
aurea progenies habitat, semperque tenemus
quod superi meruere semel. nec mollia desunt
prata tibi ; Zephyris illic melioribus halant
perpetui flores, quos nec tua protulit Henna,
est etiam lucis arbor praedives opacis
fulgentes viridi ramos curvata metallo :
Da questi detti e dal bel pianto
il fiero è vinto ed i sospiri del primo amore sperimenta.
Con il ferrugineo mantello deterge le lacrime
e con voce tranquilla consola il mesto dolore:
Smetti di tormentarti, Proserpina, con pensieri funesti
e vano timore; scettro maggiore ti è dato
né soffrirai nozze con uno sposo indegno di te.
Io sono prole di Saturno, tutte le cose sono al mio servizio
e per l'immenso vuoto si estende il mio potere..
Perduto non credere il giorno;altre stelle abbiamo,
altri pianeti, e vedrai un lume più puro, e maggiormente il sole
che scalda l'Eliseo ed i suoi pii abitanti apprezzerai;
lì un'era più preziosa, un'aurea gente risiede, e per sempre abbiamo
ciò che nel mondo di sopra si guadagna una sola volta.
Né molli prati ti mancheranno; per Zeffiri migliori
ivi spandono il loro profumo fiori perpetui, che nemmeno la tua Enna ha mai prodotto,
vi è poi un prezioso albero, di metallo, in un bosco ombroso
che curva al verde i fulgenti rami :
Da che mondo è mondo, bisogna sedurre e Plutone gioca tutte le sue carte...
Mentre l'Ade celebra le nozze del suo signore, sull'Olimpo Giove convoca gli altri dei e minaccia di fulminare, in senso letterale, chi farà parola, a Cerere, dell'accaduto..Persino il padre degli dei deve ricorrere al “segreto di Stato”, perché Cerere è troppo importante per gli equilibri del mondo degli uomini.
Ma non c'è segreto che duri... Proserpina appare in sogno alla madre che, angosciata, si reca immediatamente dagli altri dei per sapere che cosa sia successo alla figlia.
Ovviamente, nessuno parla, perché di Giove tutti hanno paura; Cerere, allora, si mette alla ricerca di Proserpina.
L'opera di Claudiano si interrompe qui...Vediamo, però, come si conclude la nostra storia.
Sarà Elios, il dio della luce, a rivelare, infine, a Cerere, che Proserpina è stata rapita da Plutone e che Giove aveva deciso di dargliela in sposa.
La dea, irata, scatena una terribile carestia ed a nulla valgono suppliche e invocazioni.
Giove è costretto a cedere e chiede a Plutone di restituire Proserpina alla madre; quest'ultimo, però, prima della partenza, fa mangiare alla fanciulla dei chicchi di melograno, creando così un legame indissolubile tra la fanciulla ed il regno dei morti.
Proserpina, da quel giorno, trascorrerà, perciò, ogni anno, 6 mesi nell'Ade (l'autunno e l'inverno) e 6 mesi sull'Olimpo (la primavera e l'estate).
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