Rimettiamo mano al
dizionario di Greco e, per l'occasione, rispolveriamo il Δύσκολος
,di Menandro.
La commedia, in verità,
è conosciuta come “Il misantropo”; preferisco, tuttavia,
riportare il titolo originale giacché, sebbene questo vocabolo,
oggi, venga riferito esclusivamente ai bambini, il suo significato
arcaico è, per l'appunto, “difficile da trattare”,
“incontentabile... Parleremo, dunque, di uno scorbutico o, meglio,
di un bisbetico, anche lui, alla fine, domato, molti secoli prima
dell'impareggiabile Caterina di Padova (The Taming of the Shrew
, di W. Shakespeare).
Ma veniamo alla nostra
storia... Il dio Pan fa innamorare Sostrato, un ricco giovane di
città, della figlia di Cnemone, un contadino alquanto scontroso.
Cnemone si dedica
esclusivamente alla coltivazione del suo podere e, pur non
sopportando anima viva, abita, suo malgrado, con la figlia e una
serva.
La moglie, stanca di
passare i suoi giorni accanto ad un uomo così intrattabile, l'ha
abbandonato ed è andata a vivere insieme al figlio di primo letto,
Gorgia, che lavora un piccolo podere accanto a quello di Cnemone.
Sostrato invia Pirria, un
servo, da Cnemone, al fine di preparare il terreno alla sua proposta
di matrimonio ma il vecchio non lo lascia nemmeno parlare: appena
Pirria entra nel podere, il contadino prima lo prende a sassate e poi
lo rincorre armato di bastone.
Sostrato incontra, strada
facendo, Gorgia e quest'ultimo, rassicuratosi della serietà delle
intenzioni del giovane nei confronti della sorellastra, decide di
aiutarlo.
Sostrato accetta di
lavorare nei campi per ingraziarsi il futuro suocero e, munitosi di
vanga, si mette al lavoro insieme a Gorgia ed al servo Davo, in modo
che, passando per la vallata, Cnemone si renda conto di quanto sia
laborioso.
La madre di Sostrato,
però, vuole offrire un sacrificio a Pan in una grotta vicino alla
casa di Cnemone ed il vecchio, allarmatosi per viavai dei partecipanti
alla cerimonia, decide di restare in casa per sorvegliare i suoi beni
vanificando, così, gli sforzi di Sostrato.
Possiate morire,
maledetti! Mi costringono a restare ozioso; come potrei, infatti,
lasciare la casa incustodita? Che sventura abitare vicino alle Ninfe!
Dovrò demolire la casa e costruirne un'altra altrove. Bel sacrificio
fanno, i bricconi! Si portano i letti, le anfore di vino, non per gli
dei ma per loro. L'incenso e la focaccia sono un dono pio: li si
mette sul fuoco ed il dio li riceve per intero. Quelli, invece, agli
dei offrono solo la punta della coda e la bile, che sono
immangiabili, e tutto il resto se lo ingozzano loro. Vecchia, apri
subito la porta. E' meglio che mi dedichi al lavoro che ho in casa.
Persino peggio di
Scrooge, vero?
Il povero Cnemone, però,
nel tentativo di recuperare un secchio ed una vanga, scivola nel
pozzo e, allora, inizia la gara della solidarietà...
SICONE: E' quel
vecchio intrattabile, vero? Grazie al cielo, ben gli sta. O
carissima vecchia, è giunto il tuo momento.
SIMICHE: E come?
SICONE: Prendi un
mortaio o una pietra o qualcosa del genere e tiraglieli.
Alla fine Sostrato e
Gorgia riescono a salvarlo e Cnemone si rende conto, infine, di aver
bisogno degli altri.
Acconsente, così, al
matrimonio tra Sostrato e sua figlia. Ma mentre Scrooge, dopo aver
ricevuto la visita dei tre spiriti del Natale, si redime e cambia
vita, Cnemone, pur essendo caduto nel pozzo, non ha intenzione di
modificare le sue abitudini.
Sentiamo cosa dice a
difesa del suo “modus vivendi”....
Ma fammi sdraiare,
figlia. Non credo che sia da uomo parlare più del necessario; sappi
solo questo, o fanciulla -voglio dirti poche cose su di me e sul mio
modo di essere – se tutti fossero come me, non esisterebbero i
Tribunali, non si manderebbero in prigione i propri simili, non ci
sarebbe mai la guerra, e ciascuno, avendo il giusto, ne sarebbe
appagato.
Ma il modo in cui
vanno le cose è più lusinghiero; fate come volete. Il vecchio
bisbetico e intrattabile non vi starà tra i piedi.
Povero diavolo! Nella sua
arringa c'è un' amarezza quasi dignitosa. Ma la sconfitta deve
essere completa....
Poiché, almeno nelle
commedie, due matrimoni sono meglio di uno, Sostrato concede sua
sorella in sposa a Gorgia e visto che ormai si è formata tutta una
grande famiglia, Geta e Sicone decidono di civilizzare un pochino
Cnemone, obbligandolo ad unirsi alla cerimonia.
Approfittando del fatto
che è costretto a stare a letto a seguito della caduta e che,
quindi, non può picchiarli, iniziano a tormentarlo, chiedendogli in
prestito di tutto: tavolini, tripodi, crateri, tappeti, tende...Alla
fine, il contadino non ne può proprio più e accetta di farsi
portare nella grotta dove si celebra il sacrificio a Pan.
Alla prossima!
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