Dietro sollecito da parte di una lettrice, dato che nel post precedente abbiamo parlato della canzone poesia di Nicolás Guillén, ne approfitto per citare altri poeti-cantanti latino americani che hanno spesso utilizzato la loro "voce" per denunciare le ingiustizie sociali.
Inizierò con Violeta Parra, figura di primissimo piano della Nueva Canción Chilena: il suo "Gracias a la vida" fu reinterpretato da tanti grandissimi, come Joan Baez e Chavela Vargas (oltre che dagli italiani Banda Bassotti e Anna Oxa).
E cileno era pure Victor Jara, cantante e regista teatrale assassinato durante il golpe di Pinochet.
E visto che abbiamo citato Chavela Vargas, rendiamo omaggio anche a questa grande cantante messicana, recentemente scomparsa, che trattava nelle sue canzoni un altro tema "evergreen", quello delle pene d'amore, attraverso le strofe di Joaquin Sabina, uno dei cantanti spagnoli più popolari :
Dal "BOULEVARD DE LOS SUEÑOS ROTOS" ("IL VIALE DEI SOGNI INFRANTI")
Las amarguras, no son amargas,
cuando las canta, Chavela Vargas
y las escribe, un tal José Alfredo
Le amarezze, non sono amare
quando le canta Chavela Vargas
e le scrive un tale José Alfredo (*José Alfredo Jiménez, compositore messicano)
E se è vero che il legame tra musica e poesia ha radici antiche, denunciare ingiustizie e consolare cuori infranti è l'utilizzo più sublime che se ne possa fare.