Visto che da tempo non
parliamo di cinema, ne approfittiamo per includere nella
nostra galleria un altro dei grandi maestri di sempre, Ingmar
Bergman.
Tirerò fuori dalla mia
videoteca un film non molto amato dalla critica, "The
Serpent's Egg" (“L'uovo del serpente”); il titolo si
rifa' ad uno dei discorsi di Bruto (nella tragedia “Giulio Cesare”
di Shakespeare che, come detto tempo addietro', è la mia preferita):
And since the quarrel
Will bear no color for
the thing he is,
Fashion it thus: that
what he is, augmented,
Would run to these and
these extremities;
And therefore think
him as a serpent's egg,
Which, hatch'd, would
as his kind grow mischievous,
And kill him in the
shell.
E poichè l'accusa non
si reggerebbe in piedi per quello che lui è (adesso), mettila così:
quello che lui è, aumentato, raggiungerebbe tali e tali estremità;
e perciò pensa a lui come all'uovo del serpente che, covato, per sua
natura crescerebbe letale, e uccidilo nel guscio.
Nel titolo c'è quindi un
parallelo tra il tentativo di salvare la Repubblica di Roma dalla
dittatura di Cesare e quello di salvare la Germania dall'avvento del
nazismo.
Siamo infatti nella
Germania uscita sconfitta e umiliata nella prima guerra mondiale,
oppressa da un tasso d'inflazione elevatissimo (il marco, in quei
giorni, non valeva praticamente nulla!!!!) e che inizia a
sperimentare le prime aggressioni a sfondo razziale. Abel, un
trapezista, dopo il misterioso suicidio del fratello viene coinvolto,
in quanto sospettato, nelle indagini della polizia. Alla fine
scoprirà che il fratello era uno degli assistenti di Vergérus , un
personaggio ambiguo che faceva esperimenti sugli esseri umani con una
droga che li conduceva alla pazzia e alla morte.
Una volta scoperto,
Vergérus prima di suicidarsi spiega il suo movente e la sua teoria:
dice che le sue ricerche saranno riprese da altri, che l'uomo è
un'imperfezione della natura e, come tale, va sacrificato in favore
dell'utilità. Vergérus azzecca perfino la previsione del fallimento
del tentativo di colpo di Stato di Hitler, ma preannuncia l'imminente
avvento di una nuova era .
A mio modesto parere,
“L'uovo del serpente”, nonostante la critica avversa, è comunque
un film interessante, un “prequel” (30 anni dopo), con uno
stile narrativo diverso, del capolavoro di Rossellini
“Germania anno zero”.
Questo è il testo
introduttivo di “Germania anno zero”:
Quando le ideologie si
discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana,
che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per diventare
criminale follia. Persino la prudenza dell'infanzia ne viene
contaminata e trascinata da un orrendo delitto ad un altro non meno
grave, nel quale, con la ingenuità propria dell'innocenza, crede di
trovare una liberazione dalla colpa.
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