Ok, ogni tanto abbiamo bisogno di fare quattro chiacchiere per rilassarci e quindi cosa c'è di meglio delle “Facetiae” di Poggio Bracciolini?
Come ricorderete, a questo studioso ed al suo lavoro di ricerca di manoscritti dobbiamo la riscoperta di molte opere della letteratura latina.
Ma, come promesso, riprendiamo fiato per un attimo e parliamo appunto delle “Facezie”, una raccolta di favole, storie strane, motti di spirito e invettive che non risparmiamo nessuno, né medici, né clero, né funzionari. I costumi sessuali, l'ignoranza e l'avarizia sono i bersagli preferiti degli strali dell'autore tuttavia, considerando la stagione e la voglia di oziare che porta con sé, scelgo per noi questo piccolo brano.
Bonacii Guasci qui tam tarde e lecto surgebat
Come ricorderete, a questo studioso ed al suo lavoro di ricerca di manoscritti dobbiamo la riscoperta di molte opere della letteratura latina.
Ma, come promesso, riprendiamo fiato per un attimo e parliamo appunto delle “Facezie”, una raccolta di favole, storie strane, motti di spirito e invettive che non risparmiamo nessuno, né medici, né clero, né funzionari. I costumi sessuali, l'ignoranza e l'avarizia sono i bersagli preferiti degli strali dell'autore tuttavia, considerando la stagione e la voglia di oziare che porta con sé, scelgo per noi questo piccolo brano.
Bonacii Guasci qui tam tarde e lecto surgebat
Bonacius, adolescens facetus ex familia Guascorum, dum essemus Constantiae, admodum tarde surgebat e lecto. Cum socii eam tarditatem culparent, quidne tamdiu in lecto ageret, percunctarentur, subridens respondit: 'Litigantes disceptantesque ausculto. Adsunt enim mane mihi e vestigio cum expergiscor duae habitu muliebri, Sollicitudo videlicet et Pigritia; quarum altera surgere hortatur et aliquod operis agere, neque diem in lecto terere; altera priorem increpans, quiescendum asserit, et propter frigoris vim in calore lecti permanendum, indulgendumque corporis quieti, neque semper laboribus vacandum. Prior insuper rationes suas tuetur. Ita ut, cum diutius disputent atque altercentur, ego, tanquam aequus judex, nullam in partem declinans, audio disputantes, exspectans quoad sint sententia concordes. Hoc fit ut surgam tardius, exspectantes litis finem.'.
Di Bonaccio de' Guasci che si alzava molto tardi dal letto
Bonaccio, adolescente spiritoso della famiglia dei Guasci, mentre eravamo a Costanza, si alzava dal letto assai tardi . E quando gli amici gli rimproveravano questa lentezza e gli domandavano che cosa facesse per tanto tempo nel letto, egli, sorridendo, rispondeva: 'Ascolto i litiganti che discutono. Al mattino infatti quando mi desto sono presso di me due figure con abito di donna, ossia, la Sollecitudine e la Pigrizia: delle quali l'una mi esorta ad alzarmi e a fare qualcosa, a non trascorrere la giornata nel letto; l'altra, rimproverando la precedente, afferma che devo restare a riposo, e che a causa del freddo è meglio restare nel calore del letto, e che bisogna abbandonarsi alla quiete del corpo, e che non si può sempre andare qua e là per fare dei lavori. La prima difende le sue ragioni. E così, poiché discutono e litigano più a lungo, io, giudice equo, non pendendo per nessuna delle parti, ascolto i contendenti, aspettando che arrivino ad un accordo . E ciò fa sì che mi alzi tardi, nell'attesa della fine della lite.'.
Allora, deve essere per questo....
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