Riprendiamo a parlare del
ruolo del denaro nella società e facciamolo insieme a chi questo
tema lo ha esaminato nei minimi dettagli: Honoré de Balzac.
Il libro di oggi è
“Eugénie Grandet” (1833), un vero e proprio trattato
sulla vita di provincia, la borghesia ed il suo rapporto con il
denaro e l'amore.
Se papà Grandet incarna
l'avaro per eccellenza, scaltrissimo e inflessibile, non migliori di
lui sono i nobili ed i notabili che lo adulano, sperando di poter
avere i suoi milioni sposandone la figlia Eugenia.
Ma andiamo per ordine e
cominciamo proprio da “père Grandet” e vediamo quali sono i
tratti con i quali l'avaro viene dipinto da Balzac.
Innanzitutto, perché si
sceglie l'avarizia come “modus vivendi”?
La vie de l'avare est
un constant exercice de la puissance humaine mise au service de la
personnalité. Il ne s'appuie que sur deux sentiments: l'amour-propre
et l'intérêt; mais l'intérêt étant en quelque sorte
l'amour-propre solide et bien entendu, l'attestation continue d'une
supériorité réelle, l'amour-propre et l'intérêt sont deux
parties d'un même tout, l'égoïsme.
La vita
dell'avaro è un esercizio costante della potenza umana messa al
servizio della personalità. Non si basa che su due sentimenti:
l'amor proprio e l'interesse; ma essendo in qualche modo l'interesse
l'amor proprio solido e consapevole, l'attestazione continua di una
superiorità reale, l'amor proprio e l'interesse sono due parti di un
medesimo tutto, l'egoismo.
Già, il denaro a volte
fa sentire onnipotenti..E la solitudine? Vediamo la stanza
dell'avaro....
Personne, pas même
madame Grandet, n'avait la permission d'y venir, le bonhomme voulait
y rester seul comme un alchimiste à son fourneau
Nessuno,
nemmeno la signora Grandet, aveva il permesso di venirci, il
brav'uomo voleva restarci da solo come un alchimista al suo fornello.
Già, l'avaro non può
condividere i suoi “tesori”, quindi la sua solitudine è una
scelta consapevole. Né crede nell'aldilà...
Les avares ne croient
pas à une vie à venir, le présent est tout pour eux. Cette
réflexion jette une horrible clarté sur l'époque actuelle, où,
plus qu'en aucun autre temps, l'argent domine les lois, la politique
et les moeurs.
….....
Quand cette doctrine
aura passé de la bourgeoisie au peuple, que deviendra le pays?
Gli avari
non credono in una vita che verrà, per loro il presente è tutto.
Questa riflessione getta una luce orribile sull'epoca attuale, in
cui, più che in ogni altro periodo, il denaro domina le leggi, la
politica ed i costumi.
….
Quando
questa dottrina sarà trasferita dalla borghesia al popolo, che
diverrà il paese?
Beh, oltre ad Eugenia,
nel romanzo di Balzac sono proprio i suoi domestici a mantenere la
purezza dell'anima...
Ni la grande Nanon, ni
Cornoiller n'ont assez d'esprit pour comprendre les corruptions du
monde.
Né la
grande Nanon, né Cornoiller hanno abbastanza spirito per comprendere
le corruzioni del mondo.
Per il resto, di fronte
alla ricchezza di papà Grandet non c'è titolo nobiliare né carica
pubblica che tenga: tutti pronti ad adulare Eugenia per condividere i
suoi milioni...Ma chi sono gli adulatori?
La flatterie n'émane
jamais des grandes âmes, elle est l'apanage des petits esprits qui
réussissent à se rapetisser encore pour mieux entrer dans la sphère
vitale de la personne autour de laquelle ils gravitent. La flatterie
sous-entend un intérêt.
L'adulazione
non proviene mai da anime grandi, è l'appannaggio degli spiriti
piccini che riescono a rimpicciolirsi ancora di più per entrare
meglio nella sfera vitale della persona intorno alla quale gravitano.
L'adulazione sottintende un interesse.
Ancora, di fronte alla
scalata sociale, purtroppo per Eugenia, non c'è nemmeno “romanticismo” che
tenga...Vediamo cosa scrive Charles, il cugino elegante e raffinato,
dai “sentimenti nobili” e gli “slanci generosi”, al cui amore
Eugenia si era votata...
Je vous avouerai, ma
chère cousine, que je n'aime pas le moins du monde mademoiselle
d'Aubrion; mais, par son alliance, j'assure à mes enfants une
situation sociale dont un jour les avantages seront incalculables: de
jour en jour, les idées monarchiques reprennent faveur. Donc,
quelques années plus tard, mon fils, devenu marquis d'Aubrion, ayant
un majorât de quarante mille livres de rente, pourra prendre dans
l'Etat telle place qu'il lui conviendra de choisir. Nous nous devons
à nos enfants
Vi giuro,
mia cara cugina, che io non amo minimamente la signorina d'Aubrion;
ma, attraverso questo matrimonio, assicuro ai miei figli una
situazione sociale di cui un giorno i vantaggi saranno incalcolabili:
giorno dopo giorno le idee monarchiche riguadagnano terreno. Dunque,
dopo un po' di anni, mio figlio, divenuto marchese d'Aubrion, avendo
un maggiorasco di 40.000 lire di rendita, potrà prendere nello Stato
il posto che vorrà scegliere. Abbiamo degli obblighi verso i nostri figli.
Già, per il bene dei
figli (che dovranno ancora nascere!!!) si fa questo ed altro..
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