Passiamo quindi ai classici dibattiti elettorali, spesso ormai più simili a risse tra automobilisti che ad un confronto sulle proposte. La strategia di non far parlare la controparte attraverso l'interruzione sistematica o addirittura l'insulto è sempre più diffusa e alla fine, se c'è un vincitore (ammesso che tale vittoria meriti di essere celebrata), è colui che ha ridicolizzato maggiormente l'avversario o ha saputo replicare più efficacemente ad attacchi sempre più diretti alla persona che alle proposte. Vediamo cosa ci racconta Esopo in proposito:
Esopo - La scrofa e la cagna che si insultavano a vicenda |
Una scrofa ed una cagna si insultavano a vicenda. La scrofa giurava per Afrodite che avrebbe fatto a pezzi la cagna con i denti.
Al che la cagna disse ironicamente:
-Fai bene a giurare su Afrodite; è ovvio che da questa soprattutto sei amata, visto che assolutamente non ammette al tempio colui che ha assaggiato le tue carni impure.
E la scrofa:
-Al contrario, è una prova ulteriore che la dea mi ama: infatti disprezza assolutamente chi mi uccide o mi maltratta in altro modo; tu, comunque, puzzi sia da viva che da morta.
La favola mostra che gli oratori assennati cambiano con facilità in lode gli insulti degli avversari.
Un bell'esempio, vero?
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