Beh, visto che nel post precedente abbiamo parlato della California e che nelle sale stanno proiettando in questi giorni Django Unchained, di Quentin Tarantino , un omaggio al "Django" del 1966 di Sergio Corbucci (e interpretato da Franco Nero), approfittiamone per rendere i dovuti onori agli "spaghetti western", genere a cui deve molto il nostro cinema.
Gli anni '60 e '70 sono infatti il periodo d'oro del western all'italiana e sono tantissimi i film di qualità che vengono prodotti e che riscuotono un notevole successo sia in Italia che all'estero.
Oltre ovviamente ai capolavori del maestro Sergio Leone, i cui film entrarono a tutti gli effetti nella storia del cinema ( e chi se li scorda "C'era una volta il West", "Il buono, il brutto e il cattivo", "Giù la testa" [e tutti gli altri]?) divennero molto popolari anche all'estero (Spagna e Germania soprattutto) i film della coppia Terence Hill e Bud Spencer, un'intelligente ed originale parodia del western "all'americana".
"Lo chiamavano Trinità" e "Continuavano a chiamarlo Trinità", di Enzo Barboni, sono probabilmente inarrivabili (se mai qualcuno in futuro vorrà cimentarsi in questo genere cinematografico...): i nostri eroi furono campioni di incassi al cinema e quando iniziarono a trasmetterli sul piccolo schermo polverizzarono i record di ascolto e di ripetizioni ( e non solo in Italia).
Ma oltre alla genialità dei film di Hill e Spencer, ci furono molti altri lavori apprezzati dalla critica e che varcarono le frontiere..Vorrei citare, fra i tanti, il più "politico" di tutti ( Steve Della Casa scrisse, a riguardo: "Il film che ha sancito l'ingresso del '68 al cinema"), "Vamos a matar compañeros", di Sergio Corbucci e con Franco Nero e Tomas Milian nel bel mezzo di una rivoluzione messicana.
E parte integrante del successo degli spaghetti western furono le indimenticabili colonne sonore del maestro Ennio Morricone: guardate quante ne ha fatte: Colonne sonore di Morricone
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