Approfitto delle mie ultime letture per ricollegarmi ad una nostra vecchia conoscenza, John Steinbeck, che tra l'altro è uno dei miei scrittori preferiti.
Inizierò con il suo romanzo "La perla", che racconta la storia di Kino, un pescatore messicano che un giorno trova una perla gigantesca in fondo al mare. Su questa perla Kino costruisce tutti i suoi sogni di riscatto e tutte le sue speranze di una vita migliore per il suo bambino, ma la perla suscita molti appetiti e cercheranno in tutti i modi di sottrargliela. Kino lotterà con tutte le forze per difendere questa unica opportunità che la sorte gli ha offerto, ma sarà tutto vano: diventerà un assassino e perderà anche l'unico bene che aveva, la serenità della sua famiglia.
Avventura avvincente, ricorda un poco la lotta contro l'ineluttabilità del destino de "Il vecchio e il mare" di Hemingway e contiene una dura denuncia della prepotenza e del disprezzo con cui i bianchi trattavano la popolazione indigena.
Ma ancora più interessante è "Pian della Tortilla", romanzo picaresco nel quale Steinbeck si cimenta con risultati straordinari: è veramente un'opera maestra nel suo genere, che non ha nulla da invidiare a quelle di chi la novella picaresca l'ha inventata: gli Spagnoli.
Pian della Tortilla è un quartiere di Monterey, dove si snodano le avventure di Pilon, Danny, Jesus Maria, il Pirata e molti altri. Furti, corteggiamenti, inganni e atti di straordinaria generosità si susseguono in un piccolo mondo dove il lavoro è considerato proprio l'ultimo dei rimedi possibili per far fronte all'esigenza primaria, ossia sbronzarsi e mettere qualcosa sotto i denti. Questi personaggi, in tutte le loro disavventure, mantengono inalterata la loro dignità e in fin dei conti, pur passandone di tutti i colori [ prigione inclusa,come ogni buon picaro che si rispetti ], vivono felici. Ed in fin dei conti, che cosa ci può dare più soddisfazione di compiere qualche piccola marachella per altruismo? Pilon, poi, è dotato di una logica che metterebbe alle strette persino Aristotele: qualsiasi atto compia, trova sempre una giustificazione morale di fronte alla quale non si può che assentire..Tutto sommato, è un'anima superiore che sembra intuire meglio di chiunque altro il male che si racchiude in quello che secondo la morale comune è "Il Bene", ed il bene che invece si nasconde in quello si tende a classificare come "Il Male".
Nessun commento:
Posta un commento