Time out! Si avvicina il
ponte, quindi facciamo una pausa e prendiamo spunto da una favola di
Luis Sepúlveda per
introdurre il tema di oggi.
Chi l'ha già letto avrà
indovinato, il racconto di oggi è “Storia di un gatto e del
topo che diventò suo amico”.
Una storia di amicizia a
tre, tra un gatto, un umano ed un topo messicano, che ci ricorda che
alla base dell'amicizia c'è innanzitutto la semplicità. Non ho mai
creduto alle amicizie “complicate”: l'amicizia chiede ed offre
parità assoluta, senza distinzione di classe sociale, di opinioni
politiche, di cultura e di aspetto (lo so, suona quasi come l'art.3
della Costituzione !!!) e quindi la favola ha un suo fondamento.
La semplicità reciproca
è alla base del rapporto, poi tutto il resto viene da sé: la
sincerità, che è un diritto-dovere tra amici, la condivisione dei
momenti belli e delle difficoltà, il prendersi cura l'uno dell'altro
(una volta una persona, dalla tastiera ben più affilata della mia,
mi ha scritto che prendersi cura degli altri è una priorità ed è
vero, dovremmo ricordarcene sempre quando facciamo i nostri progetti,
di breve o lungo periodo che siano) sono conseguenze dell'agire con
semplicità.
L'amicizia, di ritorno,
ha poi altri effetti positivi: ci da il coraggio quando ci serve, ci
aiuta a veder chiaro quando gli anni passano e le nostre capacità si
affievoliscono, ci rende allegri a costo zero.
Tutti questi ingredienti,
ovviamente, nella favola di Sepúlveda ci sono, quindi.. “Buona
Lettura”.
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