Continuiamo il nostro viaggio nei mali dei tempi moderni e parliamo oggi di uno di quelli che negli ultimi anni è diventato un po' il leitmotiv delle manovre di bilancio, ossia la scarsità (e gli elevati costi di manutenzione) delle risorse idriche e, di conseguenza, la necessità di privatizzarle (con buona pace dei referendum!!).
Lo faremo, come facciamo spesso, con gli "occhi del cinema" ed il film scelto per l'occasione è "También la lluvia", di Bollaín (2010).
"Film dentro al film", racconta la guerra dell'acqua in Cochabamba (Bolivia-2000) mentre si sta girando contemporaneamente un film di denuncia su Cristoforo Colombo: uno degli attori contrattati tra la popolazione indigena per impersonare il capo degli indios che si ribellarono alla colonizzazione spagnola è anche il leader della protesta popolare contro la privatizzazione dell'acqua a favore di una multinazionale nordamericana, che porterebbe ad un rincaro del prezzo insostenibile per le tasche dei più poveri.
Assistiamo al tempo stesso quindi alla rappresentazione cinematografica dell'oppressione esercitata da Colombo e dagli spagnoli sugli indios, per accaparrarsi oro e schiavi, e all'impari lotta tra la popolazione locale e l'esercito che appoggia la multinazionale (che invece dell'oro vuole accaparrarsi un bene essenziale per la vita stessa).
Cambiano le bandiere, le armature e le armi; ci sono nuove ricchezze bramate e nuove forme di schiavitù all'orizzonte, ma la storia è sempre la stessa... Stavolta però cambia il finale: gli indios avranno la meglio e la multinazionale dovrà levare le tende.
Bello. Il link del trailer: También la lluvia
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