Visto che con Seneca abbiamo rispolverato il latino, cercando di adattarlo ai "mala tempora" che "currunt", lanciamo i nostri strali contro un altro dei mali che affliggono i nostri tempi moderni, ossia la ricerca del leader a tutti i costi, l'identificazione delle forze politiche e sociali in un solo individuo, a dimostrazione che la lezione del XX secolo è lungi dall'essere stata appresa.
Meglio che gli uomini si chiedano perchè non ho una statua piuttosto che si domandino perchè ne ho una...
diceva Marco Porcio Catone, simbolo dell'integrità morale e delle tradizionali virtù romane. Che Catone fosse una sorta di ottuso e rozzo fanatico è però una grossa balla: Catone era un uomo lungimirante che si preoccupava del benessere della sua patria.
Detestava l'ellenismo ma studiava il greco, il che la dice lunga...
Non desta quindi meraviglia che il suo nome venga assunto dai capi degli Staurophylakes, la misteriosa confraternita la cui missione è quella di conservare la croce di Cristo, nel romanzo di Matilde Asensi a cui è dedicato il post odierno.
Suor Ottavia, una guardia svizzera e un archeologo attraversano, peccato dopo peccato ed espiazione dopo espiazione, il Purgatorio Dantesco. Uno di loro diventerà l'Ultimo Catone: indovinate chi?
Un bel romanzo dove si mescolano, come spesso accade, più generi letterari (ed una buona occasione di fare un bel ripasso divertendosi).
Alla prossima.
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