Mi è sembrato di aver lasciato a metà
un tema importante nel post precedente, così ho deciso di dargli un
seguito, soffermandomi, questa volta, sull'importanza delle parole.
La volta scorsa, infatti, avevo coniato, sulla scia di "Monkey see, monkey do", un altro motto:
“Parrot listen, parrot say” (“Il pappagallo dice quello che
ascolta”) .
Certamente a nessuno sfugge il ruolo che hanno gli slogan nella
pubblicità e nella comunicazione politica: i grandi esperti di
comunicazione sono infatti sempre alla ricerca della battuta giusta,
dell'espressione “cool”, magari condita da qualche termine
francese oppure “americano”.
Ricordate il dialogo tra Nanni Moretti,
nei panni di uno smemorato funzionario comunista, e la giornalista in
“Palombella rossa”? Diceva Moretti:
..Chi parla male pensa male e vive
male. Bisogna trovare le parole giuste.. Le parole sono importanti.
Trend negativo...Io non parlo così, io non penso così...
Ed è vero: le parole che diciamo e che
ascoltiamo sono importanti ed influenzano i nostri comportamenti.
Mi è tornato in mente uno stralcio di
un'intervista a Gerard Depardieu che lessi molti anni fa e, dato che
fortunatamente conservo ancora il libro che la raccoglieva, eccovelo:
G.D.: ….Et puis, il y a le mot de
Jouvet: “La diction entraîne
le sentiment...” C'est vrai: on dit des phrases d'amour et on
devient amoureux, on s'agenouille et on devient croyant...
G.D.: ….E poi, c'è la massima di
Jouvet: “La dizione allena il sentimento..” E' vero: si dicono
delle frasi d'amore e si diviene innamorati, ci si inginocchia e si
diviene credenti.
[intervista a Gerard Depardieu, Le
Nouvel Observateur 27-01-1984]
Scegliamo quindi bene le parole che
diciamo e quelle che vogliamo ascoltare. Cestiniamo quelle che
cercano di far leva sui nostri istinti meno nobili, perchè siamo quello che facciamo ma siamo anche quello che diciamo e che ci piace ascoltare.
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