Come tutti saprete, la
settimana scorsa un incendio ha distrutto il “Socrate”, il liceo
che ho frequentato. Decine di ricordi sono riaffiorati:
soprattutto speranze e progetti, come è normale a quell'età. E
quindi, per questa volta, voglio solo pensare a voce alta (anzi,
sottovoce, perché non non è nelle mie corde alzare la voce, neanche
quando penso), e solo qualche minuto, come si fa di solito quando si
sorseggia una birra o si fuma una sigaretta, in quel piccolo spazio
di intimità di cui ognuno ha bisogno e al quale ognuno ha sacrosanto
diritto.
Qual è, tra gli
insegnamenti ricevuti, il mio preferito? Beh, stavolta,
stranamente, il dover fare una scelta non mi mette in difficoltà... Di
tutte le parole dette, ascoltate o lette, quelle che non potrò
dimenticare suonavano più o meno così:
“La cosa più
importante che dovete imparare, in questi anni, è 'lo stare insieme tra di voi':
tutto il resto non è altrettanto importante”. Ed è vero, ma è
molto impegnativo. Perché siamo individui ed è giusto rivendicare e difendere la
nostra unicità: l'individuo di per sé è importantissimo, vale
molto di più di quello che sa o degli errori che fa. E come possono allora tanti individui stare insieme? La solidarietà è il vero collante
universale. Essere convinti che i propri diritti e la propria libertà
non siano una cosa diversa da quelli di chiunque altro ma che siano
invece la stessa cosa è l'essenza stessa della solidarietà: se
manca tale convincimento è meglio usare un'altra parola. Saper dare
e saper accettare: la solidarietà è sapersi mettere sullo stesso
piano e non ha spazio né per l'alterigia né per la furbizia.
Vi riporto il link del
sito del “Socrate” dove troverete notizie e indicazioni su come
dare una mano: notizie Liceo Classico Socrate
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