Si avvicina la fine
dell'anno scolastico e ormai i giochi sono fatti...
Cominciamo allora, come
si diceva una volta, con una “bella domanda”: lo sapete chi ha
“inventato” la pagella?
Beh, ho fatto qualche
ricerca e sembrerebbe che dobbiamo l'introduzione della pagella
moderna niente poco di meno che agli austriaci e precisamente
all'imperatore Giuseppe II, nel 1783!
Da allora abbiamo tutti
un pensiero in più, a prescindere dall'età....
Infatti, se è vero che
la pagella è, a seconda dei voti che vi sono riportati, croce o
delizia degli studenti, è altrettanto vero che nessuno può
definitivamente archiviarla.
La pagella infatti non
riguarda soltanto i singoli, siano essi bambini, ragazzi, lavoratori
dipendenti o professionisti...Anche le aziende hanno una pagella che
misura la loro performance e che si chiama Balanced
Scorecard.
E visto che ci siamo,
spendiamo qualche parola su questo strumento di valutazione,
progettato da Kaplan e Norton negli anni '90.
La Balanced Scorecard ha
come fine quello della misurazione della performance di un'azienda e
utilizza 4 diverse prospettive di valutazione:
- prospettiva finanziaria
- prospettiva del consumatore
- prospettiva interna dell'impresa
- prospettiva di innovazione e apprendimento
Per ciascuna di queste
prospettive vengono poi stabiliti:
- obiettivi
- misure
- target
- azioni
E se la BSC è divenuta
la pagella delle aziende, negli ultimi anni le agenzie di Rating si
sono poste sicuramente al centro dell'attenzione.
Il Rating, in
parole povere, è un sistema di valutazione per titoli, aziende,
paesi, sulla base del loro rischio finanziario. Qui la valutazione
avviene con le lettere (AAA indica una grande possibilità di
pagamento degli interessi e di devoluzione del capitale, C o D, a
seconda delle classi di rating individuate dalle 3 agenzie più note,
ossia Moody's, Standard & Poor's e Fitch, un'alta probabilità di
perdere gran parte dell'investimento efettuato).
Come vedete, c'è poco da
stare allegri...Non si scappa alla pagella! Del resto, come diceva De
Filippo, gli esami non finiscono mai..E visto che lo
abbiamo citato, prendiamone, come al solito, un estratto:
FURIO: È di
dominio pubblico il fatto che tu e Bonaria vi date gli appuntamenti
qua.
GUGLIELMO: È
diventato di dominio pubblico da quando l’hai saputo tu.
FURIO: Ti
compatisco, perché in questo momento non sei padrone di te stesso.
GUGLIELMO: Per
fortuna! Questa è la sola gioia che mi conforta, perché non essendo
padrone di questo “me stesso”, che oramai mi fa schifo, ti posso
dire apertamente che non voglio più subire la presenza tua nella mia
vita, che sono stanco di sopportare i tuoi: “Si, va bene, ma però”,
che mi sono scocciato di sopportare la legge del vivere civile che
t’assoggetta a pronunziare i “si “ senza convinzione, quando i
“no” salgono alla gola come tante bolle d’aria;
Già, bisognerebbe
incoraggiare lo sviluppo di una maggiore sensibilità sul diritto
alla privacy e sul rispetto della personalità altrui, nonché
rammentare più spesso che i diritti degli altri non sono una cosa
diversa dai nostri: sono la stessa cosa. E così gli esami, se pur è
vero che non finiranno mai, almeno si ridurrebbero di numero.
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