Esatto, stiamo per parlare dell'ultimo dei grandi maestri russi, Michail Bulgakov e del suo capolavoro "Il Maestro e Margherita".
Nella Russia atea degli anni '30 il diavolo, sotto le vesti di un professore di scienze occulte, Woland, con un seguito di aiutanti alquanto strambi, porta lo scompiglio nella vita dei moscoviti e castiga con crudeltà l'opportunismo e l'ipocrisia della burocrazia sovietica.
Condannato a volere il male e ad agire per il bene, Woland esaudirà il desiderio di Margherita di ritrovare il suo amante, uno scrittore chiamato il "Maestro", perseguitato dalle autorità e rinchiuso in un ospedale psichiatrico, nonchè intercederà per Ponzio Pilato, che da millenni si tormenta per aver condannato Gesù (un monito per tutti: Dio non ama i "Ponzio Pilato"!) affinchè anche lui ottenga l'oblio.
"Il Maestro e Margherita" è senz'altro un'opera complessa che merita di essere letta e riletta, in cui si intrecciano più temi importanti; confesso, però, che quando l'ho letta, l'ho apprezzata soprattutto per il suo contenuto satirico: sebbene ambientata nella Russia degli anni '30, si possono estendere le critiche che Bulganov rivolge a burocrati, tecnocrati e "pseudo intellettuali" anche alla società attuale (e alzi la mano chi , avendo letto quest'opera d'arte, ha provato pena per le "vittime" della spietatezza di Woland !!).
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