Restiamo sempre in Sud America, e spostiamoci in Messico per continuare a parlare del tema dell'oppressione esercitata sui diritti della persona in una società autoritaria e conservatrice al tempo stesso.
Ho volutamente utilizzato la parola "persona" anzichè la parola "donna" perché, anche se la vittima di questa oppressione nel caso che vi narrerò è una donna (lo è anche il suo aguzzino, o meglio "aguzzina"), fino a quando si continuerà a parlare di diritti della donna come se fossero qualcosa di diverso da quelli dell'uomo non ci incammineremo sulla strada giusta.
Il libro di cui vi parlerò oggi è "Come l'acqua per il cioccolato", di Laura Esquivel.
A scanso di equivoci, "Como agua para chocolate" è un modo di dire che indica una situazione di rabbia (o comunque di infelicità) estrema: l'acqua, per essere al punto giusto per fare il cioccolato, deve bollire.
E' la storia di Tita e delle sue sorelle, Rosaura e Gertrude, tiranneggiate dalla propria madre, Mamma Elena.
Mamma Elena non ama le proprie figlie, perchè a sua volta è stata infelice in quanto i suoi genitori non le hanno permesso di sposarsi con l'uomo che amava. Sfoga tutte le sue frustrazioni con le figlie, umiliandole, picchiandole e non permettendo loro di avere un po' di felicità, così come era toccato a lei.
Tita è la figlia minore e per questo viene destinata a non sposarsi e a prendersi cura della madre fino a quando questa non passerà a miglior vita.
Pedro, il suo innamorato, per poterle stare vicino sposa sua sorella Rosaura e sarà un altro disastro: Rosaura sa che Pedro ama Tita, tuttavia lo sposa per avere una famiglia; più in là, quando il rancore crescerà anno dopo anno, cercherà di far proseguire la tradizione familiare e di spingere la figlia nata dal suo infelice matrimonio a prendersi cura di lei (ma non ci riuscirà).
Tita è il personaggio principale: in una vita che le riserva solo sofferenze, trova il suo unico conforto nella cucina, preparando deliziosi manicaretti (ogni capitolo contiene una ricetta!).
Nonostante tutto, lotterà fino alla fine per il suo obiettivo e contro l'ingiustizia che la tradizione perpetuava nella sua famiglia.
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