Entriamo così nell'anno 2000, anno del Giubileo e in cui a giubilare doppiamente sono i laziali che vincono uno storico scudetto. Bella squadra, non c'è che dire, con Verón, Nedvěd e Mihajlović a dettare il gioco anche se, in un impossibile confronto a distanza, preferisco il gioco della Lazio del 1974, che era assai moderno per l'epoca; con il senno del poi, valeva la pena di tentare su un blocco di giocatori della Lazio per i Mondiali del 1974, forse avremmo fatto più strada.
Ma passiamo al racconto di oggi..Letteralmente, la "Fiesta del chivo" significa "la festa del caprone" ed intorno alla sua simbologia si sono fatte varie ipotesi.
Introduciamo prima però l'argomento di questo libro, che è di una "nostra vecchia conoscenza" (e premio Nobel per la letteratura), Mario Vargas Llosa. Attraverso il viaggio nella memoria di una generazione, vengono ripercorse le tappe che portarono all'uccisione del dittatore della Repubblica Dominicana Trujillo, per evidenziare le condizioni di vita nella società dominicana, dove la "dea corruzione" detta i comportamenti ed il libero arbitrio è un lusso che non ci si può permettere.
Quindi cosa significa il titolo? "Chivo" (ossia caprone), era il soprannome con il quale era chiamato il dittatore per i suoi eccessi sessuali, mentre il termine "Fiesta" può essere intesa in più modi, anche se l'interpretazione più probabile è quella di festa in senso orgiastico, per quanto ci si potrebbe riferire ad un'orgia di sangue come avviene spesso dopo la morte di un dittatore.
Nessun commento:
Posta un commento