Spostiamoci oggi in Spagna, per parlare di Juan José Millás e di uno dei suoi libri che è capitato tra le mani in questi anni, "Dos mujeres en Praga", per l'appunto.
A scanso di equivoci, questa incantevole città, non ha nulla a che vedere con la trama del racconto: "Praga" è il nome che Maria José associa alla cucina della sua amica (e protagonista), Luz:
-No saldria nunca de esta cocina - dijo Maria José-, es como si estuviéramos en Praga
-¿En Praga?
-Si, no conozco Praga, pero me la imagino con calles estrechas y patios interiores. Me gustan las calles que parecen pasillos.
-Non uscirei mai da questa cucina-disse Maria José-, é come stare a Praga.
-A Praga?
-Si, non sono mai stata a Praga però me la immagino con strade strette e cortili interni. Mi piacciono le strade che sembrano corridoi.
Facciamo però un passo indietro e parliamo della trama del romanzo... Luz vuole far scrivere la storia della sua vita e si rivolge ad un professionista, Alvaro.
Inizia così il lavoro di ricostruzione e attraverso una serie di conversazioni, Alvaro e Luz trovano dei punti in comune tra le loro vite.
E del resto, quando si comincia a fare un bilancio della propria vita, soprattutto dopo gli "anta" non è difficile rendersi conto che molte delle nostre angosce esistenziali sono a "fattor comune" con gli altri, dai fantasmi del passato alla sincerità dei rapporti personali più stretti, dalla solitudine ai desideri sessuali.
Una buona lettura.
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