Visto che nell'ultimo post siampo passati per la Sicilia, mi è venuta in mente una lettura della mia infanzia, "I Beati Paoli" di Luigi Natoli (1909-1910).
Il collegamento tra Cicerone, impegnato a far condannare un governatore disonesto, e la misteriosa setta di giustizieri potrebbe sembrare arduo, ma questo libro fu il mio primissimo contatto con la Sicilia ed inoltre è un caro ricordo perchè mi fu regalato da mio nonno in tempi molto duri e quindi fu un dono particolarmente apprezzato.
Romanzo popolare (e storico), ambientato appunto nella Sicilia degli inizi del XVIII secolo, racconta gli intrighi e le avventure dei duchi della Motta.
Con la fine della guerra di successione spagnola, mentre il Regno di Sicilia viene ceduto dalla Spagna ai Savoia, fa il suo ingresso in città Blasco da Castiglione, novello D'Artagnan.
Come il guascone, è infatti agghindato in abiti ridicoli e cavalca un ronzino che non ha nulla da invidiare a quello di Don Chisciotte. Come D'Artagnan, Blasco si batte e ama, ma fortunatamente il finale è abbastanza lieto: sarà lui, infine, il Duca della Motta e sposerà Violante, il suo vero amore.
Certo, le affinità con il romazo di Dumas ci sono, tuttavia dietro i "Beati Paoli" c'è un notevole lavoro di investigazione, per non parlare delle atmosfere della Sicilia di quel periodo che Natoli ha saputo perfettamente ricostruire.
E' probabilmente uno dei libri più letti in assoluto nell'isola e mi sento assolutamente di suggerirlo a tutti gli amanti del genere.
Un saluto.
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