Lasciamoci
alle spalle Marilina, bruttina e stagionata, e le sue battaglie
epiche per riconoscersi come donna e approfittiamo del fatto che
qualche tempo fa hanno dato alla tele Ágora, di Alejandro Amenábar,
per parlare sempre della difficoltà a trovare l'anima gemella anche
quando la donna è bella ed intelligentissima, come nel caso della
protagonista, per l'appunto, la filosofa alessandrina Ipazia (IV
secolo d.C.).
Come tutti i filosofi che si rispettino, Ipazia era
astronoma e matematica e anticipò di molti secoli le conclusioni a
cui giunse Keplero. Tuttavia i tempi non erano maturi: Ipazia verrà
uccisa dai parabolani e il sapere "pagano" verrà
cancellato (dietro una grande ostentazione di fede e devozione ci
sono a volte ignoranza e violenza). Al di là del fatto che la vita di
Ipazia nel film è ovviamente romanzata, la storia nella sua sostanza
è vera (la filosofa divenne una martire della scienza e della
libertà di pensiero), così come è innegabile che la distruzione
del sapere ellenistico fu un danno gravissimo per il progresso
scientifico.
Non voglio però impelagarmi in speculazioni ormai
inutili su dove saremmo arrivati oggi se il fanatismo non ci avesse
regalato secoli di oscurità...La riflessione odierna è sulle
difficoltà per una donna straordinaria ad uscire dalla sua
solitudine.
Socrate, Marx, Einstein, hanno tutti trovato una compagna
con la quale condividere la quotidianità; il filosofo o lo
scienziato non suscitano probabilmente tanta diffidenza nell'altro
sesso quanto ne suscitano invece la filosofa e la scienziata.
Alle
donne per secoli fu quasi impedito di studiare e di insegnare, e
quelle che si ostinavano venivano spesso considerate un po'
"particolari".
Probabilmente di tutto ciò si conserva un
qualche inconscio retaggio ed è anzi probabile che una donna
straordinaria abbia più difficoltà ad uscire dalla sua gabbia che
la nostra Marilina.. perchè, se non fosse chiusa in una gabbia, una
moderna (o anche un'antica) Ipazia potrebbe anche innamorarsi di un
uomo senza grandi qualità (in fin dei conti, guardando la cosa
dall'altra metà del cielo, spesso e volentieri le compagne di grandi
pensatori erano tutt'altro che delle menti “eccelse”).
E per
amare invece una come Ipazia, senza essere un suo discepolo o un suo
collega (perchè questa è una forma di amore diversa, dove gioca un
ruolo di primo piano l'affinità)?
Beh, credo che innanzitutto
sarebbe necessario che la curiosità prevalesse sul timore e sulla
pigrizia e poi..e poi lasciamo fare alle stelle!
Ipazia |
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