Fate mente locale... Vi
sarà capitato, almeno una volta, di essere stati prima catturati da
uno scocciatore professionista e poi sfiniti dalle sue chiacchiere.
Lo scocciatore
professionista è un animale predatore che sceglie con cura la sua
vittima...Di solito privilegia gli autobus, le file, e comunque quei
posti nei quali la vittima designata non ha via di fuga.
E come sceglie le sue
vittime? Chi è famoso ha ovviamente più probabilità di essere
importunato, ma anche i “comuni mortali” corrono i loro rischi,
essendo prede molto più facili. Cosa sia di preciso che faccia
scattare la molla non lo posso dire con sicurezza, a volte può
essere la timidezza che traspare dai nostri modi, altre l'emotività
che si legge nel nostro modo di esprimerci, certo è che a me ogni
tanto capita di dovermi sorbire certe litanie sull'autobus oppure
alla fermata....
Comunque il vero
scocciatore professionista prima “sente” la preda e poi balza
senza esitazione.
Godiamoci qualche
stralcio di questa divertentissima satira di Orazio:
Ibam forte via Sacra,
sicut meus est mos, nescio quid meditans nugarum, totus in illis:
accurrit quidam notus mihi nomine tantum arreptaque manu 'quid agis,
dulcissime rerum?' 'suaviter, ut nunc est,' inquam 'et cupio omnia
quae vis.'
Me ne
andavo per caso sulla via Sacra, come è mio costume, meditando non
so quali sciocchezze, completamente assorto in esse: mi corse
incontro un tale noto a me solo di nome e afferratami la mano “Come
va, o dolcissima tra le cose?”
“Benissimo,
fino ad ora”, risposi “e ti auguro tutte le cose che desideri”.
Orazio, che è scaltro,
fiutato il vento cerca di sganciarsi ma lo scocciatore è tenace e
perspicace...
…
ut illi nil
respondebam, 'misere cupis' inquit 'abire: iamdudum video; sed nil
agis: usque tenebo; persequar hinc quo nunc iter est tibi.' 'nil opus
est te circumagi: quendam volo visere non tibi notum; trans Tiberim
longe cubat is prope Caesaris hortos.' 'nil habeo quod agam et non
sum piger: usque sequar te.'
Poichè
non gli rispondevo, “brami inutilmente di andartene” disse “ me
ne sono accorto da un pezzo ma ti sforzi per nulla: ti starò sempre
dietro: ti seguirò da qui fino a dove sei diretto..”
“Non è
il caso che tu faccia un giro così grande: voglio far visita a
qualcuno che non conosci; giace malato lontano oltre il Tevere,
vicino agli orti di Cesare.”
“Non ho
niente da fare e non sono pigro: perciò ti seguirò”.
Una volta lanciatosi, lo
scocciatore professionista è inarrestabile... E non è nemmeno vero
che non ha nulla da fare.
…...
ventum erat ad Vestae,
quarta iam parte diei praeterita, et casu tum respondere vadato
debebat, quod ni fecisset, perdere litem. 'si me amas,' inquit
'paulum hic ades.' 'inteream, si aut valeo stare aut novi civilia
iura; et propero quo scis.' 'dubius sum, quid faciam', inquit, 'tene
relinquam an rem.' 'me, sodes.' 'non faciam' ille, et praecedere
coepit; ego, ut contendere durum cum victore, sequor.
Si era
giunti al tempio di Vesta, trascorsa ormai la quarta parte del
giorno, e avendo offerto garanzia doveva allora presentarsi in
giudizio, perchè se non l'avesse fatto avrebbe perduto la causa.
“Se mi
vuoi bene”, disse “devi aiutarmi un po' qui.”
“Mi
prendesse un colpo se sono in grado di assisterti o se conosco il
diritto civile; inoltre ho fretta di andare dove sai.”
“Sono
in dubbio su cosa fare” disse “ Se lasciare te o la causa”.
“Me,
per favore”
“Non lo
farò” rispose e iniziò a precedermi; ed io, poiché è difficile
lottare con il vincitore, lo seguivo.
E così ,strada facendo,
lo scocciatore svela la sua ambizione, quella di entrare nella corte
di Mecenate. Orazio è alle strette, cerca di svincolarsi e vede un
suo amico: spera a questo punto che l'amico lo liberi dall'importuno
ma l'amico, che è un burlone e conosce bene lo scocciatore, se ne
guarda bene e lascia il povero Orazio con il suo tormentatore e con
un palmo di naso.
Sembrerebbe finita, ma
ecco intervenire il “deus ex machina”
casu venit obvius illi
adversarius et 'quo tu, turpissime?' magna inclamat voce, et 'licet
antestari?' ego vero oppono auriculam. rapit in ius; clamor utrimque,
undique concursus. sic me servavit Apollo.
Per caso gli viene incontro il suo
avversario nella causa ed esclama a gran voce: “Dove vai,
scellerato?” e “Posso prenderti a testimone”. Io, senza
esitare, porgo l'orecchio. Lo trascina in giudizio; confusione da
entrambe le parti, accorrere da ogni dove. Così mi salvò Apollo.
SOPPORTARE PAZIENTEMENTE LE PERSONE MOLESTE (Le opere di Misericordia Spirituale).
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