Iniziamo la settimana parlando di “Monsieurs
les enfants”, di Daniel Pennac, che ci offre più di uno spunto
di riflessione.
Tre allievi, un po' vivaci, devono fare
un tema come punizione per la loro marachella.
Devo dire, però, che stavolta il professor Crastaing, incubo degli
alunni e spauracchio dei loro genitori, l'ha azzeccata davvero poiché
il soggetto è veramente intrigante:
“Vi risvegliate un mattino e
constatate che vi siete trasformati in adulti. Completamente
frastornati, vi precipitate nella stanza dei vostri genitori. Loro,
si sono trasformati in bambini. Raccontate il seguito”.
Si, in effetti è un bel lavoro
d'immaginazione trasformare i nostri genitori in dei bambini, dover
rispondere ai loro perché, osservare il fiorire dei loro primi amori
e delle loro prime amicizie, gestire le loro bizze e, soprattutto,
prendersi cura di loro.
Perché, come dice Crastaing, "L'imagination ce n'est pas le
mensonge" , ossia “L'immaginazione non ha nulla a che vedere
con la menzogna” e su questo non c'è ombra di dubbio che il prof
abbia ragione: chi immagina non mente e chi mente non può
nascondersi dietro l'immaginazione ( talvolta ci si può nascondere
dietro la pietà, mai dietro la necessità).
Così, mentre Crastaing cerca di
impartire lezioni di vero e di insegnare la Metafisica a degli alunni
che non ne vogliono sapere, ecco verificarsi un disastro dopo
l'altro.
Non voglio rovinarvi la lettura, perciò
non vi svelerò ulteriormente la trama.
Il racconto, comunque, oltre ad
invitarci a ripensare le nostre convinzioni su temi “evergreen”
come l'educazione e l'infanzia, la famiglia e la solitudine, è molto
divertente.
Non ve lo perdete.
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