Siete dei pazienti abituali del dentista?
Diamo, allora, un po' di spazio a questo professionista che, nella Storia, ci è sempre stato vicino!!!
Certo, a seconda dei tempi e dei luoghi, l'arte veniva esercitata da monaci, barbieri, venditori di pozioni miracolose, ecc...
Gli amanti dell'epopea del West, ad esempio, ricorderanno sicuramente che John Henry Holliday, “Doc” per gli amici, leggendario pistolero e giocatore di poker, era, per l'appunto, un dentista, con tanto di laurea del College of Dental Surgery della Pennsylvania!
Pensavate che l'implantologia fosse una scoperta dei nostri tempi? Beh, reperti archeologici alla mano, già gli Etruschi, nel V secolo a.C., vi si erano cimentati e se ci spostiamo in Francia, nel I secolo d.C. , abbiamo un esempio di perno di ferro intraosseo.
Vediamo, allora, le procedure indicate da Aulo Cornelio Celso, nel suo “De Medicina”, agli aspiranti odontoiatri dell'epoca....
In ore quoque quaedam manu curantur.
Ubi in primis dentes nonnumquam moventur, modo propter radicum imbecillitatem, modo propter gingivarum arescentium vitium.
Oportet in utrolibet candens ferramentum gingivis admoveri, ut attingat leviter, non insidat.
Adustae gingivae melle inlinendae sunt et mulso eluendae sunt.
Ut pura ulcera esse coeperunt, arida medicamenta infrianda sunt ex iis, quae reprimunt.
Si vero dens dolores movet et si placuerit eum eximi quia medicamenta nihil adiuvant, circumradi debet, ut gingivae ab eo resolvantur; tum is concutiendus est.
Ea facienda sunt donec dens bene moveatur: nam dens haerens cum summo periculo evellitur ac nonnumquam maxilla loco movetur; idque etiam maiore periculo in superioribus dentibus fit, quia potest tempora oculosve concutere.
Tum, si fieri potest, manu; si minus, forfice, dens excipiendus est...
Anche alcuni malanni nella bocca vengono curati con la mano.
Lì, innanzitutto, i denti talvolta si muovono, a causa della fragilità delle radici, oppure per difetto delle gengive che si disseccano.
In entrambi i casi è necessario portare a contatto delle gengive un ferro incandescente, in modo che le tocchi appena, senza soffermarvisi.
Le gengive, così cauterizzate, devono poi essere unte con miele e lavate con vino mielato.
Appena le ulcere iniziano ad essere pulite, dei medicinali secchi, che agiscano da calmanti, devono essere sbriciolati su di esse.
Ma se il dente duole e se è opportuno estrarlo poiché i rimedi non apportano alcun sollievo, si deve raschiare, affinché le gengive si separino da esso; quindi, bisogna scuoterlo.
Queste cose devono essere fatte finché il dente non si muova per bene: infatti il dente che è ben saldo viene estratto con grande pericolo e, a volte, la mascella viene dislocata; con i denti superiori, inoltre, vi è anche maggior pericolo, in quanto può scuotere le tempie e gli occhi.
Infine, bisogna estrarre il dente: se è possibile, con la mano, altrimenti con una tenaglia....
Passata la paura???
sabato 12 dicembre 2020
Chez le dentiste
domenica 15 novembre 2020
Un campione poco affidabile
Le elezioni USA si sono appena concluse e, allora, approfittiamo dell'occasione per riprendere il nostro thread sulla Statistica.
Le elezioni presidenziali americane sono, da sempre, oggetto di previsioni da parte dei nuovi aruspici ma i sondaggi, a volte, sono stati smentiti dal risultato elettorale, divenendo dei veri e propri casi di studio per gli amanti della “Data Science”.
Di “flop” dei sondaggi nella storia delle elezioni “più importanti del mondo” ce ne sono stati vari, anche recentemente, ma l'aneddoto di oggi riguarda quello del 1936, divenuto uno degli esempi, per antonomasia, del cosidetto “sampling bias” (potremmo tradurlo, a scanso di equivoci, “errore di selezione del campione”).
Vediamo come andarono le cose...
Il candidato democratico (e presidente uscente) Franklin Delano Roosevelt affrontava la sfida del candidato repubblicano Alfred Mossman Landon ed il Literary Digest, una popolarissima rivista settimanale che aveva puntualmente previsto l'esito delle 4 elezioni presidenziali precedenti, per l'occasione, non badò a spese: inviò, per posta, il quesito elettorale a circa 10.000.000 di persone e ottenne oltre 2.300.000 risposte.
Sulla base di queste risposte, predisse che Landon avrebbe vinto con il 57% dei voti.
Le cose, però, andarono diversamente: Roosvelt vinse con quasi il 61% dei voti.
Il Literaly Digest perse credibilità e, in meno di 2 anni, fu costretto a chiudere.
Come fu possibile un errore così grande (circa il 18%), utilizzando un campione così enorme?
Il Literaly Digest aveva ricavato gli indirizzi ai quali spedire il quesito dagli elenchi telefonici, dal registro dei proprietari di automobile, dalla lista degli abbonati alla rivista, dalle liste dei membri dei club: tutte queste fonti favorivano la rappresentanza degli appartenenti alle classi più benestanti, storicamente orientate prevalentemente verso il Partito Repubblicano.
L'altro errore macroscopico fu quello di trascurare il fatto che meno del 25% del campione aveva risposto al sondaggio: in sostanza, quelli che non si appassionavano con la politica (oppure non amavano il Literaly Digest!!!) non avevano espresso la loro preferenza, introducendo un altro tipo speciale di errore: la "nonresponse bias".
Contemporaneamente al sondaggio del Literaly Digest, lo statistico Gallup, utilizzando un campione di 50.000 persone, predisse la vittoria di Roosvelt, attribuendogli il 56% dei voti.
In estrema sintesi, se si vuole evitare di commettere l'errore del Literaly Digest, occorre scegliere il campione con cura; tra i vari metodi di selezione, optare per quello casuale, che offre sempre buone garanzie, oppure per quello stratificato (che è quello adottato, per l'appunto, nelle elezioni americane a partire da allora).
Infine, dato che li abbiamo citati, ripassiamo quello che facevano gli aruspici...
Haruspices magis vatum quam sacerdotum genus fuerunt, qui Romae senatus iussu aut consulum, victimarum exta inspiciebant, et, praesertim iecoris et cordis observatione, aut futura praedicebant aut prodigia et omina procurabant. Haruspicinam artem ab Etruscis Romani sumpserunt et per multos annos haruspices ab Etruria arcesserunt. Horum officium erat etiam fulmina sepelire; res enim tactas fulmine terra obruebant, spatiumque, in quod fulmen inciderat, puteali saepiebant. Tamen non omnes haruspicinae credebant; alii eam iudicabant summam stultitiam.
Gli aruspici erano una sorta di indovini più che di sacerdoti, che a Roma, per ordine del Senato o dei consoli, esaminavano le interiora degli animali sacrificati e, soprattutto con l’osservazione del fegato e del cuore, predicevano il futuro o procuravano previsioni e presagi. I Romani adottarono l’arte aruspicina dagli Etruschi e per molti anni convocarono gli aruspici dall’Etruria. Era compito di costoro anche rendere innocui i fulmini; infatti coprivano con la terra le cose colpite dal fulmine e recintavano con un puteale l'area dove il fulmine si era abbattuto. Però non tutti credevano nell’arte degli aruspici; altri la giudicavano una grandissima sciocchezza.
domenica 26 luglio 2020
Il nipote di Archimede - Le tre sorelle
Ὁ τοῦ Ἀρχιμήδους υἱωνός
Αἱ τρεῖς ἀδελφαὶ ἀεὶ μέλανα ἱμάτια ἐνεδύοντο καὶ ἐκόσμεον τὰ σώματα τοῖς αργύρου ὅρμοις.
Καὶ εἶχον μικρὰ μεταλλικὰ ἐπὶ τῶν γλωσσῶν καὶ ἐπὶ τῶν ῥινῶν.
Οἱ πρεσβῦται ἐφοβέοντο ἀπὸ τῶν κορῶν ἀλλὰ ὀλίγου χρόνου αἱ νέαι πολλοὺς φίλους ἐποίησαν.
Οἱ μαθηταὶ ἐκάλεον ἀεὶ τὰς ἀδελφὰς ἐς συμπόσια καὶ οὕτως ἔμαθον νέας ᾠδάς.
Bίος ἄνευ καινῶν μονότονος.
Tre sorelle giunsero in città; Iante, Melete e Semele erano i loro nomi.
Le tre sorelle indossavano sempre vestiti neri e si adornavano il corpo con dei monili d'argento.
Avevano anche dei piccoli oggetti metallici sulla lingua e sul naso.
Gli anziani diffidavano delle ragazze ma in poco tempo le giovani si fecero molti amici.
I compagni di scuola invitavano sempre le sorelle alle feste e così impararono nuove canzoni.
Una vita senza novità sarebbe monotona.
domenica 17 maggio 2020
Two beers or not two beers
sabato 25 aprile 2020
La prova del Nove
Una mezza verità è la più vigliacca delle bugie.
oi=frequenze osservate
ei=frequenze attese
A questo punto, occorre impostare l'ipotesi nulla:
H0= Non vi sono sostanziali differenze, quindi le lettere sono dello stesso autore
e stabilire l'errore tollerato:
α=0.01
Applicando la formula ai dati, il valore che si ottiene è 294,7.
A volte vi ferirete, a volte vi ammalerete; ma, alla fine, guarirete.
1 Brinegar, C., "Mark Twain and the Quintus Curtius Snodgrass Letters: A Statistical Test of Authorship", Journal. American Statistical Association
domenica 29 marzo 2020
Bandidos
E, considerato che sono un appassionato di “Data Science”, riponiamo, ma solo per un momento, i “classici” e dedichiamoci, un pochino, alla Statistica.
Spostiamoci, idealmente, a Las Vegas, il regno del gioco d'azzardo e delle slot machine …. La slot machine è chiamata, infatti, “One-Armed Bandit”, perché ha una leva e prende i soldi delle persone.
Supponiamo di avere davanti a noi molte slot machine, ciascuna con una probabilità di vincita diversa e sconosciuta: il nostro obiettivo è quello di elaborare una strategia che ci consenta di massimizzare le vincite dato un certo numero di giocate.
P(A|B) = P(B|A) * P(A) / P(B)
P(A|B) è la probabilità di A dato B
P(B|A) è la probabilità di B dato A
P(A) è la probabilità “a priori” di A (ossia non tiene conto di B)
P(B) è la probabilità “a priori” di B (ossia non tiene conto di A)
e rinfreschiamo, inoltre, la distribuzione Beta:
f(x;α,β)=xα-1 (1-x)β-1 / Β( α,β)
(La distribuzione Beta è una distribuzione di probabilità continua definita da due parametri α e β sull'intervallo [0,1]. Trova applicazione soprattutto nella statistica bayesiana.)
L'alternativa è quella di ridurre la fase di esplorazione e puntare su una macchina che non necessariamente sarà quella più remunerativa, dato che non abbiamo fatto il numero adeguato di prove, ma questa scelta, se da un lato può ridurre il “Regret” iniziale, è probabile che conduca ad un “Regret” totale maggiore.
Vediamo, ora, le diverse strategie...
Dove:
Qt(a)=valore stimato attuale della ricompensa della macchina
t=intervalli temporali
Nt(a)=numero di volte in cui tiro la leva della macchina; all'aumentare del numero delle prove, il valore del limite di fiducia superiore si riduce.
Proviamo a spiegarlo più empiricamente.
Ipotizziamo di avere davanti a noi 3 macchine: all'inizio, ovviamente, non sappiamo nulla e facciamo un certo numero di prove, ad es. 200, per ciascuna di esse e registriamo i risultati ottenuti. Per farla semplice, abbiamo, per ogni macchina, una lista con le vincite e una con le perdite che sono, poi, i parametri della distribuzione Beta. A questo punto, scegliamo la macchina che ha la più alta probabilità di vincita in base alla distribuzione Beta e tiriamo la leva: se otteniamo una ricompensa, aggiorniamo la lista delle vincite, altrimenti aggiorniamo la lista delle perdite. Reiteriamo e scegliamo la macchina che ha la più alta probabilità di vincita in base alla distribuzione Beta con i parametri aggiornati e così via, fino a quando non riteniamo i dati in nostro possesso sufficienti per stabilire su quale macchina dobbiamo scommettere.
sabato 8 febbraio 2020
Estudiantes
Visto che di recente ho passato un paio di giorni ad Alcalá de Henares, città natale di Miguel de Cervantes e famosa, inoltre, per la sua Università, voglio raccontarvi alcuni aneddoti su quest'ultima.
L'Università di Alcalá fu fondata nel 1499 dal cardinale Cisneros e divenne presto un centro di eccellenza. Nel 1836 fu trasferita a Madrid, divenendo l'Università Complutense (da Complutum, nome della città di Alcalá durante l'epoca romana) .
Per il suo valore architettonico, per il prestigio del suo passato e per le pressioni degli alcalaini, nel 1977 l'Università riaprì le sue aule ed oggi ospita circa 30.000 studenti.
Facciamo un passo indietro...Come potrete immaginare, una volta l'Università era “una cosa da ricchi”. I rampolli delle “famiglie bene” venivano a studiare ad Alcalá con tanto di servi al seguito.
Cisneros, comunque, offrì la possibilità di studiare anche a giovani di talento privi di mezzi; questi ultimi erano alloggiati in degli stanzoni e, a quanto pare, la parola “leonera” , che indica una stanza molto disordinata (letteralmente “gabbia di leoni”), ha origine proprio dalle condizioni in cui versavano gli stanzoni dell'Università.
Gli studenti meno abbienti, in cambio dei servigi resi agli studenti ricchi, ricevevano cibo, vesti e qualche soldino; portavano, inoltre, un cappello (la “gorra”) più grande del normale. La parola “gorrón”, ossia “scroccone” , ha origine proprio dal cappello indossato dagli studenti di Alcalá con minore disponibilità di denaro, che serviva a indicare alla popolazione locale quelli che non potevano permettersi di offrire banchetti (che, come vedremo, erano pretesi!).
Nella Spagna dei picari, del resto, quella di arrangiarsi era veramente un'arte con la A maiuscola.
Vediamo cosa avevano escogitato gli studenti più poveri per sbarcare il lunario....
Sapete come si dice in spagnolo “secchione”? Si dice “empollón” e anche questa parola ha origini “universitarie”: poiché a quei tempi le aule non erano riscaldate, è facile immaginare che d'inverno facesse un freddo cane... In cambio di un compenso, gli studenti poveri entravano nelle aule un paio d'ore prima della lezione e riscaldavano i banchi (che erano di pietra!!!) per gli studenti ricchi (“empollar” significa “covare”, ossia fare come le galline al fine di riscaldare la postazione).
Chi di voi registrava le lezioni all'Università? Beh, il registratore a quei tempi non c'era, ma un altro dei servigi resi era quello di ripetere la lezione a voce alta per lo studente pagante (gli studenti che si dedicavano a questa attività erano chiamati “repetidores”).
Va beh, ma come si svolgevano gli esami? L'esame era a tre: c'era il professore che interrogava, il candidato ed un altro professore, che aiutava un pochino chi era in difficoltà. Era sufficiente non rispondere ad una domanda per essere bocciati.
Gli studenti promossi uscivano, poi, per la porta della “Gloria” dove gli altri studenti e la popolazione locale li attendevano per festeggiarli (in cambio, dovevano offrire cibo e bevande!!!!!).
Gli studenti bocciati, invece, uscivano dalla porta degli “Asini” dove erano attesi per essere scherniti, presi a sputi (la famosa “neve” di Alcalá!!!) e tirati in aria con una coperta; lo studente negligente, infatti, veniva chiamato “el manta” (N.D.R.: a Roma, diremmo: “er coperta”!) perché era matematico che, prima o poi, sarebbe stato “manteado”.
E dei riti di iniziazione che dovevano forgiare i futuri dottori ce ne parla anche don Francisco de Quevedo nel suo “El Buscón”...
Entré en el patio, y no hube metido bien un pie, cuando me encararon y comenzaron a decir: -«¡Nuevo!». Yo por disimular di en reír, como que no hacía caso; mas no bastó, porque llegándose a mí ocho o nueve, comenzaron a reírse. Púseme colorado; nunca Dios lo permitiera, pues al instante se puso uno que estaba a mi lado las manos en las narices y apartándose, dijo:
-Por resucitar está este Lázaro, según olisca.
Y con esto todos se apartaron tapándose las narices. Yo, que me pensé escapar, puse las manos también y dije:
-V. Mds. tienen razón, que huele muy mal.
Dioles mucha risa y, apartándose, ya estaban juntos hasta ciento. Comenzaron a escarrar y tocar al arma y en las toses y abrir y cerrar de las bocas, vi que se me aparejaban gargajos. En esto, un manchegazo acatarrado hízome alarde de uno terrible, diciendo:
-Esto hago.
Yo entonces, que me vi perdido, dije:
-¡Juro a Dios que ma...!
Iba a decir te, pero fue tal la batería y lluvia que cayó sobre mí, que no pude acabar la razón. Yo estaba cubierto el rostro con la capa, y tan blanco, que todos tiraban a mí, y era de ver cómo tomaban la puntería. Estaba ya nevado de pies a cabeza, pero un bellaco, viéndome cubierto y que no tenía en la cara cosa, arrancó hacia mí diciendo con gran cólera:
-¡Baste, no le déis con el palo!
Que yo, según me trataban, creí de ellos que lo harían. Destapéme por ver lo que era, y al mismo tiempo, el que daba las voces me enclavó un gargajo en los dos ojos.
…........
In estrema sintesi, la sensibilità non era una qualità coltivata a quei tempi!!!!
Beh, visto che lo spazio di oggi lo abbiamo dedicato alla città di Cervantes, chiudiamo con l'universale monito di Don Chisciotte:
Sábete, Sancho, que no es un hombre más que otro, si no hace más que otro.
Sappi, Sancho, che un uomo non vale più di un altro se non per le sue azioni.
Quevedo Don Chisciotte
domenica 12 gennaio 2020
Best coach - parte terza
- Diocleziano controllava le province orientali e l'Egitto;
- Galerio amministrava le province balcaniche;
- Massimiano controllava Italia, Africa settentroniale e Hispania;
- Costanzo amministrava Gallia e Britannia.