Continuiamo a parlare di muri che vanno giù : nel 1994 Nelson Mandela diviene presidente del Sudafrica e l'Apartheid è finito .
Il libro che ho scelto per trattare questo tema è "The power of one" di Bryce Courtenay; in realtà, in Italia è stato tradotto con "La forza di chi é solo", ma chi mi segue sa che sono abbastanza pignolo sulle traduzioni e, a torto o ragione, ritengo che non sia proprio questo quello che intendeva l'autore.
A corroborare la mia interpretazione è il fatto che il protagonista del romanzo, Peekay, sebbene di fatto sia orfano, non è mai veramente solo perchè riesce a guadagnarsi l'amicizia di persone straordinarie.
Quindi appoggio la traduzione fatta nell'omonimo film, "La forza del singolo", intesa a indicare la necessità che le diverse tribù che vivono in Sudafrica superino le loro antiche divisioni e si uniscano in un'unica forza: solo così potranno conquistare la libertà (non a caso, Peekay , quando é in carcere, é l'unico a parlare con tutte le diverse etnie).
Ma passiamo alla trama di questo che è uno dei migliori libri che mi sia capitato sottomano.
Peekay é un bambino inglese che vive in Sudafrica e che sperimenta sulla propria pelle la brutalità dei boeri. Nonostante passi attraverso molti orrori, non si perderà d'animo e grazie all'amicizia di Doc, un musicista tedesco, e di tutti coloro che lo prenderanno in simpatia, riuscirà a diventare un bravo pugile e, soprattutto, un vero uomo.
C'è anche una seconda parte, che però non è stata pubblicata in Italia e che non sono ancora riuscito a procurarmi (appena ci riuscirò ve la racconterò); per il momento, non vi perdete questo libro: é davvero avvincente.
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Ciao, mio marito ed io amiamo molto il film "la forza del singolo" e ci chiedevamo se il romanzo sia ispirato o meno ad una storia vera. Ho cercato un po' di informazioni su internet ma con scarso successo, magari tu pui aiutarci? Comunque non vedo l'ora di leggere il romanzo.
RispondiEliminaAnche a me il film è piaciuto molto. Non ho elementi per rispondere alla vostra domanda, ma i "sognatori" sono sempre esistiti e quindi, se dovessi scommettere, punterei sul "sì". Buona lettura!
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