Negli ultimi decenni sono diventate di
moda definizioni come “giunta rosa”, “quote rosa”, ecc. ecc.
per indicare l'impegno preso da tal partito a garantire la
rappresentanza politica del gentil sesso.
Ma, com'è nostro costume, andiamo a
scoprire cosa si diceva in proposito nell'Antica Grecia e scambiamo
quattro chiacchiere virtuali con una nostra vecchia conoscenza, il
grande Aristofane.
L'opera scelta per oggi è “Le donne
al Parlamento” e cominciamo subito a svelarne la trama.
Per salvare Atene dalla situazione di
decadenza in cui è precipitata (il periodo di riferimento è quello
successivo alla sconfitta nella guerra contro Sparta), le donne
ateniesi, guidate dalla furbissima Prassagora, concepiscono un piano
audace: travestite da uomini, in massa faranno un blitz
nell'Assemblea e faranno approvare un decreto che affidi tutto il
potere alle donne.
E così nottetempo, imbacuccate nei
mantelli che hanno rubato ai loro mariti e appoggiandosi sui loro
bastoni, dopo essersi appiccicate delle barbe finte, si recano
all'Assemblea e fanno approvare la fatidica legge che consegna loro
tutto il potere. I loro mariti, privi del mantello, sono dovuti
invece restare a casa e adesso devono fare i conti con una nuova
realtà....
Ma vediamo, adesso, quali sono le
grandi trasformazioni che verranno introdotte. Prassagora, fingendo
di non sapere nulla della decisione presa dall'Assemblea, dice a
Blepiro e a Cremete che la città , con le donne al potere, diventerà una
specie di paradiso, perché …..
PR:Per molti motivi. Infatti per l'avvenire nessuno potrà più compiere cose vergognose, nè testimoniare il falso, nè fare delazioni.
BL: Non fare assolutamente questa cosa: mi togli la vita.
Già, anche spioni, calunniatori e ricattatori tengono famiglia...Ma come può Prassagora raggiungere questo obiettivo?
PR: Per Zeus, hai iniziato presto con l'interrompermi.Stavo infatti per dire questo: farò mettere in comune la terra, il denaro e tutto ciò che ciascuno ha. Poi, da tutti questi beni vi daremo da mangiare, amministrandoli con sapienza, risparmiando e avendo riguardo.
XR: E chi tra noi non ha terra ma denaro e altre ricchezze che non si mostrano?
Già, gli evasori fiscali ci sono sempre stati. Cosa fare se non mettono i loro beni in comune?
PR: Li metterà in comune
XR: E se non lo fa?
PR: Giurerà il falso.
XR: Ma se li ha grazie a questo!!!
PR: In ogni caso non gli sono di nessuna utilità.
XR: E perchè?
PR:Nessuno farà più qualcosa a causa della povertà: tutti infatti avranno tutto: pane, pesci, focacce, vino, vesti, ceci, corone. E allora a che pro non mettere le proprie cose in comune? Dimostramelo, se sei capace.
In effetti, il ragionamento non fa una grinza: se non c'è qualcuno che ha bisogno, l'aver ammassato grandi ricchezze non garantisce di aver potere sugli altri. E come fare con le donne? Come conquistarle se tutto è di tutti?
BL: Mettiamo che uno vedendo una ragazza si innamora e vuole farci l'amore: per farle un regalo dovrà usare i beni di tutti, ecco come partecipa ai beni in comune!!!!
PR: Ma potrà farci l'amore senza pagare nulla: anche le donne verranno messe in comune: andranno con chi le vuole e faranno figli con chi le vuole
BL: Ma allora tutti andranno dalla più bella di tutte e vorranno farsela
PR: Le brutte e le megere staranno vicino alle belle: chi si invaghisce della bella, prima dovrà farsi la brutta!!!
Le cose si complicano... E dall'altra parte?
BL: Per voi le cose sono perfette: si è deliberato in modo che nessun buco sia vuoto; e che si farà per gli uomini? Le donne fuggiranno i brutti e andranno dai belli.
PR:Ma i brutti staranno attenti ai belli uscendo dai banchetti e li controlleranno nei locali pubblici: le donne non potranno giacere con i belli se prima non sono state gentili con i piccoli e brutti.
Ma se si vive così, come si riconosceranno i figli? Prassagora ha risolto anche i conflitti generazionali: vediamo come...
PR: E a che serve? Infatti considereranno come padri tutti quelli che sono (sufficientemente) più vecchi di loro.
BL: Sicuro, se già adesso, conoscendolo, strangolano il padre, grazie al fatto di non conoscerlo strangoleranno ogni vecchio. E poichè non li conoscono, non li maltratteranno?
PR: Ma chiunque è presente non lo consentirà: una volta non importava niente a nessuno che si picchiasse il padre degli altri: adesso sentendo che viene picchiato qualcuno, si combatterà per timore che venga picchiato il proprio padre.
Eh già, mio padre posso picchiarlo solo io.. E visto che siamo passati al problema della violenza, vediamo come se la cava Prassagora con i problemi di ordine pubblico:
BL: Dimmi ancora questo: quelli che generano una rissa durante un banchetto, con che cosa pagheranno la multa?Stavolta credo che sarai in difficoltà.
PR: Con il pane che gli spetta: se glielo tolgono, stai sicuro che (nessuno) farà più il gradasso quando viene punito con lo stomaco.
E' tosta, questa Prassagora!!! E vediamo come affronta il problema dei "video poker" del tempo....
BL: E gli uomini non giocheranno a dadi?
PR: E cosa si giocherebbero (se tutto è in comune)?
BL: Ma che (futuro) ci stai predisponendo?
Eh sì, verso che futuro si andrebbe con queste regole? Al contrario di "Lisistrata", qui non c'è un "happy end" ma un futuro a tinte fosche. Sembra tutto perfetto, una sorta di Paradiso senza furti, violenze, bugie, invidie,ecc. ma le cose non possono durare a lungo e, anzi, si finisce nel grottesco: un aitante giovanotto, che vuole andare dalla sua amata che lo aspetta, viene conteso da due vecchie che pretendono il rispetto della legge. Dura lex sed lex (la legge è dura ma è pur sempre la legge).