Continuiamo il discorso iniziato il 25 Aprile, ossia
quello della lontananza da casa.
Milioni di nostri connazionali, infatti, lasciarono
le loro case per andare a cercare lavoro all'estero e con le loro
rimesse permisero una vita migliore alle loro famiglie e aiutarono lo
sviluppo del nostro paese (le rimesse erano, tra l'altro, una voce molto
importante nel saldo della Bilancia dei pagamenti).
E andando a cercare nel passato, ho trovato questo
brano di Seneca che, nella sua brevità, come al solito, ci
dice già tutto.
In antiqua historia multi populi suam patriam
reliquerunt et locum mutaverunt, inter quos invenimus Graecorum
multas colonias quae hodie in Asia sunt. Italiae oras, quas Tyrrhenum
pelagus alluit, Magnam Graeciam antiqui apellaverunt. Praeterea Tyrri
hodie Africam incolunt, Hispaniam Poeni, Graeci se in Galliam quoque
immiserunt. Multos imperitos, qui ignota loca petebant, procellae
undaeque hauserunt , alii ibi consederunt, ubi aquae et alimentorum
inopia eos deposuit. Variae causae fuerunt, quibus incolae ex terris
suis discesserunt: alios patriae excidia, alios domestica bella
submoverunt, alios pestilentia eiecit, alios terrae fecundae fama
allexit. Cotidie in nostra magna terra multa mutamus et nova
fundamenta ubique iacimus. Denique pauci sunti qui in proprio loco
manserunt et vix invenies ullam terram, quam etiam nunc indigenae
incolunt.
Nella storia antica molti popoli
abbandonarono la loro patria e si insediarono altrove, tra i quali
troviamo molte colonie dei Greci che oggi sono in Asia. Le coste
dell'Italia, che il mar Tirreno bagna, gli antichi chiamarono Magna
Grecia. Inoltre, i Tiri oggi abitano l'Africa, i Punici la Spagna, i
Greci si stabilirono anche in Gallia. Le tempeste e le onde fecero
affondare molti inesperti, che si dirigevano verso luoghi
sconosciuti, altri si fermarono lì dove la scarsità di acqua e di
alimenti li abbatté. Varie furono le cause per le quali gli abitanti
partirono dalle loro terre: alcuni li mossero le disgrazie della
patria, altri le guerre civili, altri li fece fuggire la pestilenza,
altri ancora li attrasse la fama di una terra feconda. Ogni giorno
nella nostra grande terra cambiamo molte cose e gettiamo nuova
fondamenta ovunque. Quindi sono pochi quelli che sono rimasti nel
loro paese e con grande sforzo troverai una terra che sia ancora
abitata dagli indigeni.
E dato che ho l'abitudine di scegliere sempre una
canzone per celebrare il 1° Maggio, quest'anno tocca a “Here's
to you” di Joan Baez (Here's to you).
Perché le origini e le opinioni non possono essere
un crimine.
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