Presque tous les hommes meurent de leurs remèdes, et non pas de leurs maladies.
Quasi tutti gli uomini muoiono a causa delle loro cure e non delle loro malattie (Molière, "Le Malade imaginaire").
Non potevo certo tralasciare, in questo secolo così prodigo di giganti del teatro, Molière.
Quasi tutti gli uomini muoiono a causa delle loro cure e non delle loro malattie (Molière, "Le Malade imaginaire").
Non potevo certo tralasciare, in questo secolo così prodigo di giganti del teatro, Molière.
La commedia di cui vi parlerò è, naturalmente, Il Malato Immaginario, portata anche sul grande schermo da un divertentissimo Alberto Sordi nei panni di Argante.
Molière è un genio e la commedia è molto gradevole, tuttavia l'autore non lesina amare riflessioni. Tra le righe, si coglie una feroce critica della società del suo tempo e, sinceramente, trovo molte delle sue stilettate sempre attuali. Quello che più diverte (ma che in realtà dovrebbe preoccupare) è il ridicolo con il quale viene trattato l'esercizio della medicina (chi ha letto, da bambino, Il giornalino di Gian Burrasca, ricorderà sicuramente le costose cure che il cognato di Giannino prescriveva al Marchese... e come dimenticare i medici che visitano Pinocchio in quell'altro capolavoro della letteratura dei piccoli [ e dei grandi]?). Beh, ringraziamo Molière per farci ridere e per farci riflettere, però non dimentichiamo mai l'impegno di chi dedica la propria vita ad alleviare le sofferenze altrui, piccole e grandi che siano, dal nostro medico di famiglia a Medici senza frontiere
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