Uno dei casi letterari dell'epoca fu la pubblicazione, da parte di un editore francese, nel 1669, di Les lettres portugaises (autore anonimo).
Alcuni studiosi attribuirono l'opera a Gabriel-Joseph de Lavergne, diplomatico ben inserito nell'ambiente intellettuale francese; altri ipotizzarono che invece si trattasse di lettere autentiche, scritte veramente da una monaca portoghese, Mariana Alcoforado, poi tradotte in francese.
Si tratta di un romanzo epistolare, fatto di 5 lunghissime lettere che Mariana, una monaca del convento di Beja, scrive all'uomo di cui è innamorata, un ufficiale francese venuto per combattere gli spagnoli ma poi tornato in Francia. Attraverso la scrittura a quest'uomo distante e indifferente, perde poco a poco forza la passione della religiosa per lasciare spazio, infine, alla razionalità e quindi alla rassegnazione.
Il romanzo ebbe un successo straordinario e fu pubblicato in varie lingue; oltre al tema della passione sacrilega e ai toni appassionati delle lettere (che fu un modello per Stendhal), ne fece la fortuna anche lo stile moderno con il quale fu redatto ( che influenzò le Lettere persiane di Montesquieu).
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