Se Cecco Angiolieri può essere considerato l'antenato dei "poeti maledetti", l'autore del "Decameron" (che significa, letteralmente, "I libri delle 10 giornate") esercitò un'influenza ancora maggiore sulla letteratura mondiale: Chaucer, indiscusso padre della letteratura inglese, si ispirò al Decameron nella redazione dei sui "Racconti di Canterbury".
La produzione di Boccaccio è di tutto rilievo; una lettura che mi sento di consigliare è il "Ninfale Fiesolano", opera semplice ed elegante che racconta l'amore del pastore Africo per la ninfa Mensola e le origini delle città di Fiesole e Firenze. L'amore ed il desiderio sono il motore che fa girare tutte le cose; dalla castità, invece, non nasce niente.
...
Ma non poté sì coperta fuggire,
che Diana, fuggendo, pur la vide,
e poi cominciò quel fanciullo a udire,
il qual forte piangea con alte stride.
Diana incominciò allotta a dire
inverso lei con grandissime gride:
– Mensola, non fuggir, ché non potrai,
se io vorrò, né ’l fiume passerai.
Tu non potrai fuggir le mie saette
se l’arco tiro, o sciocca peccatrice! –
Mensola già per questo non ristette,
ma fugge quanto può alla pendice,
e giunta al fiume, dentro vi si mette
per valicarlo; ma Diana dice
certe parole, ed al fiume le manda,
e che ritenga Mensola comanda.
La sventurata era già a mezzo l’acque,
quand’ella i piè venir men si sentia,
e quivi, sì come a Diana piacque,
Mensola in acqua allor si convertia;
e sempre poi in quel fiume si giacque
il nome suo, ed ancor tuttavia
per lei quel fiume è Mensola chiamato.
Or v’ho del suo principio raccontato.
......
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Ma non poté sì coperta fuggire,
che Diana, fuggendo, pur la vide,
e poi cominciò quel fanciullo a udire,
il qual forte piangea con alte stride.
Diana incominciò allotta a dire
inverso lei con grandissime gride:
– Mensola, non fuggir, ché non potrai,
se io vorrò, né ’l fiume passerai.
Tu non potrai fuggir le mie saette
se l’arco tiro, o sciocca peccatrice! –
Mensola già per questo non ristette,
ma fugge quanto può alla pendice,
e giunta al fiume, dentro vi si mette
per valicarlo; ma Diana dice
certe parole, ed al fiume le manda,
e che ritenga Mensola comanda.
La sventurata era già a mezzo l’acque,
quand’ella i piè venir men si sentia,
e quivi, sì come a Diana piacque,
Mensola in acqua allor si convertia;
e sempre poi in quel fiume si giacque
il nome suo, ed ancor tuttavia
per lei quel fiume è Mensola chiamato.
Or v’ho del suo principio raccontato.
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