Ennesima parentesi, ma necessaria, in questo blog per ricordare uno dei grandi cantautori che ha accompagnato la mia infanzia e la mia gioventù, Lucio Dalla.
Qual'è stata la sua canzone che ho amato di più? La scelta è difficilissima, tuttavia, lavorando di bisturi, alla fine scelgo, ad ex-equo, "Stella di mare" e "Balla balla ballerino".
Il post odierno prende invece il titolo da una delle canzoni del periodo "maturo" di Lucio Dalla, perchè il caso ha voluto che sabato fossi a Madrid e che assistessi ad una rappresentazione della celebre fiaba "Pierino ed il lupo", di Sergej Prokof'ev (1936).
Come saprete, è una fiaba musicata, dove i personaggi sono accampagnati da un'orchestra (violini e strumenti a corda per Pierino, flauto per l'uccellino, oboe per l'anatra, clarinetto per il gatto, fagotto per il nonno, corni per il lupo e timpani per i cacciatori) e racconta come Pierino, con l'aiuto dei suoi amici animali, riesce ad aver la meglio sul feroce lupo del bosco, con tanto di marcia trionfale nel finale.
Se la morale della fiaba può essere riassunta nella massima di Seneca che "bisogna tentare"
"Multa non quia difficilia sunt audemus, sed quia non audemus sunt difficilia"
Molte cose non perchè siano difficili non osiamo farle, ma perchè non osiamo farle sono difficili.
ed infatti Pierino, con il suo coraggio, riesce a vincere il lupo, l'altro interrogativo che si pone è chi è veramente il lupo...Le nostre paure nascoste? Questo o quello spauracchio che ci si agita davanti a seconda della convenienza del momento per far leva sui nostri istinti meno nobili? Forse, ma se proprio devo raffigurarlo, non riesco ad immaginarmelo con il pelo irsuto e le zanne sporgenti..La maggior parte dei lupi che ho incontrato finora, almeno nell'accezione "homo homini lupus", indossava giacca e cravatta ed aveva un sorriso affabile.
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