Torniamo nella nostra Europa letteraria e vediamo cosa succede nella Spagna franchista. Il libro che ho scelto, per raccontarlo, è "La colmena" (l'alveare) di Camilo José Cela.
L'opera fu pubblicata in Argentina, in quanto il regime la censurò per i suoi riferimenti ai temi della sessualità e dell'omosessualità.
E' una storia aperta, senza inizio nè fine, di un'infinità di personaggi, appartenenti per lo più alla piccola borghesia, i cui progetti quotidiani terminano sempre senza uno sbocco in una Madrid poco umana e poco accogliente (l'alveare). Si tratta di personaggi molto spesso gretti, volgari, spietati, ossessionati in un modo o nell'altro dal denaro.
E' l'eterno dramma dell'incertezza, della difficoltà del mestiere di vivere, che divengono ancora più acute sotto la luce oscura di una dittatura: le dittature esaltano le qualità di pochi e incarogniscono i più.
Tuttavia, dirà Cela:
La vida, al lado de la abyección, siempre sabe dar cabida a la misericordía
La vita, a fianco dell'abiezione, sa sempre fare spazio alla misericordia
E, far prevalere la pietà, è quanto di meglio possiamo fare.
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