Restiamo in Spagna, per parlare sempre della generazione del '36 e di un altro dei suoi esponenti più noti, Blas de Otero.
Appartenente alla corrente de los desarraígados ("gli sradicati"), che aveva come tema predominante l'angustia esistenzialista, le sue opere poi si evolsero verso una poesia più sociale.
Di questa sua seconda fase, vi riporto la poesia dalla quale è tratto il titolo del post odierno, "Pido la paz y la palabra" ("Chiedo la pace e la parola").
Escribo
en defensa del reino
del hombre y su justicia. Pido
la paz
y la palabra. He dicho
«silencio»,
«sombra»,
«vacío»
etcétera.
Digo
«del hombre y su justicia»,
«océano pacífico»,
lo que me dejan.
Pido
la paz y la palabra.
Scrivo
in difesa del regno
dell'uomo e della sua giustizia. Chiedo
la pace e la parola. Ho detto
"silenzio",
"ombra",
"vuoto",
eccetera.
Dico
"dell'uomo e della sua giustizia",
"oceano pacifico",
"quello che mi lasciano".
Chiedo
la pace e la parola.
In breve, ci invita a non smettere mai di credere nella forza delle parole (la raccolta dalla quale è tratta questa poesia fu scritta in piena dittatura franchista).
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