In realtà il titolo riporta la traduzione letterale dall'inglese ("The Grapes of Wrath"); in Italia il romanzo è intitolato "Furore".
Esatto, stiamo per parlare di John Steinbeck, un altro dei grandissimi della letteratura americana (che è bellissima). Steinbeck ha senz'altro un posto d'onore tra le mie preferenze; oltre a "Furore", vi consiglio "Uomini e topi" e "La luna è tramontata".
Ma torniamo a "Furore", che racconta l'epopea della famiglia Joad che, rovinata come tante altre dalle banche, inizia un viaggio della speranza verso la California. E così, tre generazioni di Joad salgono su un camion sgangherato e partono, verrebbe da dire, "sognando California", ma la realtà è ben diversa: troveranno solo sfruttamento ed emarginazione.
Nonostante le difficoltà e le disgrazie, i Joad tengono saldi i loro valori e mantengono la loro dignità.
E' considerato il romanzo simbolo della "grande depressione" e descrive molto bene il coraggio leggendario delle famiglie americane.
Se non l'avete ancora letto, non ve lo perdete ( e non vi perdete Steinbeck: a scuola non si studia [o si studia raramente], ma è uno dei più grandi scrittori di sempre).
"La gente comoda nelle case asciutte provò dapprima compassione, poi disgusto, infine odio per la gente affamata". (J. Steinbeck)
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"La gente comoda nelle case asciutte provò dapprima compassione, poi disgusto, infine odio per la gente affamata". (J. Steinbeck)
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