Parliamo adesso dell'inventore del "surrealismo", André Breton. Nel 1924, pubblica il primo "Manifesto surrealista". Il surrealismo è una revisione del dadaismo (diceva Tristan Tzara, uno dei principali esponenti del dadaismo: "Ritagliate le parole di un articolo di giornale, mettetele in un sacchetto e agitatelo..dopodichè, tirate fuori le parole una ad una e copiatele nell'ordine di estrazione"): i surrealisti adottano invece la tecnica delle libere associazioni inconsce, ossia la "scrittura automatica".
Nel 1930, Breton pubblicherà il secondo Manifesto, per sottrarsi alle strumentalizzazioni del partito comunista francese, affermando il principio della poesia come realtà totale, al di fuori di ogni ideologia politica. Breton era inizialmente un neuropsichiatra, influenzato dalle letture di Freud e Apollinaire, ma fu anche un poeta e uno scrittore originale la cui prosa influenzerà poi altri scrittori francesi, tra i quali Albert Camus.
Vi riporto la poesia che regala il titolo al post di oggi e che, anche se del 1948, ben si colloca in questo pezzo di Novecento che stiamo trattando: una ferma condanna dei fascisti e dei seguaci di Franco nella guerra di Spagna, considerati nemici di tutti gli uomini e creatori di falsi miti.
Que c'est beau le monde
La Grèce n'a jamais existé
Ils ne passeront pas
Mon cheval trouve son picotin dans le cratère
Des hommes-oiseaux des nageurs courbes
Volètent autour de ma tête car
C'est moi aussi
Qui suis là
Aux trois quarts enlisé
Plaisantant les ethnologues
Dans l'amicale nuit du Sud
Ils ne passeront pas
La plaine est immense
Ceux qui s'avancent sont ridicules
Les hautes images sont tombées.
E' un bel mondo/ La Grecia non è mai esistita/ Essi non passeranno
Il mio cavallo trova la sua razione nel cratere/ degli uomini uccello dei nuotatori incurvati/ svolazzano intorno alla mia testa perchè/Anche io sono là/ sprofondato per tre quarti
Scherzano gli etnologi/ nell'amichevole notte del Sud/ Essi non passeranno/
La pianura è immensa/ Quelli che avanzano sono ridicoli/ Le alte immagini sono cadute.
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