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domenica 26 agosto 2012

Brazil

Venerdì è morto Félix Miéli, portiere della squadra più forte di tutti i tempi, il Brasile campione del mondo nel 1970.
A quei mondiali c'era anche un'eccellente Italia, che superò la Germania nella storica partita terminata 4-3 per i nostri. La nostra Italia era veramante una squadra molto forte,con un tasso tecnico elevatissimo e campioni del calibro di Riva e Rivera, ma ebbe la sfortuna di imbattersi in un Brasile sceso da un altro pianeta ed in finale non ci fu partita. Chi ha detto che il calcio non è poesia?
Questi erano i poeti:
ITALIA
Albertosi
Burgnich 
Facchetti
Bertini
Rosato
Cera
Domenghini
Mazzola
Boninsegna
De Sisti
Riva 
BRASILE
Felix
Carlos Alberto
Brito
Piazza
Everaldo
Gerson 
Clodoaldo
Jairzinho
Tostao
Pelé 
Rivelino
Glockner

mercoledì 8 agosto 2012

Un giorno al mare

Stavolta basta davvero con lo sport ed  i libri (al massimo sono consentiti i fumetti) .. E' il momento di godersi l'estate e le sue promesse.
Ho scelto per voi, quindi, un film di Sergio Citti: Casotto.
Commedia di costume e con spunti interessanti, vanta tra i suoi protagonisti oltre a Tognazzi, Proietti (e molti altri volti noti), una splendida Jodie Foster nei panni di una giovanissima ragazza incinta che i nonni cercano di affibbiare al tonto di turno.
Beh, eccovi uno stralcio del film preso da youtube

Buone vacanze!

martedì 7 agosto 2012

Λυσιστράτη

Beh, visto che ieri abbiamo detto che le Olimpiadi avevano il potere di sospendere le guerre nell'Antica Grecia,  ne approfitto per citare una delle commedie di Aristofane che preferisco, Lisistrata per l'appunto.
A causa del continuo stato di guerra tra le  πόλεις greche, gli uomini  non stanno quasi mai a casa e le donne cominciano ad essere stufe di questa situazione.
Lisistrata e le altre donne scelgono un'originale forma di ricatto per far cessare la guerra: lo sciopero del sesso, ossia fintanto che continueranno le battaglie, le donne si rifiuteranno di fare l'amore con i propri uomini.
Ai poverini non resta che capitolare e così termina la guerra. Adesso sarà più chiaro,  quindi, il collegamento con le Olimpiadi...Anche Lisistrata fa cessare le ostilità!
Con un nome del genere, del resto, c'era ben poco da fare...Lisistrata significa "Colei che scioglie gli eserciti".  

lunedì 6 agosto 2012

Olimpiadi

Considerando che dopo la crisi economica l'evento principale di quest'estate è rappresentato dai giochi olimpici di Londra, dedichiamo un po' di spazio a queste benedette Olimpiadi, che non guasta in un "liceo classico", tenendo conto dell'importanza che i giochi hanno avuto nella Grecia Antica.
Come sicuramente saprete, durante le Olimpiadi venivano sospese le guerre ed inoltre l'olimpiade era anche un'unità di misura del tempo.
Certo, i giochi che si celebravano ad Olimpia erano tutt'altra cosa rispetto a quelli moderni... Non c'erano il beach volley, il tennis, ecc. ecc; in compenso c'erano la corsa, il pugilato, la lotta e il pancrazio, una sorta di lotta libera dove tutto era ammesso (e bisogna dire che i combattimenti erano piuttosto brutali!!!).
Di business ce n'era poco, anche se per onor di cronaca bisogna dire che le donne non potevano partecipare ai giochi e la selezione degli atleti era fatta anche in base alle loro tasche (bisognava essere molto benestanti per potersi dedicare anima e corpo all'allenamento).
Beh, visto che ieri abbiamo reso omaggio al mondo dei fumetti, cogliamo la palla al balzo per citare un altro dei grandi capolavori di questo magico mondo, Asterix, che tra le sue avventure vanta anche una partecipazione (ed una vittoria, anche se ottenuta grazie alla squalifica di tutti gli altri partecipanti per essersi dopati di "bevanda magica") ai giochi olimpici.
Devo ammettere che, nonostante la mia romanità al 100%, ho un debole per questi irriducibili Galli e per i loro banchetti a base di cinghiale...In fin dei conti, dopo tanto sport, bisogna recuperare le energie!!!
Buone Olimpiadi!
 

Citius, Altius, Fortius - Communiter 

Più veloce, più in alto, più forte - insieme

 

sabato 4 agosto 2012

Lo squadrone X

Dicevamo  estate, tempo di vacanze e di relax, perciò per chi non vuole concentrarsi su letture impegnative restano pur sempre gli albi a fumetti da  godersi in santa pace sotto il sole. Dall'immortale Tex, a Dylan Dog, ai Manga o ai Super-Eroi Mavel, ognuno può rilassarsi come meglio crede.
Il post odierno è però dedicato innanzitutto a Stan Lee, il creatore dell'Universo Marvel, che insieme ad una squadra di disegnatori formidabili ha dato vita ad un esercito di personaggi indimenticabili, dai Fantastici Quattro, allo stupefacente Uomo Ragno, all'incredibile Hulk, al romantico Silver Surfer, al mitico Thor, ecc. (scusate l'elenco, ma non volevo far torto a nessuno!).
Prendendo però lo spunto dal post di ieri, nel quale attraverso il racconto di Auel avevamo accennato  all'evoluzione del genere umano e al subentrare dell'uomo di Cro-Magnon a quello di Neanderthal, parleremo oggi degli X-Men, il gruppo di mutanti  dai poteri straordinari.
Gli X-Men sono infatti una sottospecie dell'Homo Sapiens superior, una sorta di ulteriore scalino nell'evoluzione del genere umano. Odiati e temuti dagli altri, vivono abbastanza appartati nella scuola del professor Xavier. 
Beh, rispetto al gruppo originale, nel corso degli anni i membri si sono avvicendati ed il gruppo ha cambiato più volte fisionomia. La saga degli X-Men ha avuto anche una sua trasposizione cinematografica (a mio avviso ben riuscita).
Il tema più interessante, oltre a quello sull'evoluzione della specie, è il rapporto tra il professor Xavier e Magneto, il capo dei mutanti "cattivi", quelli che vogliono distruggere il genere umano.
A causa delle persecuzioni che nel corso della storia i mutanti hanno subito, Magneto è convinto che non potrà mai esserci pace tra mutanti e genere umano, mentre Xavier cerca con ostinazione di aprire uno spiraglio che possa portare un giorno ad una pacifica convivenza.
Chi dei due avrà ragione? Alla fine vincono sempre i "buoni", ma non è mai una vittoria definitiva.

venerdì 3 agosto 2012

Librone per l'estate

Si avvicinano le sospirate vacanze estive e quale periodo migliore per leggersi in santa pace il fatidico "mattone" di 1000 e più pagine?
Beh, il libro che mi va di suggerire questa volta è un libro che ho letto l'anno scorso proprio sulla spiaggia (con buona pace della copertina arsa dal sole e delle pagine che ancora conservano i granelli di sabbia) e si intitola "Il clan dell'orso delle caverne", di Jean M. Auel.
La storia è ambientata nell'era paleolitica (ma per molti aspetti potrebbe essere ambientata nel nostro secolo, il che la dice lunga sul fatto che nonostante il progresso, gli istinti meno nobili sono duri ad affievolirsi) e racconta dell'incontro di Ayla, una bambina Cro-Magnon, con una tribù di Neanderthal, il Clan dell'Orso delle Caverne, per l'appunto.
Oltre alle differenze fisiche, Ayla è più slanciata ed agile, gli uomini di Neanderthal sono più tozzi e forti, ci sono delle differenze cerebrali ancora più notevoli: la gente di Neanderthal ha "i ricordi" innati  ossia i bambini nascono sapendo già delle cose, mentre Ayla, al contrario, non ha  "i ricordi" ma è molto più intelligente in quanto oltre ad apprendere rapidamente è in grado di scoprire nuove tecniche e nuove cose che anche i più saggi e stimati uomini di Neanderthal faticano non poco a capire. Ayla è il futuro, il saggio stregone alla fine se ne rende conto e capisce che il clan è destinato ad estinguersi, ma la sua integrazione è tutt'altro che semplice, a dimostrazione che  l'odio per il diverso, l'invidia per chi è migliore sono vecchi come il mondo.
Degno di riflessione è il modo in cui il Clan castigava le mancanze dei suoi membri: il castigo più temuto era "la condanna a morte" che però non consisteva nell'esecuzione del condannato...semplicemente il reo cessava di esistere, nessuno del Clan gli rivolgeva più la parola, nessuno lo "vedeva "...diventava una sorta di "uomo invisibile".
Beh, già dalla preistoria era noto  quindi quanto male possa fare ad una persona l'emarginazione..Aggiungerei che dopo millenni,  in un mondo dove non c'è più motivo di preservare l'unità del Clan a tutti i costi (allora l'unità equivaleva alla sopravvivenza materiale)  dovrebbe essere pacifico che questo modo di "uccidere" è il modo più vigliacco.

mercoledì 1 agosto 2012

Stelle e pianeti

Le stelle brillano di luce propria e la stella di cui parleremo in questo post è Roberto Baggio.
Perdonatemi questa breve parentesi calcistica, ma Baggio è il mio calciatore preferito ed è proprio nel 2004 che termina la sua folgorante carriera. 
Ma, in fin dei conti, c'è poi bisogno di chiedere scusa per parlare di calcio in un blog di letteratura? E allora eccovi questa brillante e divertente poesia di Alfonso Gatto, che lessi da bambino..

La partita di calcio


Boccaccio era il portiere,
il gran portiere giallo
della squadra del quartiere.
Stava all’erta come un gallo
sulla porta del campetto
alla periferia.
Diceva: "Qua sul petto,
ed ogni palla è mia".
.........

"Oh, son quindici con questa
- gli gridò dietro la folla -
tappabuchi, pastafrolla
vai a guardia d’un portone!"

E difatti il buon Boccaccio
col berretto e col gallone,
mani pronte e spazzolone,
oggi è a guardia d’un portone
dove passano persone
che fermare egli non può,
dieci venti cento e più.

Beh, in effetti quello del portiere è un ruolo particolare e temo che, come al povero Boccaccio, di essere seppelliti sotto una valanga di goal sia capitato a molti.... Restano però i sogni e la felicità di aver tentato.