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sabato 30 novembre 2013

Chi va piano..

Prenderò spunto, oggi, dalla favola di Luis Sepúlveda Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza”.
Non vi racconterò la storia: è un racconto scritto con il solito stile semplice e affascinante, in fin dei conti sono meno di 100 paginette, quindi perché privarvi del piacere di leggerlo tutto d'un fiato e rilassarvi un po'?
La velocità è sempre stata uno dei nostri miti e anche uno dei nostri incubi: e chi se lo scorda il temutissimo “Chi arriva ultimo è …..(fate voi, l'ultima parola cambiava a seconda della raffinatezza del gruppo!) che veniva subdolamente gridato quando si era già in posizione di netto vantaggio nelle nostre tante corse da ragazzini!
E così, da adulti, abbiamo consolidato questo mito della velocità e motociclisti e piloti di formula uno sono entrati a pieno titolo nella galleria dei nostri eroi, assieme ai centometristi ed ai campioni del nuoto.
Ma siamo sicuri che la velocità sia il bene assoluto e che la lentezza il male da sconfiggere a tutti i costi?
Nutro qualche dubbio in proposito...Come sapete, la misura della velocità (o della lentezza) è il tempo che ci si impiega a fare qualcosa e di cose fatte in poco tempo ma in modo pedestre ne vedo tante ogni giorno e in tutti i campi.
E se essere veloci è “cool”, ecco che anche le conversazioni diventano spesso vuote o insensate, perché riflettere richiede tempo e pazienza e quindi è meglio far ricorso a frasi fatte e luoghi comuni che ci consentano di parlare senza pensare...Già, l'importante è parlare tanto, rapido e senza pause!
E allora come ne usciamo? Cerchiamo, come al solito, tra i classici e rispolveriamo una delle favole di Esopo più note, "La tartaruga e la lepre".


La tartaruga e la lepre (Esopo)

La tartaruga e la lepre litigavano tra loro. E avendo stabilito con precisione giorno e luogo (per la gara) si separarono. E dunque la lepre avendo trascurato la corsa, a causa della sua naturale velocità, essendosi sdraiata si addormentò lungo il cammino. La tartaruga, invece, consapevole della sua grandissima lentezza, non smise di correre e avendo superato la lepre addormentata ottenne la palma della vittoria. Il racconto dimostra che spesso l'impegno vince le doti naturali.


E se la lepre presuntuosa è quindi costretta ad assaporare l'amaro calice della sconfitta, non va meglio ad Achille, che oltre ad essere quasi invulnerabile era anche imbattibile nella corsa, condannato tuttavia a non raggiungere mai la tartaruga nel famoso "paradosso di Zenone".
In conclusione, parafrasando il “it can't rain all the time” (“non può piovere per sempre”) del film, ormai un cult,  “Il corvo” di Alex Proyas (1994) , possiamo dire senza timore di smentita: “non si può correre per sempre”.

sabato 16 novembre 2013

Storytelling - Il Blog ai tempi della pietra

Siamo nel 1940, a Montignac, nel sud-ovest della Francia.
Un gruppo di studenti francesi, passeggiando, scopre niente di meno che.... una grotta del Paleolitico, la “grotta di Lascaux”.
Che cosa ha questa grotta di speciale? E' sicuramente una delle più importanti dal punto di vista artistico, per numero e qualità delle decorazioni.
Ma lasciamo agli esperti le disquisizioni sull'estetica... Vorrei riportare, invece, l'attenzione su qualcosa che tutti noi abbiamo sempre saputo: l'uomo, sin dalla Preistoria, ha avuto bisogno di raccontare.
Non a caso, nelle caverne venivano rappresentate scene di vita quotidiana, legate per lo più alla caccia e alla lotta per la sopravvivenza....Un vero e proprio diario, insomma.
E quando il linguaggio raggiunse un sufficiente livello di complessità e arrivò la scrittura, le immagini, pur conservando tutta la loro importanza narrativa (pensate alle icone!), lasciarono il posto alle parole e subentrarono altri mezzi per raccontare gli avvenimenti in forma duratura, dal diario personale, con la copertina rigida e la rilegatura, su cui scrivere prima di andare a letto e poi chiudere nel cassetto, fino ad arrivare ai giornali, i nuovi “diari” che raccontano i fatti di interesse pubblico, giorno per giorno.
Torniamo, quindi, ai nostri giorni...La tecnologia ci ha messo a disposizione strumenti molto potenti ed oggi siamo in grado non solo di tenere il nostro diario personale, ma anche di condividerlo facilmente con tutti gli interessati.
Progresso tecnologico e libertà non vanno però di pari passo...Scrivere sul diario di questo secolo, il Blog, non è consentito ovunque. Se il XX è stato il secolo in cui le dittature hanno compreso l'importanza di mettere le mani sui mass media per fabbricare il consenso, le nuove opportunità che i social network oggi offrono per farsi conoscere e diffondere i propri pensieri rendono più complicato il controllo sulla circolazione delle idee, buone o cattive che siano. In alcune parti del mondo le misure prese per arginare il fenomeno sono state drastiche, altrove si pensa all'adozione di misure più soft per evitare possibili abusi, con il rischio però di produrre solo l'effetto di complicare e scoraggiare l'accesso a tali opportunità di moltissime persone.
Si tornerà a tenere il diario nel cassetto?

Grotta di Lascaux

mercoledì 13 novembre 2013

La formica e la conchiglia

Terminiamo oggi, come promesso, la storia di Dedalo e Minosse.

 
















Minosse inseguì Dedalo e, setacciando ogni regione, mostrava una conchiglia e proclamava che avrebbe dato una grande ricompensa a chi faceva passare un filo di lino attraverso la conchiglia, pensando così di scoprire Dedalo; essendo giunto a Camico, in Sicilia, alla corte di Cocalo, presso il quale Dedalo si nascondeva, mostrò la conchiglia; Cocalo, prendendola, affermò che ci avrebbe fatto passare il filo e la diede a Dedalo.
Questi, avendo legato il filo ad una formica e avendo perforato la conchiglia riuscì a farcelo passare attraverso. Minosse vedendo che il filo di lino era passato capì che Dedalo si trovava presso di Cocalo e chiese che gli venisse consegnato subito.
Cocalo, promettendo di consegnarglielo, lo invitò a fare un bagno; Minosse, mentre veniva lavato dalle figlie di Cocalo, venne ucciso; secondo quanto dicono alcuni, gli fu versata addosso dell'acqua bollente.


Alla fine, quindi, l'equilibrio "cosmico"  viene ricostituito: Minosse paga il prezzo della sua crudeltà.


sabato 9 novembre 2013

Learning to fly

Sarà perchè poco tempo fa mi hanno regalato un libro sul tema, comunque questa volta ho voglia di raccontare la seconda parte delle avventure di Dedalo (la prima, la trovate qui : Il filo di Arianna ): architetto, ingegnere, artigiano o, più semplicemente, padre.

Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis a Minoe rege in labyrintho cum filio Icaro coniectus est, quia civi auxilium non negaverat. Sic artifex operis sui muris a patria arcebatur neque insulam Cretam longumque exilium usquam tolerabat : "Tenet Minos terras, -inquit- tenet etiam pelagus altum. At coelum liberum patet: nos per coelum e carcere effugiemus". Dixit et novae arti se dedit: postquam pennas in ordine posuit, tum medias lino, imas ceris alligat atque parvo curvamine flectit. Filium deinde monuit: “Medio caelo curre, Icare, quia pennae infra maris unda gravari, supra solis igni arduri possunt; dum filio praecepta tradit umerisque alas accomodat, lacrimis maduere senis genae, tremuere patris manus. Dedit oscula nato et uterque pennis volavit in altum. Et iam laeva parte Samos insula erat, sacra Iunoni, dextra Lebinthos , cum puer ducem deseruit caelique cupidine nimis altum egit iter: rapidus sol odoratas ceras, pennarum vincula, mollivit: ergo, ut primum tabuerunt cerae, puer in mare praecipitavit.

Dopo che Teseo ebbe ucciso il Minotauro, Dedalo l'Ateniese fu imprigionato con il figlio Icaro nel labirinto dal re Minosse, poiché non aveva negato aiuto al suo concittadino. Così l'artigiano era amareggiato dalla privazione della patria attraverso i muri della sua opera e non sopportava più l'isola di Creta né il lungo esilio:
“Minosse è il padrone della terra- disse- e domina anche il mare profondo. Ma il cielo si estende libero: noi fuggiremo dalla prigione attraverso il cielo.”.
Così disse e si dedicò ad una nuova arte: dopo che ebbe disposto le penne in ordine, allora legò quelle centrali con il lino, quelle più basse con la cera e le piegò con una lieve curvatura.
Poi ammonì il figlio: "Vola nel mezzo del cielo, o Icaro, poiché, sotto, le penne possono essere indebolite dall'onda del mare e , sopra, possono essere bruciate dai raggi del sole"; mentre trasmetteva i precetti al figlio e gli sistemava le ali sulle spalle, le anziane gote venivano bagnate dalle lacrime, la mano paterna tremava. Diede dei baci al figlio ed entrambi volarono in alto con le ali di penne.
E già c'era sul lato sinistro l'isola di Samo, sacra a Giunone, e sul lato destro quella di Lebinto, quando il ragazzo abbandonò la sua guida e per brama di cielo intraprese un itinerario troppo alto; rapido il sole, la cera profumata, collante delle penne, rese molle; così, appena la cera si sciolse, il ragazzo precipitò in mare.
 Già, il cielo è la via di fuga per eccellenza, normale che Dedalo ci abbia pensato. Vedremo però, la prossima volta, che Minosse non molla facilmente.


venerdì 1 novembre 2013

Cats - Gatti

C'è sempre stato un gatto nella mia casa e poiché so che tra i miei followers ci sono molti amanti degli amici felini, è il momento di un tributo ai nostri coinquilini.
Del resto, i gatti sono sempre presenti: nella storia, nella letteratura, nell'arte, nella musica, nel cinema, nel teatro... quindi non saranno certo fuori posto in questo blog.
E se “Felix the Cat” fu la prima superstar negli anni del cinema muto, come dimenticare “il Gatto con gli stivali” e “gli Aristogatti”? Certo, non sempre sono tutte rose e fiori...Silvestro e Tom, nei rispettivi cartoon, le prendono spesso ma, in fin dei conti, l'importante è esserci!
E, in quel connubio di musica e teatro (o di musica e cinema) che è il musical, come non tirar fuori dall'album dei ricordi “Cats” (di Andrew Lloyd Webber, su testi di Thomas Stearns Eliot) , primo spettacolo del genere della mia prima volta a Londra (quindi, oltre un ventennio fa!!!) e come resistere alla tentazione di riportare le parole di “Memory” ( Memory )?
Beh, infatti non ho intenzione di resistere..

Memory, turn your face to the moonlight
Let your memory lead you
Open up, enter in
If you find there the meaning of what happiness is
Then a new life will begin

Memory, all alone in the moonlight
I can smile at the old days
I was beautiful then
I remember the time I knew what happiness was
Let the memory live again

Burnt out ends of smokey days
The stale cold smell of morning
The streetlamp dies, another night is over
Another day is dawning

Daylight, I must wait for the sunrise
I must think of a new life
And I mustn't give in
When the dawn comes tonight will be a memory too
And a new day will begin

Sunlight, through the trees in the summer
Endless masquerading
Like a flower as the dawn is breaking
The memory is fading

Touch me, it's so easy to leave me
All alone with the memory
Of my days in the sun
If you touch me you'll understand what happiness is
Look, a new day has begun
Ricordi, rivolgete il volto al chiaror della luna
lasciate che i ricordi vi guidino
Aprite, accomodatevi
Se trovate lì il significato di cos'è la felicità
Allora una nuova vita inizierà

Ricordi,tutta sola al chiarore della luna
posso sorridere ai giorni andati
ero bella allora
Rammento i tempi quando sapevo che cos'era la felicità
Lasciate che i ricordi vivano di nuovo

Finisce bruciato di giorni anneriti dal fumo
l'odore stantio freddo del mattino
un altro lampione muore, un'altra notte è finita
un altro giorno sta nascendo

La luce del giorno, devo attendere il sorgere del sole
devo pensare ad una nuova vita
e non devo arrendermi mai
con l'arrivo dell'alba anche stanotte sarà solo un ricordo
ed un nuovo giorno inizierà.

La luce del sole, tra gli alberi in estate
infinita finzione
come un fiore appena l'alba sta irrompendo
i ricordi stanno svanendo

Toccami, è così facile lasciarmi
tutta sola con i ricordi
dei miei giorni nel sole
se mi tocchi capirai cos'è la felicità
Guarda, un nuovo giorno è iniziato