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giovedì 4 aprile 2013

Per amare Ipazia

Lasciamoci alle spalle Marilina, bruttina e stagionata, e le sue battaglie epiche per riconoscersi come donna e approfittiamo del fatto che qualche tempo fa hanno dato alla tele Ágora, di Alejandro Amenábar, per parlare sempre della difficoltà a trovare l'anima gemella anche quando la donna è bella ed intelligentissima, come nel caso della protagonista, per l'appunto, la filosofa alessandrina Ipazia (IV secolo d.C.). 
Come tutti i filosofi che si rispettino, Ipazia era astronoma e matematica e anticipò di molti secoli le conclusioni a cui giunse Keplero. Tuttavia i tempi non erano maturi: Ipazia verrà uccisa dai parabolani e il sapere "pagano" verrà cancellato (dietro una grande ostentazione di fede e devozione ci sono a volte ignoranza e violenza). Al di là del fatto che la vita di Ipazia nel film è ovviamente romanzata, la storia nella sua sostanza è vera (la filosofa divenne una martire della scienza e della libertà di pensiero), così come è innegabile che la distruzione del sapere ellenistico fu un danno gravissimo per il progresso scientifico. 
Non voglio però impelagarmi in speculazioni ormai inutili su dove saremmo arrivati oggi se il fanatismo non ci avesse regalato secoli di oscurità...La riflessione odierna è sulle difficoltà per una donna straordinaria ad uscire dalla sua solitudine. 
Socrate, Marx, Einstein, hanno tutti trovato una compagna con la quale condividere la quotidianità; il filosofo o lo scienziato non suscitano probabilmente tanta diffidenza nell'altro sesso quanto ne suscitano invece la filosofa e la scienziata. 
Alle donne per secoli fu quasi impedito di studiare e di insegnare, e quelle che si ostinavano venivano spesso considerate un po' "particolari". 
Probabilmente di tutto ciò si conserva un qualche inconscio retaggio ed è anzi probabile che una donna straordinaria abbia più difficoltà ad uscire dalla sua gabbia che la nostra Marilina.. perchè, se non fosse chiusa in una gabbia, una moderna (o anche un'antica) Ipazia potrebbe anche innamorarsi di un uomo senza grandi qualità (in fin dei conti, guardando la cosa dall'altra metà del cielo, spesso e volentieri le compagne di grandi pensatori erano tutt'altro che delle menti “eccelse”). 
E per amare invece una come Ipazia, senza essere un suo discepolo o un suo collega (perchè questa è una forma di amore diversa, dove gioca un ruolo di primo piano l'affinità)? 
Beh, credo che innanzitutto sarebbe necessario che la curiosità prevalesse sul timore e sulla pigrizia e poi..e poi lasciamo fare alle stelle!
Ipazia


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