Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/

domenica 21 settembre 2014

Asini d'oro

Pensavate davvero che Pinocchio e Lucignolo fossero i primi ad essere stati trasformati in asini?
Beh, nel II secolo d.C. Lucio Apuleio scriveva “Le metamorfosi” (opera nota anche come “L'asino d'oro”).
Il giovane Lucio, in viaggio per la Tessaglia, viene ospitato dal ricco Milone e da sua moglie Panfile, una potente maga.
Convince allora la serva Fotide ad aiutarlo, perché vuole sperimentare su di sé una delle trasformazioni alle quali ha assistito, quella in cui Panfile si trasforma in gufo.
Ma...

Haec identidem adseverans summa cum trepidatione inrepit cubiculum et pyxidem depromit arcula. Quam ego amplexus ac deosculatus prius utque mihi prosperis faveret volatibus deprecatus abiectis propere laciniis totis avide manus immersi et haurito plusculo uncto corporis mei membra perfricui. Iamque alternis conatibus libratis brachiis in avem similis gestiebam; nec ullae plumulae nec usquam pinnulae, sed plane pili mei crassantur in setas et cutis tenella duratur in corium et in extimis palmulis perdito numero toti digiti coguntur in singulas ungulas et de spinae meae termino grandis cauda procedit. Iam facies enormis et os prolixum et nares hiantes et labiae pendulae; sic et aures inmodicis horripilant auctibus. Nec ullum miserae reformationis video solacium, nisi quod mihi iam nequeunti tenere Photidem natura crescebat.

Assicurando ciò più volte,  con grande trepidazione entra piano piano nella camera da letto ed estrae il vasetto dallo scrigno. Strettolo al petto e baciatolo e supplicato affinchè mi favorisse con voli felici, gettati a terra in fretta tutti i vestiti, immersi avidamente le mani e, preso un bel po' d'unguento, mi frizionai le membra del mio corpo. E poi mi abbandonavo a sforzi alterni, bilanciate le braccia, simile ad un uccello; né piume né penne, ma i miei peli si ispessiscono del tutto come setole e la pelle delicata si indurisce come il cuoio e alle palme estreme, perso il numero, tutte le dita si riuniscono in un'unica unghia e dalla terminazione della mia colonna vertebrale spunta una grande coda. E poi, una faccia enorme, una bocca ampia, narici spalancate e labbra pendule; allo stesso tempo le orecchie, smisuratamente cresciute, hanno il pelo dritto. E nulla della miserabile trasformazione noto come conforto, se non che l'organo genitale era cresciuto non potendo, però, più avere Fotide tra le braccia.

Già, dopo il danno anche la beffa...Ma quand'è che si diventa asini? Solo quando non si studia? Secondo Apuleio, quando ci si lascia travolgere dalle passioni: il corpo non è fine a se stesso, ma deve servire l'anima.


Nessun commento:

Posta un commento