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mercoledì 31 dicembre 2025

Quies militis

Tempo di bilanci e immagino che ci sia sempre qualche numeretto rosso in quello di ciascuno di noi. Per quanto si cerchi di fare del proprio meglio, qualche delusione è sempre dietro l'angolo e non risparmia nessuno: genitori, studenti, lavoratori, innamorati...

Beh, come sempre, ridiamoci sopra, e serviamocene come pretesto per riprendere il vocabolario di Greco e vedere cosa ci dice in proposito l'eroe omerico che, per le sue origini divine, ha sempre una visione delle cose più ampia rispetto agli altri.

Ma prima un brevissimo riepilogo!!!

Ettore imperversa, facendo strage di Greci, e Agamennone, spaventato, accetta di inviare Ulisse come ambasciatore per convincere Achille a rientrare nell'agone.

Cosa risponderà il Pelide?


οὔτ᾽ ἔμεγ᾽ Ἀτρεΐδην Ἀγαμέμνονα πεισέμεν οἴω

οὔτ᾽ ἄλλους Δαναούς, ἐπεὶ οὐκ ἄρα τις χάρις ἦεν

μάρνασθαι δηΐοισιν ἐπ᾽ ἀνδράσι νωλεμὲς αἰεί.

ἴση μοῖρα μένοντι καὶ εἰ μάλα τις πολεμίζοι:

ἐν δὲ ἰῇ τιμῇ ἠμὲν κακὸς ἠδὲ καὶ ἐσθλός:

κάτθαν᾽ ὁμῶς ὅ τ᾽ ἀεργὸς ἀνὴρ ὅ τε πολλὰ ἐοργώς.

οὐδέ τί μοι περίκειται, ἐπεὶ πάθον ἄλγεα θυμῷ

αἰεὶ ἐμὴν ψυχὴν παραβαλλόμενος πολεμίζειν.

ὡς δ᾽ ὄρνις ἀπτῆσι νεοσσοῖσι προφέρῃσι

μάστακ᾽ ἐπεί κε λάβῃσι, κακῶς δ᾽ ἄρα οἱ πέλει αὐτῇ,

ὣς καὶ ἐγὼ πολλὰς μὲν ἀΰπνους νύκτας ἴαυον,

ἤματα δ᾽ αἱματόεντα διέπρησσον πολεμίζων

ἀνδράσι μαρνάμενος ὀάρων ἕνεκα σφετεράων.


Non credo che Agamennone Atride potrà persuadermi,

né gli altri Danai, poiché non c'è ricompensa

a combattere sempre con i nemici senza respiro;

Uguale parte tocca a chi ozia e a chi combatte valorosamente,

nella stessa considerazione sono il codardo e il coraggioso,

muore lo sfaticato come chi è molto operoso.

Nulla di buono me n'è venuto, poiché ho sofferto delle pene nel cuore

gettando la mia vita senza tregua nella battaglia.

Come un uccello porta nel becco ai suoi piccoli implumi quello che è riuscito a prendere,

ma per lui è sempre dolore, così anch'io ho vegliato molte notti insonnie ho trascorso giorni di sangue

battendomi con degli uomini per le loro donne.


In breve, il guerriero più forte di tutti mette una pietra tombale sui miti dell'eroe e della gloria e ci rende partecipi dell'inquietudine invisibile di chi deve operare sempre in prima linea a causa delle aspettative altrui.

Più tardi, Ariosto e Cervantes (ma anche Mark Twain, uno dei miei preferiti), contribuiranno, in modo diverso, a demolire la figura dell'eroe leggendario ed a riportarci tutti in una dimensione più ironica.

Buon Anno, dunque, agli “eroi” che non si prendono troppo sul serio e che, pur borbottando, se li chiamiamo, per noi, ci sono sempre!

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