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lunedì 2 aprile 2012

Il gatto socialista

Molto meno nobile del "gatto con gli stivali", tornato alla ribalta negli ultimi tempi, era il "gatto socialista", invenzione di Carlo Alberto Salustri, in arte "Trilussa".
Ebbene si, ho deciso di dedicare un po' di spazio alla poesia romanesca, sia perchè sono "romano de' Roma", sia perchè penso, sinceramente, che la poesia dialettale abbia la stessa dignità delle altre forme di espressione letteraria.
Riporto qui la poesia che presta il titolo al post odierno, perchè sono convinto che di "gatti socialisti" ne abbiamo incontrati tutti un bel po' e almeno vendichiamoci un poco ridendo di loro:

Un Gatto, che faceva er socialista 
solo a lo scopo d'arivà in un posto, 
se stava lavoranno un pollo arosto 
ne la cucina d'un capitalista. 

Quanno da un finestrino su per aria 
s'affacciò un antro Gatto: 
-Amico mio, pensa - je disse - che ce so' pur'io 
ch'appartengo a la classe proletaria! 

Io che conosco bene l'idee tue 
so' certo che quer pollo che te magni, 
se vengo giù, sarà diviso in due: 
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni! - 

No, no: - rispose er Gatto senza core 
io nun divido gnente co' nessuno: 
fo er socialista quanno sto a diggiuno, 
ma quanno magno so' conservatore! 

Sicuramente tutti avrete studiato alle elementari la poesia del grillo, ma meno probabile, purtroppo, che vi sia stata fatta imparare a memoria la "Ninna nanna", di cui vi riporto uno stralcio:

....

Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;

che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

....

Alla prossima.

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