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domenica 13 gennaio 2013

Te lo do io l'e-learning!

I nostri giorni sono caratterizzati dal fiorire di università telematiche e di corsi di formazione on-line, perciò rendiamo omaggio a chi l'apprendimento a distanza l'ha portato nel nostro Paese, il maestro Alberto Manzi.
Educatore presso una struttura carceraria prima e maestro elementare in seguito, divenne noto in quanto fu il presentatore della trasmissione televisiva "Non è mai troppo tardi", una vera e propria scuola serale a distanza che andò in onda per molti anni (1960-1968) e fu un vero e proprio strumento di lotta contro la piaga dell'analfabetismo nel nostro Paese. Furono moltissimi gli italiani che riuscirono ad ottenere la licenza elementare grazie alle lezioni del maestro Manzi.
Il maestro Manzi divenne in seguito di nuovo protagonista delle cronache  in quanto fu sospeso dell'insegnamento: perchè? Quelli della mia generazione ricordano bene il passaggio dal sistema di valutazione basato sul voto a quello basato sul giudizio, nella scuola elementare e media inferiore..Ebbene, il maestro Manzi si rifiutò di redigere le valutazioni con questo sistema, in quanto riteneva ingiusto bollare un ragazzo con un giudizio. In proposito, devo dire che la valutazione attraverso i giudizi non mi piaceva quando ero studente e non mi piace nemmeno ora..Capisco che un 4 o un 2 possono avere un aspetto terribile e che un 8 o un 9 possano inorgoglire un po' troppo, tuttavia credo che il giudizio abbia un'intrinseca carica di violenza psicologica che il voto, nella sua crudezza di numero, non ha. E' la parola stessa, "giudizio", a non piacermi, ricorda troppo "il Giudizio Universale" o comunque "il giudizio davanti ad un Tribunale".  Il voto può essere un pungolo, il giudizio può diventare un'etichetta che poi è difficile togliersi. Comunque, al di là del parere del sottoscritto che conta ben poco, il maestro Manzi non cambiò opinione nonostante le pressioni ("L'obbedienza non è più una virtù" scriveva Don Milani in quegli stessi anni..).
Inoltre il maestro Manzi scrisse anche alcuni libri, frutto dei suoi viaggi e delle sue esperienze, e probabilmente il più famoso è "Orzowei", una favola intelligente e "politically correct" che poi divenne uno sceneggiato della TV dei ragazzi che ci appassionò nella nostra infanzia/adolescenza.

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