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mercoledì 16 ottobre 2013

L'uovo del serpente

Visto che da tempo non parliamo di cinema, ne approfittiamo per includere nella nostra galleria un altro dei grandi maestri di sempre, Ingmar Bergman.
Tirerò fuori dalla mia videoteca un film non molto amato dalla critica, "The Serpent's Egg" (“L'uovo del serpente”); il titolo si rifa' ad uno dei discorsi di Bruto (nella tragedia “Giulio Cesare” di Shakespeare che, come detto tempo addietro', è la mia preferita):

And since the quarrel
Will bear no color for the thing he is,
Fashion it thus: that what he is, augmented,
Would run to these and these extremities;
And therefore think him as a serpent's egg,
Which, hatch'd, would as his kind grow mischievous,
And kill him in the shell.

E poichè l'accusa non si reggerebbe in piedi per quello che lui è (adesso), mettila così: quello che lui è, aumentato, raggiungerebbe tali e tali estremità; e perciò pensa a lui come all'uovo del serpente che, covato, per sua natura crescerebbe letale, e uccidilo nel guscio.

Nel titolo c'è quindi un parallelo tra il tentativo di salvare la Repubblica di Roma dalla dittatura di Cesare e quello di salvare la Germania dall'avvento del nazismo.
Siamo infatti nella Germania uscita sconfitta e umiliata nella prima guerra mondiale, oppressa da un tasso d'inflazione elevatissimo (il marco, in quei giorni, non valeva praticamente nulla!!!!) e che inizia a sperimentare le prime aggressioni a sfondo razziale. Abel, un trapezista, dopo il misterioso suicidio del fratello viene coinvolto, in quanto sospettato, nelle indagini della polizia. Alla fine scoprirà che il fratello era uno degli assistenti di Vergérus , un personaggio ambiguo che faceva esperimenti sugli esseri umani con una droga che li conduceva alla pazzia e alla morte.
Una volta scoperto, Vergérus prima di suicidarsi spiega il suo movente e la sua teoria: dice che le sue ricerche saranno riprese da altri, che l'uomo è un'imperfezione della natura e, come tale, va sacrificato in favore dell'utilità. Vergérus azzecca perfino la previsione del fallimento del tentativo di colpo di Stato di Hitler, ma preannuncia l'imminente avvento di una nuova era .
A mio modesto parere, “L'uovo del serpente”, nonostante la critica avversa, è comunque un film interessante, un “prequel” (30 anni dopo), con uno stile narrativo diverso, del capolavoro di RosselliniGermania anno zero”.

Questo è il testo introduttivo di “Germania anno zero”:

Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana, che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per diventare criminale follia. Persino la prudenza dell'infanzia ne viene contaminata e trascinata da un orrendo delitto ad un altro non meno grave, nel quale, con la ingenuità propria dell'innocenza, crede di trovare una liberazione dalla colpa.

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