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martedì 7 gennaio 2014

Metti che un giorno...

Iniziamo la settimana parlando di “Monsieurs les enfants”, di Daniel Pennac, che ci offre più di uno spunto di riflessione.
Tre allievi, un po' vivaci, devono fare un tema come punizione per la loro marachella.
Devo dire, però, che stavolta il professor Crastaing, incubo degli alunni e spauracchio dei loro genitori, l'ha azzeccata davvero poiché il soggetto è veramente intrigante: 

“Vi risvegliate un mattino e constatate che vi siete trasformati in adulti. Completamente frastornati, vi precipitate nella stanza dei vostri genitori. Loro, si sono trasformati in bambini. Raccontate il seguito”.

Si, in effetti è un bel lavoro d'immaginazione trasformare i nostri genitori in dei bambini, dover rispondere ai loro perché, osservare il fiorire dei loro primi amori e delle loro prime amicizie, gestire le loro bizze e, soprattutto, prendersi cura di loro.
Perché, come dice Crastaing, "L'imagination ce n'est pas le mensonge" , ossia “L'immaginazione non ha nulla a che vedere con la menzogna” e su questo non c'è ombra di dubbio che il prof abbia ragione: chi immagina non mente e chi mente non può nascondersi dietro l'immaginazione ( talvolta ci si può nascondere dietro la pietà, mai dietro la necessità).
Così, mentre Crastaing cerca di impartire lezioni di vero e di insegnare la Metafisica a degli alunni che non ne vogliono sapere, ecco verificarsi un disastro dopo l'altro.
Non voglio rovinarvi la lettura, perciò non vi svelerò ulteriormente la trama.
Il racconto, comunque, oltre ad invitarci a ripensare le nostre convinzioni su temi “evergreen” come l'educazione e l'infanzia, la famiglia e la solitudine, è molto divertente.
Non ve lo perdete.

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