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lunedì 29 ottobre 2018

Il discolo nel pozzo

Rimettiamo mano al dizionario di Greco e, per l'occasione, rispolveriamo il Δύσκολος ,di Menandro.
La commedia, in verità, è conosciuta come “Il misantropo”; preferisco, tuttavia, riportare il titolo originale giacché, sebbene questo vocabolo, oggi, venga riferito esclusivamente ai bambini, il suo significato arcaico è, per l'appunto, “difficile da trattare”, “incontentabile... Parleremo, dunque, di uno scorbutico o, meglio, di un bisbetico, anche lui, alla fine, domato, molti secoli prima dell'impareggiabile Caterina di Padova (The Taming of the Shrew , di W. Shakespeare).
Ma veniamo alla nostra storia... Il dio Pan fa innamorare Sostrato, un ricco giovane di città, della figlia di Cnemone, un contadino alquanto scontroso.
Cnemone si dedica esclusivamente alla coltivazione del suo podere e, pur non sopportando anima viva, abita, suo malgrado, con la figlia e una serva.
La moglie, stanca di passare i suoi giorni accanto ad un uomo così intrattabile, l'ha abbandonato ed è andata a vivere insieme al figlio di primo letto, Gorgia, che lavora un piccolo podere accanto a quello di Cnemone.
Sostrato invia Pirria, un servo, da Cnemone, al fine di preparare il terreno alla sua proposta di matrimonio ma il vecchio non lo lascia nemmeno parlare: appena Pirria entra nel podere, il contadino prima lo prende a sassate e poi lo rincorre armato di bastone.
Sostrato incontra, strada facendo, Gorgia e quest'ultimo, rassicuratosi della serietà delle intenzioni del giovane nei confronti della sorellastra, decide di aiutarlo.
Sostrato accetta di lavorare nei campi per ingraziarsi il futuro suocero e, munitosi di vanga, si mette al lavoro insieme a Gorgia ed al servo Davo, in modo che, passando per la vallata, Cnemone si renda conto di quanto sia laborioso.
La madre di Sostrato, però, vuole offrire un sacrificio a Pan in una grotta vicino alla casa di Cnemone ed il vecchio, allarmatosi per viavai dei partecipanti alla cerimonia, decide di restare in casa per sorvegliare i suoi beni vanificando, così, gli sforzi di Sostrato.


 
Possiate morire, maledetti! Mi costringono a restare ozioso; come potrei, infatti, lasciare la casa incustodita? Che sventura abitare vicino alle Ninfe! Dovrò demolire la casa e costruirne un'altra altrove. Bel sacrificio fanno, i bricconi! Si portano i letti, le anfore di vino, non per gli dei ma per loro. L'incenso e la focaccia sono un dono pio: li si mette sul fuoco ed il dio li riceve per intero. Quelli, invece, agli dei offrono solo la punta della coda e la bile, che sono immangiabili, e tutto il resto se lo ingozzano loro. Vecchia, apri subito la porta. E' meglio che mi dedichi al lavoro che ho in casa.

Persino peggio di Scrooge, vero?
Il povero Cnemone, però, nel tentativo di recuperare un secchio ed una vanga, scivola nel pozzo e, allora, inizia la gara della solidarietà...







SICONE: E' quel vecchio intrattabile, vero? Grazie al cielo, ben gli sta. O carissima vecchia, è giunto il tuo momento.
SIMICHE: E come?
SICONE: Prendi un mortaio o una pietra o qualcosa del genere e tiraglieli.

Alla fine Sostrato e Gorgia riescono a salvarlo e Cnemone si rende conto, infine, di aver bisogno degli altri.
Acconsente, così, al matrimonio tra Sostrato e sua figlia. Ma mentre Scrooge, dopo aver ricevuto la visita dei tre spiriti del Natale, si redime e cambia vita, Cnemone, pur essendo caduto nel pozzo, non ha intenzione di modificare le sue abitudini.
Sentiamo cosa dice a difesa del suo “modus vivendi”....











Ma fammi sdraiare, figlia. Non credo che sia da uomo parlare più del necessario; sappi solo questo, o fanciulla -voglio dirti poche cose su di me e sul mio modo di essere – se tutti fossero come me, non esisterebbero i Tribunali, non si manderebbero in prigione i propri simili, non ci sarebbe mai la guerra, e ciascuno, avendo il giusto, ne sarebbe appagato.
Ma il modo in cui vanno le cose è più lusinghiero; fate come volete. Il vecchio bisbetico e intrattabile non vi starà tra i piedi.

Povero diavolo! Nella sua arringa c'è un' amarezza quasi dignitosa. Ma la sconfitta deve essere completa....
Poiché, almeno nelle commedie, due matrimoni sono meglio di uno, Sostrato concede sua sorella in sposa a Gorgia e visto che ormai si è formata tutta una grande famiglia, Geta e Sicone decidono di civilizzare un pochino Cnemone, obbligandolo ad unirsi alla cerimonia.
Approfittando del fatto che è costretto a stare a letto a seguito della caduta e che, quindi, non può picchiarli, iniziano a tormentarlo, chiedendogli in prestito di tutto: tavolini, tripodi, crateri, tappeti, tende...Alla fine, il contadino non ne può proprio più e accetta di farsi portare nella grotta dove si celebra il sacrificio a Pan.

Alla prossima!

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